Tutto riaperto, tutto da rifare, oggi più di ieri, in una
tappa che non sembrava potesse cambiare le cose rispetto al tappone dolomitico
o rispetto a quello del doppio Stelvio.
Dopo il Traguardo Volante di Sappada, lungo la discesa, la
Maglia Rosa inizia a perdere secondi sulla coppia Nibali-Quintana, fino a 1’30’’.
Se davanti l’alleanza Bahrain-Movistar punta a staccare Dumoulin, quella
Orica-Trek-Sunweb cerca di cucire il distacco.
Il gruppo procede mentre in testa fughe e inseguitori
giocano e si scambiano.
La pianura abbassa le difficoltà ma non rallenta il ritmo,
talmente alto che è lo stesso Nibali che chiede ai compagni di rallentare. Inizia
infine la salita di Piancavallo, un Gran Premio di Montagna di prima categoria,
durissimo (1130m di dislivello in quindici chilometri), con il blocco
Bahrain-Movistar in testa, anche se è soprattutto il team di Nibali a farla da
padrone con un magnifico Franco Pellizotti. La leggerezza con la quale Dumoulin
ha affrontato la discesa e che lo ha costretto a dover recuperare porta l’Olandese
a staccarsi, davanti non si perde l’occasione: il ritmo aumenta e la Maglia
Rosa rimane isolata in preda alla stanchezza fisica e mentale.
Manca poco al traguardo e in testa Landa trova uno spunto
vincente percorrendo in solitaria gli ultimi chilometri transitando da solo col
le braccia al cielo. In gruppo si stacca Pinot che lascia dietro i più diretti
concorrenti e guadagna secondi preziosi.
La classifica generale è completamente stravolta: Quintana
torna in Maglia Rosa, seguito da Dumoulin, Nibali e Pinot, i primi quattro sono
tutti in 53’’, fino alla sesta posizione (Pozzovivo) siamo sotto gli 1’30’’. Il
Giro si gioca in montagna domani e a crono domenica, una bagarre veramente di
alto livello.
Il migliore: Bahrain-Movistar, se volevano fregare Dumoulin
(magari anche dopo le polemiche di ieri) ci sono riusciti perfettamente. Condivido
il pensiero di Gasparotto: se la polemica crea spettacolo, allora viva la
polemica.
Voto alla tappa: 9/10.
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