giovedì 14 luglio 2016

Tour de France-XII Tappa



Dodicesima tappa da Montpellier al Mont Ventoux lunga 184 km. 

Si parte già male con l’amputazione del monte più significativo di questo Tour accorciato di quasi 6 km.

Parte subito la fuga composta da 14 corridori: Bertjan Lindeman,  Sep Vanmarcke, Stef Clement, Serge Pauwels, Daniel Teklehaimanot, Paul Voss, André Greipel, Thomas De Gendt, Bryan Coquard, Sylvain Chavanel, Julian Alaphilippe, Iljo Keisse, Dani Navarro e Cyril Lemoine. 

Diego Rosa e altri avventurieri hanno tentato di riportarsi sulla fuga, ma il loro tentativo è stato stoppato dal gruppo dopo diversi km.

Dietro a farla da padrone sono state le cadute e i ventagli, vittime illustri Sagan e Pinot, ma anche Fabio Aru è stato vittima di un problema meccanico che lo ha costretto ad un lungo e difficoltoso inseguimento portato a termine grazie alla caduta in testa al gruppo di Gerrans e di parte del team Sky che ha causato un rallentamento del gruppo.

La fuga ha iniziato la salito del Mont Ventoux con un vantaggio di 7’ sul gruppo con un sorprendente Greipel che come ha sostenuto Pancani forse ispirato dal Petrarca ha voluto provare l’ebrezza dell’ascesa in solitaria del Mont Ventoux, ma l’ispirazione è stata sostituita rapidamente dalle povere gambe che gli hanno ricordato che se le volate forse un motivo c’è.

In testa si è formato una coppia con Pauwels e Navarro sui quali è riuscito a rientrare De Gendt che grazie ad uno scatto nei km successivi è andato a vincere conquistando anche la maglia a pois.

Dietro invece finalmente Quintana provava a muoversi con tre scatti, ma Froome è riuscito a gestirli grazie ai compagni di squadra, per poi attaccare lui in prima persona con i soli Porte e Mollema che riuscivano a stare con il britannico. Da sottolineare l’azione dell’olandese che è riuscito a tornare sui due dopo un momento di iniziale difficoltà. Buona anche la corsa di Fabio Aru che restava facilmente con gli altri uomini di classifica.

Mentre i tre guadagnavano abbastanza sugli avversari avveniva il patatrac: Porte centrava in pieno una moto e il trio cadeva a terra con il solo Mollema che riusciva a ripartire in fretta mentre gli altri due hanno avuto più problemi e sono stati ripresi dagli inseguitori con Froome costretto a proseguire di corsa e a cambiare due volte la bici dopo aver provato inutilmente a pedalare su quella del cambio ruote. 
 
Al traguardo Froome è arrivato attardato rispetto ai big e anche Quintana ha perso qualche secondo da Aru, tuttavia dopo una lunga deliberazione della giuria Froome e Porte sono stati segnati con lo stesso tempo di Mollema, anche se la Trek ha fatto ricorso.

Voto tappa: 2. Non possono esistere queste scene al Tour. 

Il migliore: De Gendt. Ottima azione che salva un minimo questa tappa.

Il peggiore: l’organizzazione. Vergognosi, scene che manco alla sagra del carciofo e non è la prima volta a questo Tour. RCS 2 ASO 0. (Froome ti aspettiamo al Giro l’anno prossimo).

Fugone 5

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