Questo Tour ci ha regalato una bella sorpresa, l’affermazione
della Dimension Data che per ora sta monopolizzando la corsa a tappe francese,
battendo corazzate decisamente superiori al seppur ottimo livello della
formazione africana.
La Dimension Data quest’anno è stata la prima squadra
africana a ricevere la licenza UCI world Tour portando avanti il progetto
iniziato nel 2007 dall’ MTN-Qhubeka. Questa squadra ha visto nel ciclismo un’opportunità
di sviluppo dell’intero continente, concetto rappresentato proprio dalla parola
Qhubeka che significa in Nguni, dialetto africano, progresso. Progresso che la
squadra mira a far raggiungere con la donazione di 5000 biciclette in modo da
cambiare la vita della popolazione permettendo spostamenti più rapidi e
aumentando la possibilità di spostamento (se siete curiosi cercate maggiori
informazioni su bicycleschangelives.org).
Passando al ciclismo pedalato, l’MTN inizia farsi conoscere al grande
pubblico europeo, dopo aver corso per anni solo nel continente nero, nel 2013
quando a sorpresa Ciolek si impone alla Milano-San Remo, nell’anno successivo
la squadra non riesce ad ottenere grandi risultati dovendosi ancora adattare al
grande ciclismo mentre nel 2015 la squadra fa il salto di categoria acquistando
ottimi corridori come Cummings, Theo Bos, Boasson Hagen, Goss, Farrar e Pauwels.
La squadra permette l’esplosione di Louis Meintjes, attuale uomo classifica
Lampre al Tour, che si aggiudica la settimana internazionale Coppi e Bartali,
di Teklehaimanot che si aggiudica la classifica degli scalatori al Delfinato e
anche al Tour riesce ad indossare la maglia a pois per 4 tappe, mentre alla Vuelta
con Sbaragli riuscivano a conquistare una tappa e Boasson Hagen vince il Tour
of Britain.
Nel 2016 si assiste ad un ulteriore salto di livello con l’ingaggio di Cavendish
che ha fruttato negli scorsi giorni.
La vittoria di Cummings è stata la
ciliegina sulla torta e le occasioni per conquistare altre tappe ci sono ancora,
la squadra pedala portando su di sé le intere speranze dell’Africa che forse nella
bici potrà trovare il suo riscatto, chissà se un giorno vedremo lottare un
corridore di questa formazione per la maglia gialla, se al primo anno tra i big
del ciclismo sono arrivati questi risultati non ci sarà troppo da aspettare.
Fugone 5.
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