domenica 10 luglio 2016

Tour de France - IX tappa

IX tappa Vielha Val d’Aran – Andorra Arcalis

Ho letto oggi che se ti fa ridere è amore, se ti fa eccitare è passione, se ti fa dormire è il Tour 2016; a me non piace essere troppo cattivo però, come tutti, mi auguro che, a partire da dopo la pausa, le cose cambino un pochino e che si metta quel po’ di brio che può rendere fighissimo un Tour con percorso tanto bello!

Tour de France mais pas en France. Partiamo dall’Occitania spagnola della Val d’Aran e arriviamo nel piccolo principato di Andorra. 184km, tanti GPM, tre di prima categoria, uno di seconda e un arrivo in salita in Hors Categorie…e ho detto tutto.

Il primo a partire è Teklehaimanot, l’eritreo vuole a tutti i costi i punti per la maglia a pois e, come lo abbiamo già visto fare al Delfinato, parte in fuga per vincersi i primi GPM; all’uomo della Dimensione Data si aggiungno Roy e Navardauskas ma la fuga muore dopo soli tre chilometri, muore anche la fuga iniziata da Cousin e Sagan. Si forma sulla salita al Port de la Bonaiga un gruppo di testa di quarantaquattro corridori fra i quali ricodiamo De Gent, Sanchez, Sagan, Pinot, Majka, Contador e Valverde (questi ultimi due arrivati in un secondo momento). Il primo a scattare è De Gent ma viene subito ripreso, intanto Pierre Rolland si riaggancia al gruppo statico della maglia gialla.
Restano in testa venticinque corridori ma dopo poco Contador e Sagan perdono terreno e vengono anche loro ripresi dal peloton. In testa restano sempre meno e al GPM transita per primo Pinot seguito da De Gent e Majka. Finita la discesa, esce di nuovo dal gruppo maglia gialla per riunirsi ai fuggitivi Peter Sagan, partono intanto Pinot e De Gent ma vengono subito ripresi.

Alle 2:30 le telecamere riprendono un momento molto triste per questo Tour, Alberto Contador, in seguito alle cadute di inizio settimana e qualche linea di febbre, è costretto a ritirarsi, saluta tutti e sale sull’ammiraglia, a mio avviso una scena tristissima!

La fuga continua la sua strada con circa sei minuti di vantaggio e fra i nomi leggiamo felicemente quello del piemontese Diego Rosa che sembra essere in piena forma. De Gent, Pinot e Majka passano in ordine il traguardo del secondo GPM, Port del Canto, mancano 87km all’arrivo.

Mancano sempre meno chilometri, la fuga raggiunge i dieci minuti di vantaggio, Sagan guadagna venti punti che lo riavvicinano alla maglia verde, per il resto tutto tace.

È ancora De Gent a passare al GPM di Cote de la Comelha, in seconda posizione troviamo il già citato Rosa, dopo il gran premio il belga parte da solo arrivando a guadagnare 40’’ dagli inseguitori. De Gent è infine raggiunto e passano al GPM Pinot, Rosa e Bennett. A turno iniziano attacchi nella fuga: prima Rui Costa, poi Dani Navarro, infine Dumoulin che trova lo spunto vincente e parte in solitaria.
Si formano dunque quattro gruppi negli ultimi chilometri: Dumoulin, Majka Rui Costa, Pinot e il gruppo maglia gialla.
Gli ultimi cinque chilometri sono tutti un attacco da parte del gruppo: il Team Sky la fa da padrone, parte Henao ma viene ripreso da Dan Martin e quindi da Froome, poi ci prova Porte ma viene riagganciato, ci riprova, ma Henao tira su il capitano in maglia gialla, infine parte direttamente Froome, seguito solo da Quintana, sembra che non ce ne sia per nessuno quando si riattaccano Porte e Martin e con loro tutti i rimanenti. Dan Martin prova a fuggire ma viene ripreso, ci riprova e viene ancora raggiunto. Intanto Valverde sembra debba cedere ma resiste, mentre i due Astana Aru e Nibali, si staccano dal gruppo.

Quando ormai Dumoulin ha già le braccia alzate in solitaria sotto la grandine dei Pirenei, seguito da Majka e Rui Costa, Mollema prova a fuggire ma la maglia gialla non si fa sorprendere, arrivano tutti in gruppo, solo Martin resta leggermente in dietro.

Ancora, il Team Sky dimostra di sapersi difendere, anzi, sembrano fatti per quello. Aru perde posizioni scivolando al dodicesimo posto.

Hombre del dìa: Tom Dumoulin, vince in solitaria riuscendo dove molti, dopo averci provato, avevano fallito.
Il peggiore: è difficile in una tappa così trovare un peggiore, ammetto di non esserci riuscito. Avrei potuto dire Quintana ma non me la sono sentita, non ha di nuovo attaccato ma ha saputo difendersi.
Voto alla tappa: 7/10, come sempre succede poco e tutta la lotta è sempre e solo negli ultimi chilometri relativa sempre e solo alla vittoria di tappa.

Fugone2

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