domenica 24 luglio 2016

Le pagelle del Tour

Eccole qua:
Chris Froome: voto 8. Il britannico conquista il suo terzo Tour. Questa volta senza impegnarsi neanche più di tanto data la pochezza dei suoi avversari. A parte Bardet è stato l’unico big che ha provato ad inventarsi qualcosa, il che spiega anche perché sia stato il Tour più noioso della storia, bello il suo attacco in discesa, geniale il ventaglio con Sagan, ridicola la corsa a piedi sul Mont Ventoux e la successiva pedalata in triciclo. Ci sono mancate le sue frullate, vuoi che sia colpa dei controlli telematici alle bici? Corri Chris corri.

Romain Bardet: voto 9. Il derby dei galletti se lo aggiudica lui e riesce a salvare almeno il buon nome del Tour con una azione degna di questo nome nella penultima tappa. Non ci ha provato il giorno dopo, ma a 26 anni per un francese poter salire sul podio è già un sogno. Tra i terribili della classe ’90 può diventare il dominatore. (Ringraziamento mio personale per i punti conquistati al fantabike) Chapeau Romain.

Nairo Quintana: voto 2. Non lo sa neanche lui come è finito sul podio. Era la speranza per tutti coloro che non possono sopportare Froome è riuscito nella difficile impresa di annoiare più di lui: ha fatto due scatti in tutto il Tour a poche centinaia di metri dal traguardo di Morzine e su un Gpm di quarta categoria prima di Parigi. Cosa ti è successo Nairo? La bella addormentata gialla.

Adam Yates: voto 9. La rivelazione di questo Tour. La Gran Bretagna ha già trovato il dopo Froome. Avrebbe meritato il podio gli sono mancate le gambe, ma ha tutto il tempo per vincerlo. La Storia gli darà ragione.

Richie Porte: voto 7. Il migliore gregario di Froome dopo Poels, per la prima volta nella sua carriera regge tre settimane ad alto livello è sempre lì a giocarsela, ma non affonda mai il colpo contro il suo ex capitano. Senza la caduta in piano nella prima settimana sarebbe sul podio. Uomo partita Sky (Extra)

Peter Sagan: voto 10. Se non ci siamo tagliati le vene completamente durante questo Tour lo dobbiamo a lui. Ha sfatato la maledizione Tour ed ha vinto su tutti i terreni. Ha dato spettacolo anche senza bici e si è dimostrato un ottimo gragario. Bomber assoluto. (#PeterVieniAlGiro).

Mark Cavendish: voto 9. Forse non lo credeva neanche lui che si sarebbe ripreso lo scettro di re degli sprinter, ma così è stato. Merckx è a 2 lunghezze, l’anno prossimo ha l’obbligo di provare a batterlo per entrare nel Mito e anche per il mondiale è da tenere d’occhio. God save the Cannonball.

Greipel e Kittel: voto 6. Servito tanto lasciare il giro eh cari crucchi? Una tappa a testa e nulla più. Greipel si può godere l’arrivo sugli champs elisèe ma dopo 2 anni di dominio assoluto#ciaopoverilafestaèfinita.

Vincenzo Nibali: voto 7. Dispiace un po’ per il discorso classifica generale, se ci avesse pensato un po’ seriamente almeno il podio sarebbe stato stato alla portata. Ha entusiasmato per le fughe il lavoro da gragario nei confronti di Aru. Per Rio incrociamo le dita sarebbe il coronamento di una carriera eccezionale. Campione Vero.

Fabio Aru: voto 6. Considerando che è il suo primo Tour la sufficienza è meritata. La crisi nella penultima tappa ci può stare, prima aveva tentato qualcosa ma le gambe non erano al meglio. Ottima la cronoscalata conclusa al terzo posto. Ajo Fabio riprenditi.

Joaquin Rodriguez: voto 8. Ultimo Tour per lui. I giovani hanno solo da imparare. Ci mancherai campione.

Rafa Majka: voto 7. Seconda maglia a pois per lui, il ritiro di contador è stato fondamentale per raggiungere l’obiettivo. È mancata la vittoria di tappa. La pimpa.

Pantano: voto 8. Dopo Atapuma ci siamo innamorati di un altro Colombiano. Pantano è passato dall’arrivare tra gli ultimi sotto l’ombrello a trionfare in una delle tappe più difficili. Se ci sono le parole montagne e fughe lui c’è. Avrebbe meritato il premio combattività. La Colombia che ci piace.

Fugone 5.

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