Tappa I Mont Saitn Michel
(50) – Utah Beach (50)
Una tappa di 188 chilometri interamente in Normandia nel
ricordo della II guerra mondiale. Il percorso è perfetto per i velocisti che
nella prima parte vede due gran premi di montagna (Cote d’Avranches e Cote des
falaises de Champeaux) di quarta categoria, giusto per assegnare la prima
maglia a pois.
Al chilometro zero parte una fuga a cinque formata da Paul Voss
(Bora-Argon18), Jan Barta (Bora-Argan18), Leigh Howard (IAM Cycling), Anthony
Delaplace (Fortuneo-Vital Concept) e Alex Howes (Cannondale), dopo poco però nel
gruppetto rimangono solo in quattro, Paul Voss parte da solo alla conquista dei
due gran premi di montagna che gli regalano la prima maglia a pois. Passata la
Cote des falaises de Champeaux il tedesco viene recuperato e rientra nel
gruppetto.
Lungo la corsa non accade nulla di strano, piano piano la
fuga viene recuperata e restano alla testa solo Delaplace e Howes che si
combattono l’ambito numero rosso della combattività. Intanto in gruppo fanno l’andatura
gli uomini della Etixx e della Lotto Soudal, pronti a lanciare i due
fuoriclasse tedeschi Kittel e Greipel. La fuga viene ripresa definitivamente ai
meno quattro chilometri.
Nell’ultimo chilometro fa capolino la maglia del campione
norvegese Boasson Hagen che però rimane solo e perde la posizione. Si spostano i
gregari e partono Kittel, Cavendish e Sagan. Una brutta caduta che ha coinvolto
alcuni uomini della Katusha sconvolge le retrovie del gruppo dei velocisti.
Sagan parte troppo presto, Kittel sembra ben messo ma Cavendish va a vincere
seguendo la ruota del campione del mondo.
Particolarmente attivo è stato il medico di gara: le cadute
di Alberto Contador e Yukiya Arashiro (Lampre-Merida) hanno fatto guadagnare
agli addetti il loro stipendio. Fortunatamente nessuna delle due cadute si è
rivelata eccessivamente grave. Anche la caduta nell'ultimo chilometro sembra non aver riportato particolari danni.
Hombre del dìa: Mark
Cavendish, non parte sicuramente come favorito ma brucia gli altri velocisti
portando a casa tappa e maglia gialle.
Il peggiore:
Peter Sagan, parte decisamente troppo presto e non riesce a restare dietro a
Kittel facendo poi addirittura da ultimo uomo per Cavendish.
Voto alla tappa:
8/10, è la prima tappa e quindi ha un qualcosa di particolare, tappa particolarmente
interessante anche se totalmente piana, resa ancora più interessante (senza
cattiveria) dalle varie cadute e dai problemi tecnici che hanno movimentato il
tutto; molto bella la volata; aggiunge sapore al tutto un pubblico favoloso!
Fugone2
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