Il bomber ce l’ha fatta.
Ieri mentre andava in onda il dramma del povero Jesper
Stuyven, ripreso a 500 metri dal termine dopo essere stato in fuga tutto il
giorno, il mondo ha assistito a quella che potrà essere l’effettiva
consacrazione di Sagan tra i grandi del ciclismo. Ebbene sì, il campione del
mondo dopo due anni di digiuno al Tour è riuscito a sconfiggere la sua
personalissima definizione andando a vincere nella seconda tappa, alla Bjon
Borg ovvero senza rendersene conto.
Ora che potrà correre più a cuor leggere il
Tour siamo curiosi di vedere se riuscirà a battere il suo record di vittorie al
Tour. Il terreno c’è eccome, dagli arrivi con una leggera ascesa, agli sprint
verso la fine della corsa con i velocisti puri più affaticati di lui, alle
fughe nei tapponi di montagna. Il suo patron Tinkov ieri sul podio se lo
coccolava fregandosene altamente del suo uomo classifica Contador, che perdeva
sul traguardo quasi un minuto. In attesa delle grandi montagne anche noi
idealmente vogliamo fare così, tenerci stretto questo grandissimo corridore che
come ha detto Gianni Mura in una recentissima intervista tiene su un terzo del
ciclismo odierno.
Ieri su ciclismo ignorante parlavano provocatoriamente del
sogno di vederlo in giallo, secondo la mia personalissima opinione tra 3/4 anni non potrebbe essere impossibile; infatti
se in questi anni a venire se riuscirà a vincere tutte le Classiche potrebbe
provare ad inventarsi uomo di classifica per poter diventare non il secondo Eddy
Merckx della Storia, ma il primo Peter Sagan, i mezzi per poter trionfare in un
grande giro li ha tutti, è competitivo in tutti i terreni: volate, strappi,
discese e anche a crono e in salita non è certo fermo.
Se si concentrasse su
questo obiettivo, il sogno giallo non potrebbe essere così irrealizzabile,
anche tenendo conto della concorrenza: a parte Quintana il futuro delle corse a
tappe non sembra così stellare con i soli Aru, Chaves, Bardet, Pinot, Barguil a
poter tener testa al colombiano.
Il ẑltà sen (sogno giallo) è solo da rimandare.
Fugone 5
P.S. Si ringrazia ciclismo ignorante per la seconda foto.
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