domenica 28 maggio 2017

Giro 100 Gran Finale

29 km dividono l'autodromo di Monza da Milano, 53 secondi dividono 5 pretendenti al podio finale, una temperatura percepita di almeno 29 gradi rendono quest' ultima tappa un finale degno di uno spaghetti western con i 5 pretendenti a recitare il ruolo dei fuorilegge: si parte dal Condor Quintana, indios indecifrabile, si prosegue con lo Squalo Nibali, campione col cuore enorme, con Belli Capelli Dumoulin, che potrebbe tranquillamente recitare ad Hollywood, con Pinot, coraggioso grimpeur francese ed infine con Zakarin russo ermetico.

Gli occhi di tutti sono puntati su questi 5, poco importa che un connazionale di Dumoulin, Van Emden, si aggiudichi la tappa. Dumoulin favorito della vigilia mette subito le cose in chiaro al primo parziale dopo solo 9 km: prende 17" a Nibali e Zakarin, 26" a Pinot e Quintana, l'azione dell'olandese continua imperterrita e spettacolare nei km successivi.

Al secondo intermedio i vantaggi si dilatano: 37" su Nibali, 48" su Zakarin, 53" su Pinot e 1' su Quintana, conquistando già la maglia rosa virtuale.

Sul traguardo di Milano Tom deve solo aspettare, ma la corsa è sua; Quintana salva la seconda piazza per 9" su Nibali mentre Pinot e Zakarin naufragano. Dumoulin è così il primo olandese ad aggiudicarsi la corsa rosa coronando una netta supremazia dimostrata sulla strada, consolidata anche dalla grande gestione dei momenti difficili e dal fatto di non avere una squadra all'altezza.


Completano le altre maglie Gaviria, grandissimo a resistere in montagna e ad arrivare a Milano, Landa, decisamente il miglior scalatore di questo giro e Jungels che ha sfruttato la crono per sopravanzare Yates nella classifica dei giovani.

Cala il sipario così su questo giro, meritato da Dumoulin con l'unica nota negativa sul percorso: troppo poche montagne e troppo facile, RCS per favore l'anno prossimo concedici lo Zoncolan e l'Agnello.

Classifica finale:


sabato 27 maggio 2017

Giro 100 XX Tappa

Si va da Pordenone ad Asiago con le ultime salite per determinare il vincitore del Giro più incerto di sempre.

Quasi per la prima volta in questo giro vediamo Pozzato fare qualcosa che non sia andare al processo; infatti il Maestro decide di onorare la corsa rosa andando in fuga insieme a Belkov, Teuns, Slagter, Devenyns e Ladagnous nei primi km della tappa arrivando ad affrontare il Monte Grappa con più di 6' sul gruppo.

Dopo i primi km tirati dalla Movistar a ritmo non esagerato la Katusha prende la testa imponendo un ritmo decisamente più elevato. Il gruppo si sgretola piano piano, ma i big complici anche i primi avvallamenti della salita non perdono contatto. Torna così in testa la Katusha ad aumentare l'andatura, riducendo il vantaggio del gruppo di testa, orfano di Belkov e Pozzato, sotto i 4'.

I katusha fanno esplodere la corsa, ma i tanti avvallamenti della salita permettono ulteriormente ai big di restare compatti. In testa rimangono solo più Teund e Devenyns, che scollinano con 2'50" di margine sul gruppo dei big, dal quale fuoriesce Cataldo. Anche sulla salita del Grappa nulla di fatto, Dumoulin è sempre più vicino a Milano. Stesso discorso durante la discesa, le gambe e il coraggio scarseggiano tra i big.

La situazione finalmente si anima sul Foza, con Nibali a muoversi per primo evidenziando alcune difficoltà di Dumoulin, anche se il successivo rallentamento tiene di nuovo tutti insieme. Sfrutta la situazione Zakarin che prende e parte con Pozzovivo, prendendo una 15" sul gruppo. Risponde in seconda battuta Quintana con Nibali, ai quali si aggiunge dopo alcuni km Pinot guadagnando solamente 10" su Dumoulin allo scollinamento, perdendono una quindicina dal duo di testa.

Nei due km di discesa il trio Nibali, Pinot e Quintana rientrano su Pozzovivo e Zakarin iniziando i km finali in piano verso il traguardo non con una collaborazione totale come invece avviene dietro tra gente decisamente più attrezzata per quel tratto di strada come Jungels, Mollema e Yates che inspiegabilmente collaborano con l'olandese non avendo più niente da chiedere a questo giro.

La volata finale prova ad aggiudicarsela Pozzovivo anticipando tutti, ma Pinot è bravo a saltarlo ed andare a vincere precedendo Zakarin e Nibali. Dumoulin chiude i danni arrivando a 15" dai primi, domani avrà un rigore a porta vuota da sfruttare per aggiudicarsi il Giro numero 100, che nonostante l'arroganza nelle dichiarazioni ha meritato ampiamente sulla strada e bisogna rendergliene atto.

Classifica di tappa:

Classifica generale provvisoria:

 




venerdì 26 maggio 2017

Giro100 XIX tappa

Tutto riaperto, tutto da rifare, oggi più di ieri, in una tappa che non sembrava potesse cambiare le cose rispetto al tappone dolomitico o rispetto a quello del doppio Stelvio.

Dopo il Traguardo Volante di Sappada, lungo la discesa, la Maglia Rosa inizia a perdere secondi sulla coppia Nibali-Quintana, fino a 1’30’’. Se davanti l’alleanza Bahrain-Movistar punta a staccare Dumoulin, quella Orica-Trek-Sunweb cerca di cucire il distacco.

Il gruppo procede mentre in testa fughe e inseguitori giocano e si scambiano.

La pianura abbassa le difficoltà ma non rallenta il ritmo, talmente alto che è lo stesso Nibali che chiede ai compagni di rallentare. Inizia infine la salita di Piancavallo, un Gran Premio di Montagna di prima categoria, durissimo (1130m di dislivello in quindici chilometri), con il blocco Bahrain-Movistar in testa, anche se è soprattutto il team di Nibali a farla da padrone con un magnifico Franco Pellizotti. La leggerezza con la quale Dumoulin ha affrontato la discesa e che lo ha costretto a dover recuperare porta l’Olandese a staccarsi, davanti non si perde l’occasione: il ritmo aumenta e la Maglia Rosa rimane isolata in preda alla stanchezza fisica e mentale.

Manca poco al traguardo e in testa Landa trova uno spunto vincente percorrendo in solitaria gli ultimi chilometri transitando da solo col le braccia al cielo. In gruppo si stacca Pinot che lascia dietro i più diretti concorrenti e guadagna secondi preziosi.

La classifica generale è completamente stravolta: Quintana torna in Maglia Rosa, seguito da Dumoulin, Nibali e Pinot, i primi quattro sono tutti in 53’’, fino alla sesta posizione (Pozzovivo) siamo sotto gli 1’30’’. Il Giro si gioca in montagna domani e a crono domenica, una bagarre veramente di alto livello.

Il migliore: Bahrain-Movistar, se volevano fregare Dumoulin (magari anche dopo le polemiche di ieri) ci sono riusciti perfettamente. Condivido il pensiero di Gasparotto: se la polemica crea spettacolo, allora viva la polemica.

Voto alla tappa: 9/10.

giovedì 25 maggio 2017

Giro 100 XVIII Tappa

Tappa dolomitica da Moena a Ortisei, abbastanza corta ma ricca di montagne, una delle ultime occasioni per poter mettere in difficoltà Dumoulin.

La fuga parte definitivamente tra il del Passo Pordoi e il Valparola, dove si crea un gruppetto con Landa, Rosa, Rolland, Dombrovsky, Van Garderen, Stuyven, Deignan oltre ad uomini Movistar e Bahrein per attacchi alla maglia rosa.

Attacchi arrivati verso la fine del Gardena da Quintana, insieme ai compagni presenti in fuga precedentemente, seguito in seconda battuta da Nibali, ma la maglia rosa si gestisce alla perfezione riuscendo a rientrare prima dello scollinamento. Mentre davanti la fuga mantiene un margine rassicurante. L'unico a farne le spese è Jungels che perde contatto.

Il gruppo dei big passa senza grandi differenze il passo di Pinei guidato dall'affiorante stanchezza, mentre la fuga perde pezzi con il passare dei chilometri.

Sull'ascesa finale dopo i primi km tirati da una stanchissima Movistar Quintana prova a scattare ma non prende un margine importante, Dumoulin riporta su il gruppo e per dimostrare la sua superiorità scatta adirittura, mostrandosi decisamente molto più fresco rispetto rispetto ai rivali. Dopoun successivo rallentamento nel gruppo partono Pinot e Pozzovivo con il benestare della maglia rosa che si aspettava collaborazione da Nibali e Quintana per difendere il podio; in seguito partono Zakarin e Mollema mentre i primi tre della generale si studiano.

Della fuga iniziale rimangono in testa Landa e Van garderen andandosi a giocare la vittoria, il basco è sfortunato nuovamente e sbaglia la volata permettendo all'americano di riscattare parzialmente il suo giro. Pinot, Pozzovivo e Zakarin prendono quasi un minuto a Nibali e Quintana diventando pericolosi per il podio finale, in vista della crono.


Domoulin appare signore assoluto di questo giro: sembra quello con le gambe migliori e ha ancora la crono di Milano a suo favore. per ribaltare il giro serviranno imprese epiche.

martedì 23 maggio 2017

Giro100 XVI tappa

La Tappa Regina del Giro 2017 parte da Rovetta e dopo una sessantina di chilometri si attacca subito con il primo Gran Premio di Montagna: il Mortirolo, dedicato alla memoria di Michele Scarponi.

Si forma un gruppo in testa, fra di loro Fraile (Dimensione Data), Landa (Sky), Kruijswijk (LottoNL) e Sanchez (Anstana). La salita è dura e in gruppo l’andatura la fanno le squadre degli uomini di classifica. Allo scollinamento Fraile lascia passare il collega Sanchez, compagno di squadra di Scarponi al quale lo spagnolo dedica l’arrivo.

Si scende con poche variazioni tanto in gruppo quanto in testa. I corridori transitano una prima volta a Bormio per prendere la salita alla Cima Coppi: lo Stelvio. Non succede molto, i corridori in gruppo non vogliono uscire allo scoperto e la fuga si porta a casa anche il secondo GPM, Landa è il nuovo Re dello Stelvio.

Qualcosa si muove sull’ultima salita: il primo a provare qualcosa è Anacona che in breve tempo raggiunge il gruppetto di inseguitori che (appunto) inseguono la coppia di testa Kruijswijk e Landa. In gruppo molti cedono mentre Pellizzotti (Barhain), ultimo uomo di Nibali, lascia da soli i quattro grandi nomi del gruppetto: Dumoulin, Nibali, Pinot e Quintana. Sfortunatissimo Dumoulin che per un problema intestinale è costretto a fermarsi perdendo quasi due minuti. In testa Nibali inizia a studiare le gambe dei colleghi e mentre Landa passa al traguardo del gran premio di montagna il Siciliano sale sui pedali e scatta portandosi dietro solo Quintana. Mentre da davanti tutti (o quasi) hanno mollato la coppia Nibali-Quintana cerca di portarsi in testa, ma in discesa il capitano Barhain riesce a fianco di Landa. I due raggiungono insieme Bormio e Nibali vince in volata.

Il migliore: Landa, transita per primo sullo Stelvio tutte e due le volte, viene solo battuto da Nibali per poco meno di un metro.
Voto alla tappa: 8.5/10, poteva essere di più, lo spettacolo l’abbiamo visto solamente a partire dall’ultima salita, comunque grandissima tappa.

Giro100 - Presentazione delle tappe dell'ultima settimana

E siamo già all’ultima settimana, trattengo le lacrime e vi presento il percorso delle ultime sei tappe.

XVI tappa
Rovetta – Bormio

Iniziamo alla grande, la Tappa Regina di questo Giro. 222km, si parte da Rovetta e si arriva a Bormio, partenza quasi in discesa e arrivo tranquillo, in piano, dopo una bella discesa. I casini stanno in mezzo.

Dopo 59km si transita a Malonna, Traguardo Volante, da qui 15km di salita per il mitico Passo del Mortirolo, gran premio di montagna di I categoria.

Si scende e si transita per una prima volta a Bormio, cittadina di arrivo e punto di partenza della salita del secondo Gran Premio di Montagna, non un GPM qualunque, I categoria, Cima Coppi, i 2758m dello Stelvio, il mitico colle che i corridori raggiungeranno dopo 22km di durissima salita.

Si scende dallo Stelvio e si risale…sullo Stelvio, ma questa volta da un’altra parte, il Giogo di Santa Maria, 13km di I categoria. Da qui discesa fino al traguardo.

Il Mortirolo è una salita divisa in tre parti: un primo tratto, il più lungo, con una pendenza media dell’8%, un secondo molto tranquillo, brevissimo, al 3% e infine gli ultimi 3km, su una media del 10% con tratti che si aggirano intorno al 16%, ripeto, 16%!

Lo Stelvio I è più variegato, tratti molto duri, anche al 12%, ma con una media intorno al 7/8%, quello che frega qui è la lunghezza, sono ben 22 i chilometri da dover percorrere, su una strada praticamente dritta, con pochissimi tornanti.

Lo Stelvio II può essere il più sottovalutato dei tre GPM, ma assolutamente contro ragione. Sebbene i chilometri siano “solo” 12, la pendenza è quasi costante sopra gli 8.5km e i tratti duri (sopra il 10%) sono molti di più rispetto ai due Gran Premi precedenti.

Insomma, non una tappa ma un massacro. Qui si può fare il Giro, qui gli scalatori avranno parecchio da dire.

Voto al percorso: *****

XVII tappa
Tirano – Canazei

Dopo le fatiche di ieri oggi tiriamo un po’ il fiato (neanche fossimo noi in sella).

Si parte subito con un GPM di II categoria, l’Aprica, una salita di una dozzina di chilometri con pendenze medie del 7%, massime dell’11%.

Appena scesi a Edolo si riparte subito per il Passo del Tonale, anche lui di II categoria, 11km al 7% con picchi del 10%, diciamo, rispetto a ieri è tutto una passeggiata.

Non si riprende fiato, dopo il TV di Cles il piccolo GPM di III categoria di Giovo, 5km all’8%, di qui tutta una leggera salita fino all’arrivo di Canazei, una rampa ondulata buona per la riuscita di un’eventuale fuga.
Voto al percorso: ***

XVIII tappa
Moena – St. Ulrich

Se Bormio è stata la Regina del Giro, l’Erede al Trono è sicuramente questa tappa. 137km, 5 GPM di cui l’ultimo di I categoria coincide (in pratica) con l’arrivo.

Da Moena ci spostiamo a Canazei dove attacca subito il Passo di Pordoi, 12km di I categoria, ma a dire la verità non troppo cattivi, poco meno del 7% di media, solo un tratto al 9%.

Si scende e si risale, Passo di Valparola, 11km, II categoria, 6,4% di media. Occhio però all’arrivo, gli ultimi 500m sono sopra il 14% di pendenza.

Un’altra discesa, un’altra salita. Dopo il TV di Stern si arriva in 9km al Passo Gardena di II categoria intorno al 7% di pendenza, con un tratto iniziale all’11%.

Una lunga discesa ci porta ad un altro Gran Premi di Montagna, il più piccolo, di III categoria, il Passo di Pinei.

Quando sembra tutto finito ecco l’ultima prova: Pontives, I categoria. I 10km sono divisi in due, una prima parte più tranquilla sul 6% di media e una seconda sopra i 9% con tratti al 12%.

Da qui mancano 4km, sempre in salita, ma molto tranquilli, eccezion fatta per uno strappo del 13% nell’ultimo chilometro.

La diciassettesima tappa servirà sicuramente per chiudere ciò che era stato sistemato a Bormio.

Voto al percorso: *****

XIX tappa
Sancandido – Piancavallo

191km ancora in montagna. Si comincia subito subito con il GPM della Croce Comelico di III categoria, da qui una lunghissima discesa (80km circa) fino alla risalita al Gran Premio di Sella  Chianzutan di seconda categoria con pendenze medie del 6.5%.

Dopo un tratto quasi piano inizia l’ultimo GPM, la salita verso il traguardo di Piancavallo, I categoria. L’attacco è il tratto più duro, pendenza intorno ai 9,5% con uno strappo finale sopra i 14%, da qui la salita cede e si passa a una media del 7,5%, il finale è quasi in piano poco sopra l’1,5%.

Voto al percorso ***

XX tappa
Pordenone – Asiago

Salutiamo le montagne in questa terzultima tappa da Pordenone ad Asiago. Dopo 95km di piano, se escludiamo un piccolo GPM di IV categoria, arriviamo a Feltre, dove parte la salita di 24km verso il Monte Grappa di I categoria. La salita è sconnessa e discontinua, dopo un primo tratto duro, sull’8% di media e picchi dell’11%, la strada spiana per poi riprendere di nuovo sull’8%. Per 5/6km si alternano salite e piccole discese, fino all’ultima rampa al 6%.

Dopo la discesa ecco l’ultimo GPM di questo Giro, Foza, I categoria ai 7% di media fissi, salvo uno strappo all’11%.

Da qui sono 15 chilometri quasi in piano sul all’Altipiano di Asiago.

Voto al percorso: ***

XXI tappa
Monza – Milano

Concludiamo il Giro 2017 con una cronometro individuale di 30km dall’autodromo di Monza a Piazza Duomo a Milano.

Il percorso è molto tranquillo, quasi in discesa, ma non ci troviamo davanti a una classica passerella: non sappiamo chi arriverà in testa dopo questa settimana di montagne, ma viste le capacità a crono di alcuni corridori non ci possiamo sbilanciare ancora dicendo ormai chiusa la corsa per la Maglia Rosa.


Voto al percorso (cronometro): *

venerdì 19 maggio 2017

Giro 100 XIII Tappa

Ultima chance per i velocisti nella tappa più facile di questo giro prima del gran finale che si inaugurerà domani con l'arrivo ad Oropa feudo di vittorie italiche che speriamo possa portare bene per poter svoltare questo giro dominato dagli stranieri. Da segnalare l'abbandono di Thomas che aveva provato in tutti i modi a proseguire il girodopo la caduta nella tappa del Blockhaus

Consci di essere all'ultimo appello i velocisti non si sono fatti scappare l'occasione decidendo di tenere sotto strettissima sorveglianza la fuga di giornata: infatti il tentativo con Mohoric, Brutt e Albanese prende un vantaggio massimo di 2'30".

La fuga termina intorno ai meno 20 km dall'arrivo, nel tratto di avvicinamento allo sprint finale a causa del vento si vede una frattura nella parte finale del gruppo, fattura che però viene ricucita da un altro cambio di vento che impone una riduzione del gruppo di testa. Ai meno 3,8 km dall'arrivo ci prova Pozzato sulla falsa riga di Zhupa ieri, cn lo stesso risultato.

La volata finale vede la lotta ttra la Etixx e la Bora con un contatto tra Richeze e un uomo della Bora, contatto che non impedisce all'argentino di lasciare lo spazio al suo capitano per poterlo passare vicino alla transenna per andare a vincere con una rimonta straordinaria davanti a Bennett.Si arriva a ranghi compatti quindi nessun problema per i big.


Per il colombiano quarta vittoria al suo primo giro, record che condivide con Cunego, ora dovrà solo arrivare a Milano per poter celebrare così la sua maglia ciclamino, mentre Greipel fa le valigie per poter preparare il Tour.

giovedì 18 maggio 2017

Giro 100 XII Tappa

Abbandonate le insidie appenniniche della tappa di ieri il giro offre la penultima occasione ai velocisti nella tappa da Forlì a Reggio Emilia.

A tentare di rovinare un finale già scritto ci prova Maestri che per onorare al meglio le strade di casa decide di provarci con le uniche armi a sua disposizione: la fuga. Il corridore della Bardiani infatti raggiunge i primi due fuggitivi di giornata, Marcato e Firsanov nei primi chilometri della tappa.

Purtroppo per le loro possibilità rimangono solo loro tre in testa consentendo al gruppo di poter gestire al meglio la tappa. Il vantaggio della testa della corsa supera i 7 mantendosi stabile su quei livelli.

Firsanov si aggiudica il primo gpm di giornata, Fraile dal gruppo sfrutta l'occasione per prendersi la maglia azzurra transitando quarto; la spartizioni dei traguardi prosegue con Maestri primo al traguardo volante e Marcato si prende l'ultimo gpm di giornata.

In testa al gruppole squadre dei velocisti iniziano a fare sul serio, permettendo alla Sunweb di riposarsi, riducendo il vantaggio dei tre di testa.

Firsanov e Marcato cedono intorno ai meno 15 km dall'arrivo, Maestri onora la fuga dando filo da torcere alle squadre dei velocisti resistendo in testa da solo fino ai meno 7 dall'arrivo.

L'ultimo a provare ad anticipare la volata è Zhupa che prova la "fagianata" ai meno 2 km, ma la Bora non si fa sorprendere.

Non riescono però a portare a termine il lavoro svolto perchè è la Etixx con un Richeze fantastico che lancia Gaviria ad aggiudicarsi la tappa, riuscendo a contenere il ritorno di Mareczko.


Per il colombiano terza vittoria al giro e maglia ciclamino consolidata ulteriormente.

Domani ultima chance per i velocisti poi sarà la settimana decisiva per la classifica generale.

mercoledì 17 maggio 2017

Giro100 XI tappa

Grande tappa oggi in ricordo di uno dei più grandi: Gino Bartali.

Il primo GPM, Passo della Consuma, II categoria, mette subito le cose in chiaro: si stacca una fuga composta da una quindicina di uomini, fra loro Amador, Fraile, Landa, Montaguti, Petilli, Visconti, ma da questi si staccano lo spagnolo Fraile e il basco Landa.

Fuga e inseguitori procedono a un ritmo molto alto, la coppia di testa raggiunge e supera i 5' sulla Maglia Rosa. In gruppo fanno l’andatura la Barhain di Nibali, la Movistar di Quintana, meno la Sunweb di Dumoulin, attuale primatista.

È sul Fumaiolo (II categoria, ultimo GPM di giornata) che le cose cambiano: i due di testa vengono raggiunti, Landa non ci sta è prova a ripartire pagando molto caro lo sforzo Rolland prova a partire e sembra poter arrivare solo sulla cima, ma quando mancano due chilometri Fraile lo raggiunge e transita per primo, allungando in discesa. In gruppo gli uomini di classifica rimangono soli, Nibali fa l’andatura, ma Pinot scatta senza reazioni da dietro.

In testa, sulla breve salita al Passo dell'Incisa, si forma un terzetto composto da Fraile, Rolland e Rui Costa, inseguiti da un buon Kangert. Manca un chilometro e in testa sono quattro, gli inseguitori sono a una ventina di secondi. I quattro si studiano ma ad attaccare e Fraile che non subisce la reazione di nessuno, portando a casa la tappa.

Per quanto riguarda la classifica generale nulla cambia.

Il migliore: Fraile-Landa, i due si giocano bene la fuga e anche quando vengono raggiunti non sembrano voler cedere, non andrà bene a Landa, andrà benissimo a Fraile.

Voto alla tappa: 8.5/10

martedì 16 maggio 2017

Giro100 - X tappa

Come dicevo questa mattina nella presentazione della settimana, oggi crono.

Se non abbiamo molto da dire sui primi corridori partiti, possiamo sicuramente dire qualcosa in più riguardo agli uomini di classifica.

Vasil Kiryenka (Sky) domina la prima parte di gara, ma viene spodestato da Thomas (Sky) che riesce a riprendersi dopo la brutta caduta di domenica.

Poco bene Kruijsvijk (LottoNL) e Jungels (Quick-Stepp) che non rientrano nemmeno fra i primi dieci, per loro le speranze di podio si allontano sempre di più.

Non male Mollema (Trek) che mantiene le prime posizioni.

Pinot (FDJ) non riesce a fare più di un diciassettesimo posto, perdendo minuti preziosi.

Bene Nibali (Barhain) che riprende il tempo perso sul Blockhaus su Quintana e Pinot.

Male Quintana (Movistar) che perde tantissimi secondi e termina ventitreesimo.

Benissimo uno Dumoulin che brucia tutti dando un minuto a Thomas nella prova contro il tempo e guadagna più di 2' e mezzo su Quintana in generale.

Cosa possiamo concludere? Dumoulin entra pesantemente fra gli uomini di classifica, abbiamo visto cosa è stato di fare in salita domenica, sappiamo quanto sia forte a crono, le montagne dure non sono ancora arrivate, ma ricordiamo che da Monza non partirà una tappa (una passerella) in linea. Quintana avrà sicuramente modo di rifarsi, soprattutto la prossima settimana, forse già sabato a Oropa. Mollema e Pinot non variano di molto le loro posizioni, ma risentono della presenza di Dumoulin, soprattutto Pinot. Nibali riguadagna il minuto perso domenica e torna pienamente in gioco, per lo meno su chi gli sta immediatamente davanti. Thomas con grandissima grinta riesce a riportarsi in testa, per lo meno per sperare nella top five.

I giochi sono riaperti e noi non possiamo che esserne felici!

Il migliore: Dumoulin, stravince su tutti e mette paura ai piani alti.
Voto alla tappa (crono): 9/10.

Giro 2017 - Le tappe della seconda settimana

Siamo entrati nella seconda settimana del Giro numero 100, ecco a voi una lettura delle tappe che i nostri corridori dovranno affrontare da oggi al prossimo lunedì di riposo.

X tappa
Foligno – Montefalco

Dopo il Blockhaus veniamo dirottati su una crono individuale. 39,8km che formano un semi cerchio fra le colline umbre.

Il percorso non è eccessivamente lungo ma parecchio ondulato: dopo 10km di piano (anzi, leggera discesa) troviamo il primo rilevamento cronometrico che precede la salita a Madonna delle Grazie e San Marco. Dopo la discesa un nuovo rilevamento a Bastardo, mancano 11km.

Gli ultimi 5km non sono assolutamente da sottovalutare una leggera salita potrebbe mettere in difficoltà alcuni corridori, anche se il finale vero e proprio, dopo due curve in città, è praticamente in piano.

Vista la situazione in classifica dopo domenica ci sentiamo di prevedere in serata la Maglia Rosa sulle spalle di Dumoulin.

Voto al percorso (crono): ****

XI
Firenze – Bagno di Romagna

Tappa di media montagna fra gli Appennini del Mugello, 161km, ben quattro Gran Premi di Montagna.

Quindici chilometri percorsi e si incontra subito la prima asperità della giornata, è il GPM di Passo della Consuma, II categoria, 16km con pendenza costante, duro ma non infattibile.

Si scende e si risale subito, Passo della Calla, III categoria, altri 15km.

Ancora discesa e ancora salita, fino al Passo del Carnaio, un colle non troppo alto, con un’estensione di una decina di chilometri e una pendenza accentuata solo nel tratto finale (8.5%). Scesi dal Carnaio transitiamo per la prima volta a Bagno di Romagna, dove è inserito il secondo Traguardo Volante (il primo era stato Stia, dopo 48km, scesi dalla Consuma).

Da Bagno di Romagna alcuni chilometri in leggera salita conducono all’ultimo GPM di giornata, il Monte Fumaiolo, di II categoria. La salita alterna tratti leggeri a strappi più duri, il punto più difficile lo troviamo negli ultimi due chilometri, dove le pendenze raggiungono il 12%.

Dopo il Passo dell’Incisa (velocissima salita dopo la discesa dal Fumaiolo) è tutta discesa fino al traguardo, posto dopo 3km di piano all’interno della città.

Tappa interessante, probabili attacchi da lontano, da escludersi una volata, nonostante il finale pianeggiante. Vittoria di Pibernik al primo passaggio a Bagno di Romagna quotata 1.02.

Voto alla Tappa: ***

XII tappa
Forlì – Reggio Emilia

Dagli Appennini alla Pianura Padana, 229km tutti per velocisti.

Dopo una sessantina di chilometri incontriamo la Colla di Casaglia, un GPM di II categoria, troppo presto per influire sul finale. Un altro Gran Premio lo troveremo ai -150km.

Due i Traguardi Volanti, Barberino del Mugello, scesi dalla Colla e Sasso Marconi, scesi da Valico Appenninico.

Da qui sono 80km piani, buoni per preparare una volata, volata che arriverà in città con un percorso poco movimentato, soprattutto nelle prime fasi.

Voto alla Tappa: *

XIII tappa
Reggio Emilia -Tortona

Anche oggi tappa per velocisti, e se ieri un paio di salite c’erano, oggi proprio nulla.

Due Traguardi Volanti, uno a Fiorenzuola e uno a Broni.

Difficile pensare alla buona riuscita di una probabile fuga, facile immaginarsi una volata.

Voto alla Tappa: *

XIV tappa
Castellania – Oropa

Tappa dedicata a due divinità del ciclismo, si parte da Castellania, città natale di Fausto Coppi e dopo 131km si arriva a Oropa, nome legato a Marco Pantani.

Il percorso è una salita in crescendo che parte dalla piana e piano piano sale verso i 1142m di Oropa. La salita effettiva parte a 12km dall’arrivo, a Biella, da qui una durissima ascesa al Santuario con curve e pendenze altissime, strappi fino al 13%; nemmeno al traguardo il GPM di I categoria cede.

Una tappa apparentemente noiosa e scontata cambia totalmente registro a poco più di 10km dalla fine, le Alpi non sono ancora arrivate, ma questa tappa potrebbe dirci molto sull’ultima settimana.

La redazione di Viva la Fuga sarà presente in diretta all’arrivo!

Voto alla Tappa: ***

XV tappa
Valdengo – Bergamo

199km di bassa montagna, due GPM posti sul finale.

Dopo un saliscendi poco problematico e due Traguardi Volanti (Busto Arsizio e Almenno), ai -50km parte la salita Miragolo San Salvatore, GPM di II categoria con una pendenza costante del 7.5%, salvo uno strappo dell’11% sul finale.

Dopo la discesa troviamo immediatamente un’altra salita: Selvino, GPM di III categoria, da qui in avanti tutta discesa fino alla salita a Bergamo Alta, 3km all’8%, mancano 2km all’arrivo.

Una salita a Bergamo Alta che sa di Poggio bloccherà tutte le possibili volate, chi troverà qui lo scatto vincente potrebbe portarsi a casa la Maglia.

Voto alla Tappa: *** 

domenica 14 maggio 2017

Giro 100 IX Tappa

La tappa si preannunciava come il primo duello tra i big per dimostrare le vere forze in campo e così è stato.

Anche oggi la tappa si è caratterizzata per una prima parte di gara ad un'andatura elevatissima dovuta ai tentativi di far partire una fuga. Fuga che parte con 9 uomini al km 5 a cui se ne aggiungono altri 3 nel corso della tappa; tuttavia la Movistar ha puntato la tappa e tira non lasciando grande margine alla testa della corsa. L'unica soddisfazione di giornata per la fuga se la toglie Fraile vincendo il traguardo volante di Chieti. La fuga viene così ripresa intorno ai meno 20 km dall'arrivo.

Ai meno 15 km dall'arrivo c'è da segnalare una terribile caduta causata da una motocicletta della polizia centrata da Keldermann che porta con sè quasi tutto il team Sky e sopratutto i due capitani, Thomas e Landa oltre a Yates, per loro le possibilità di vittoria al giro sono scomparse, continua così la maledizione del team Sky al giro.

La Movistar in salita cala i pezzi da 90 imponendo un ritmo importante e riducendo il gruppo ad una quindicina di elementi, la maglia rosa Jungels cede nelle prime rampe.

Nairo Quintana rompe gli indugi ai meno 6 dall'arrivo, Nibali e Pinot riescono a rientrargli sotto dopo qualche decina di metri, mentre Mollema, Domoulin e Pozzovivo provano a proseguire del loro passo, mentre Formolo e Kruijswijk cedono del tutto.

Formatosi il trio di testa Quintana prova di nuovo a scattare per rimanere solo, Nibali lo recupera in progressione senza alzarsi sui pedali per altre due volte, alla terza nel punto più duro il colombiano riesce a prendere il vantaggio definitivo.

Nibali dopo alcune centinaia di metri non riesce a tenere più neanche Pinot, mentre da dietro ritorna su il duo olandese Domoulin-Mollema che in un km aggancia e supera Nibali per prendere anche Pinot. Quintana intanto fa sua la tappa, mentre Pinot si aggiudica lo sprint su Domoulin arrivando a poco più di 20" da Quintana, mentre Mollema cede qualcosa nel finale, è comunque quarto, mentre Nibali limita i danni a 1', poco più tardi arriva Pozzovivo.


Per Quintana quindi tappa e maglia, con una bella azione degna di uncorridore di classe qual è. Da sottolineare la prestazione straordinaria di Domoulin su un terreno che non era proprio adatto alle sue caratteristiche, martedì ha la possibilità di prendersi la maglia rosa nella crono, se terrà anche nella terza settimana sarà un cliente scomodissimo per la vittoria finale.

Classifica di tappa


Classifica generale

sabato 13 maggio 2017

Giro 100 VIII Tappa

Tappa interamente in terra pugliese, sulla carta adatta alle fughe dato il percorso ondulato, cosa che ha incoraggiato molte squadre a cercare l'evasione fin dalle prime battute con il risultato di una prima ora corsa ai 54 km di media.

Alla fine in due tranche partono 16 uomini che prendono un vantaggio vicino ai 4' su un gruppo guidato della Etixx che lascia fare fino a un certo punto; infatti davanti Conti è virtualmente maglia rosa.

Dal gruppo di testa fuoriescono, su azione di Visconti, Sanchez, Izaguirre, Muhlberger, Conti oltre allo stesso siciliano. E' l'azione decisiva i cinque procedono con un ottimo accordo fino agli ultimi otto km finali dove iniziano le varie scaramucce che hanno l'unico risultato di abassare il vantaggio e di staccare Muhlberger.

Dal gruppo prova ad uscire Landa ma dopo aver preso un margine di 20" viene ripreso dagli uomini della FDJ.

I 4 superstiti arrivano all'ultimo km con 30" di vantaggio pronti a giocarsi la tappa, la sfortuna colpisce Conti in una curva ai meno 800 metri, il laziale cade e nella caduta obbliga Visconti a frenare. Aprofitta della situazione Izaguirre che scatta prendendo 50 metri su Sanchez e un centinaio su Visconti. Il siciliano non si arrende e prova a rientrare in testa, supera Sanchez, ma nulla può nei confronti del basco Izaguirre che può alzare le braccia nel tagliare il traguardo. Dopo i tre arriva ciò che rimane del gruppo con nessuna sorpresa tra i big. Jungels ancora in rosa, vedremo se riuscirà a difenderla domani sul Blockhaus salita dura nella quale i big non potranno nascondersi come sull'Etna.


venerdì 12 maggio 2017

Giro 100 VII Tappa

L'eterna lotta fuga gruppo continua anche oggi, con la rivincita del gruppo dopo la cocente sconfitta di ieri. A difendere l'onore dei fuggitivi, ultimi ciclisti romantici del nostro tempo ci hanno pensato Ponzi, Fonzi e Kozontchuk tutti provenienti da squadre professional.

Partiti immediatamente i tre, prendono un vantaggio ritenuto gestibile dal gruppo e proseguono nell'impresa di giornata. Ponzi perde contatto dalla testa al km 36, messo fuori gioco da un guasto meccanico, lasciando i compagni di fuga a lottare soli.

I due si spartiscono i traguardi volanti prima di essere ripresi ai meno 18 dall'arrivo. A questo punto le squadre dei big e dei velocisti si preparano ad affrontare il finale insidioso. L'unico a provare a evadere dal gruppo è Koren che parte sulla salitella ai meno 4 ma su di lui chiude brillantemente il team Sky, a questo punto è una questione tra velocisti abili a guidare la bici. La sfida è vinta al fotofinish da Ewan su un Gaviria che ha dovuto fare i miracoli per riportarsi sull'australiano e Bennett. Più staccato è Greipel. Gli uomini di classifica arrivano tutti insieme a 2" di distacco, con un Nibali brillante decimo. Jungels ancora in rosa.


giovedì 11 maggio 2017

Giro 100 VI Tappa

Abbandonate le isole si sbarca nel continente e si inizia la risalita dell'Italia con una tappa dal finale insidioso.

Partita la corsa al km 5 partono Postelberger, Pedersen e Stuyven e riescono a prendere il largo rispetto al gruppo; alla compagnia si aggiungono poi in un secondo momento Andreetta e Dillier.

L'italiano conquista il gpm di terza categoria, mentre Stuyven si prende i due successivi traguardi volanti; il vantaggio nei confronti del gruppo si ampia fino a 7'30" grazie ad un'ottima intesa nel gruppo di testa e ad un certo lassismo in gruppo con un continuo scaricabile per tirare in testa.

Infatti i 5 riescono a mantenere un vantaggio fino al traguardo. I giochi lì in testa si decidono a partire dai meno 5,5 km all'arrivo quando Stuyven, sfruttando il lavoro del compagno di squadra Pedersen, attacca mettendo in crisi Andreetta e riducendo la fuga a solo 3 elementi. Stuyven fa il ritmo fin quasi verso la fine: tuttavia Dillier lancia per primo lo sprint e dopo un feroce testa a testa con Stuyven riesce a trionfare. Terzo leggermente staccato Postelberger in un momento magico, quarto chiude Andreetta bravo a non mollare.


I big arrivano tutti insieme a 39", Jungels rimane quindi in rosa.

mercoledì 10 maggio 2017

Giro 100 V tappa

Dopo le montagne di ieri riscendiamo in riva al mare in una tappa per velocisti dedicata a Vincenzo Nibali: si arriva a Messina!

Parte subito una fuga composta da due uomini: Paterski (CCC) e Shalunov (Gazprom), i due si prendono il GPM di quarta categoria di Sant'Alfio e i traguardi volanti di Taormina e Roccalumera, ma il loro destino è segnato, mancano quindici chilometri e la fuga viene ripresa.

Si entra a Messina e dopo il primo passaggio sotto il traguardo si preparano i treni delle squadre: e volata sia!

L'ultima curva blocca leggermente la Quick-Stepp che sembra rimasta fuori dai giochi, ben messa è invece la Bora, la UAE riesce a inserirsi quasi alla perfezione, ma troppo presto. Modolo perde posizione e Marcato è costretto a tornare a riprendere il capitano, Greipel (LottoSoudal) è solo con due uomini ma riesce a risalire con una forza impressionante, Ewan è troppo in dietro, per lui nessuna speranza. Ricordate quando dicevo che la Quick-Stepp era rimasta in dietro? In pochissimo spazio (e pochissimo tempo) gli uomini in blu si sono riportati in testa e sono pronti a lanciare il loro uomo di punta: Fernando Gaviria, che riesce a portare a casa una seconda tappa.

Il migliore: Luka Pibernik, nessuno gli ha detto che sotto il traguardo si passava due volte e lo slovacco transita a mani alzate convinto di aver vinto, IDOLO.


Voto alla tappa: 6/10.

martedì 9 maggio 2017

Giro 100 IV Tappa

Dopo il giorno di riposo la carovana rosa sbarca in sicilia e offre il primo arrivo in salita di questa edizione che come si dice sempre non dirà chi potrà vincera il giro, ma farà capire chi non lo vincerà.

Pronti via da Cefalù dopo 2 km partono in 4: Brutt, Polanc, Van Rensburg e Alafaci, ottenuto il benestare del gruppo i 4 prendono un bel vantaggio che arriva a superare i 6' mentre dal gruppo vi è da segnalare il ritiro di Dennis, capitano di una BMC come sempre sfortunata nei grandi giri negli ultimi anni.

Sul gpm della Portella, seconda categoria, transita per primo Van Rensburg scatenando le ire di Polanc, chiuso nella volata, con conseguente alzata di mani stoppata dai direttori sportivi.Il ritardo del gruppo al gpm è di circa 6', mantenendosi stabile nella successiva discesa.
Brutt si aggiudica il seguente traguardo volante, mentre Alafaci nell'avvicinamento all'Etna cede la testa, mentre Brutt prima di imitarlo fa ancora in tempo ad aggiudicarsi il secondo traguardo volante.

Il gruppo ai meno 35 km dall'arrivo aumenta l'andatura con l'aiuto degli uomini di Nibali alla Quick step gravata dall'onere della maglia rosa.

I due superstiti arrivano ad attaccare l'Etna con 4' su il gruppo tirato dalla Bahrein Merida, da segnalare una caduta per Zakarin e Kruijswik. Polanc rimane solo davanti, mentre nel gruppo scatta Tiralongo per onorare il compagno di squadra Scarponi e la sua terra natia; il tentativo però non riesce. Una volta ripreso il siciliano dal gruppo parte Rolland che prende 30" difendendoli per circa 2 km, mentre Polanc che sembrava spacciato riesce a mantenere ancora un bel margine, aiutato anche dal vento che ha frenato il gruppo dei big.
Ci provano in successione Anton e Hansen prima di Nibali ai meno 3, ma il gruppo rimane compatto. L'unico a riuscire ad evadere è Zakarin ai meno 1,5 km dall'arrivo, per la tappa è tardi però: Polanc porta a termine l'impresa tagliando il traguardo a braccia alzate con 19" su Zakarin che ne guadagna 10 sul resto dei big regolato in volata da Thomas. La maglia rosa cambia ancora padrone passando sulle spalle di Jungels, mentre Polanc conquista oltre la tappa anche la maglia di miglior scalatore.


Prima tappa di montagna che oltre all'impresa di Polanc non offre tanto, c'è ancora tempo per le grandi sfide in montagna però c'è decisamente bisogno di più coraggio.

Classifica di tappa:
Classifica generale:

Giro 100 IV tappa

Passiamo dalla Sardegna alla Sicilia e troviamo le prime salite: un primo GPM di seconda categoria, Femmina Morta, e il GPM di arrivo al Rifugio Sapienza sulla costa dell’Etna, un durissimo prima categoria.

Al Chilometro 0 parte immediatamente una fuga, quattro uomini: Alafaci (Trek), Brutt (Gazprom), Polanc (UAE) e Van Renesburg (Dimensione Data). I quattro percorrono in solitaria il primo GPM e i due traguardi volanti, vinti tutti dal russo Pavel Brutt.

Dopo Biancavilla i fuggitivi iniziano a cedere, rimane in testa solo Jan Polanc che resiste in preterito. In gruppo un paio di brutte cadute: Losada (che si lussa una spalla, gli viene aggiustata e torna in sella), Kruijswijk e Zakarin.

Inizia la salita, il primo a provarci è Tiralongo (Astana) ma con pochi risultati, poco dopo partono Pellizzotti (Barhain) e Anacona (Movistar), anche loro, nulla di fatto.

In testa Polanc non scende sotto i 3’30’’.

Manca sempre meno e si lancia Jasper Hansen (Astana), ai meno 3km fiammata di Nibali (Barhain) seguito a ruota dal più diretto rivale Quintana (Movistar). Alla fine lo spunto giusto lo trova Zakarin (Katusha) che riesce a scattare senza nessuno al seguito, ma l’azione non avrà altro risultato che il secondo posto: Jan Polanc è riuscito a completare la fuga portando a casa la prima tappa in salita del Giro, esattamente come sull’Abetone al Giro di due anni fa.

La Maglia Rosa passa a Bob Jungels (QUick-Stepp), che già l’aveva vestita lo scorso anno strappandola a Gianluca Brambilla.

Il migliore: Jan Polanc, quando una fuga va a buon fine sono sempre felice.
Voto alla tappa: 7.5/10, il Giro è ancora lungo, quindi non possiamo pretendere scatti e attacchi già subito, la salita finale è quindi stata più un campo di studio che di battaglia. La fuga vincente ha dato un tocco in più.

domenica 7 maggio 2017

Giro 100 III tappa

Come previsto la tappa di oggi si è dimostrata quello che tutti ci aspettavamo. Tappa per velocisti, dunque, flagellata da un vento fortissimo, in grado di sbandare ciclisti e moto-riprese. È proprio a causa del vento che Greipel, in seguito a un problemino meccanico di poco conto non è riuscito a riprendere la testa del gruppo. Il peloton diviso fra testa e coda in maniera troppo netta vede un'azione stupenda della Quick-stepp che con Quattro uomini al comando riesce a mandare a segno il giovane Fernando Gavira, che porta a casa tappa e maglia.

Il migliore: team Quick-stepp
Voto alla tappa: 4/10

venerdì 5 maggio 2017

Giro 100 I Tappa

Il Giro inizia con una sorpresa che ha stroncato l'aria di festa della presentazione di ieri, Pirazzi e Ruffoni trovati positivi in un controllo fuori competizione. Non il miglior modo di iniziare questo Giro ma siamo sicuri che la corsa ci farà dimenticare questo fatto.

Passando al ciclismo pedalato, appena partito i professionisti delle fughe prendono il largo: all'attacco vanno infatti Maestri, Benedetti, Bialoblocki, Brutt, Teklehaimanot e Zhupa prendendo in breve un bel vantaggio sul gruppo.

Benedetti si aggiudica il primo gpm di Molteddu, e il successivo distante 20 km beffando Teklehaimanot che aveva provato a staccare tutti in precedenza.

L'etiope si rifà nei due successivi traguardi volanti. La fuga procedendo con un andatura abbastanza blanda arriva alla salita del San Pantaleo, posto ai meno 20 km dal traguardo con circa 1' di vantaggio sul gruppo. Benedetti fa suo anche questo gpm conquistando la prima maglia azzurra di questo Giro, ma il destino della fuga appare segnato. I 4 superstiti Brutt, Zhupa, Teklehaimanot e Benedetti capitolano ai meno 4 km dall'arrivo, sembra tutto fatto per la volata finale.

Il Giro però ci insegna che nel ciclismo non c'è nulla di scontato e infatti con una "fagianata" l'austriaco Postelberger sfrutta il buco fattogli dal compagno Bennet, al quale doveva tirare la volata, prendendo una cinquantina di metri all'ultimo km e mantenendoli sin sul traguardo. Alle sue spalle chiude secondo Ewan, terzo Greipel, quarto Nizzolo davanti a Modolo. Nessun problema per i big.

Il Giro ci regala quindi una sorpresa già alla prima tappa con un corridore alla sua prima grande affermazione, totalmente inaspettata, ma in fondo il bello del nostro sport è questo, il lasciarsi sorprendere sempre. Chiudiamo quindi oggi con il primo austriaco a vestire la maglia Rosa, gioia immensa a 25 anni con una carriera non proprio di primissimo piano.

Festeggia la Bora che si prende tutte le  maglie e domani guiderà il gruppo per le strade della Sardegna godendosi questo inizio trionfale.



martedì 2 maggio 2017

Giro 2017 - Le tappe della prima settimana

Siamo entrati ufficialmente nella settimana che vedrà l’inizio del centesimo Giro d’Italia! Mesi e mesi di preparazione spirituale, nell’attesa di uno degli eventi più attesi dell’anno (se non il più atteso).

Ventun tappe vedranno i corridori muoversi da Alghero a Milano passando per le Isole, l’Appennino e infine le tanto aspettate Alpi.

Vediamo ora in dettaglio le prime nove tappe, ovvero la prima settimana di gara.

I tappa
Alghero-Olbia


Si comincia venerdì 5 maggio, siamo nel nord della Sardegna, ad Alghero, città nota ai linguisti per essere un’enclave di minoranza catalana in terra sarda, dopo 206km si raggiunge la città di Olbia.

Essendo la prima tappa, ed essendo che vanno assegnate le prime maglie, il percorso tocca un po’ tutti i terreni. Si parte con una sessantina di chilometri di saliscendi, ma prevalentemente in piano, per poi raggiungere la prima salita: Molteddu, un gran premio di quarta categoria. Terminata la discesa inizia subito la seconda salita, Trinità d’Agultu, anche questa di quarta categoria. Inizia il tratto per i velocisti, due traguardi volanti, Santa Tersa di Gallura e Cannigione, infine il terzo GPM, San Pantaleo, a pochi chilometri dall’arrivo.

Si entra negli ultimi chilometri: una leggera discesa porta nella città di Olbia dove si districa fra le strade cittadine la pista di atterraggio. Una curva a sinistra pone davanti ai corridori ormai lanciati in volata lo stradone lungo mare che segnerà la prima Maglia Rosa 2017.

Come già accennato tappa da velocisti che non dovrebbe regalare grandi sorprese.

Voto al percorso: **

II tappa
Olbia-Tortolì

Per non farsi mancare nulla nel secondo giorno di gara si entra nelle terre del Cannonau: 221km sulla costa est della Sardegna.

Pur non essendo una tappa astiosa, se escludiamo gli ultimi dieci chilometri non troviamo nemmeno un metro di piano. I GPM sono però solo due Nuoro, di terza categoria dopo 113km, e Genna Silana, più impegnativo, di II categoria, posto ai meno 50km. Prima degli attacchi ai due GPM troviamo due traguardi volanti.

Cosa aspettarsi? Le pendenze non eccessive non escludono un arrivo in volata, anche se non mi stupirei della buona riuscita di un attacco da parte di un gruppetto su una delle ultime salite (se non addirittura sulla Genna).

Voto al percorso: **

III tappa
Tortolì-Cagliari

Ripartiamo da dove ci siamo fermati, 148km fino a Cagliari.

Tappa assolutamente da velocisti, nessuna salita importante, nemmeno il GPM di terza categoria di Capo Boi fa paura, con arrivo in totale piano, su una rampa di un chilometro sul lungomare Via Roma della capitale sarda.

Domani, lunedì, giorno di riposo.

Voto al percorso: *

IV tappa
Cefalù-Etna

Da isola a isola, dalla Sardegna alla Sicilia, da Aru a Nibali (se solo ci fosse il buon Fabietto!!).

Una tappa breve, solo 181km, da Cefalù al Monte Etna, nel cuore della Sicilia ma con pendenze e intensità veramente elevate.

Meno di sessanta chilometri dalla partenza e scatta la prima salita: Portella Femmina Morta (parente del Cuneese Fremamorta?) gran premio di seconda categoria, 32km a pendenza media costante di circa 5%, pas mal!

Scesi dalla Portella i corridori troveranno due traguardi volanti: Bronte, terra del pistacchio, e Biancavilla (no, non quella dei Pokemon), prima di attaccare la salita finale che da Nicolosi porterà sull’Etna, al rifugio Sapienza (1892 m.l.m).

18km con pendenza media del 6.6%, ma con strappi che arrivano fino al 12%. La rampa finale, con traguardo in salita, vede cinque chilometri con pendenza dell’8%.

Tanti attacchi e un sicuro cambio di maglia, una tappa che si presenta veramente interessante: chissà se la maglia dell’Etna sarà la stessa di Milano!

Voto al percorso: *****

V tappa
Pedara-Messina

Tappa di 159km, cortissima, si parte dalle terre dei Malavoglia, dintorni di Catania, per arrivare a casa Nibali, Messina.

Il percorso è nettamente diviso in due, una prima parte di bassa montagna, con un GPM di quarta categoria, Andronico Sant’Alfio, e una seconda in perfetto piano, con due traguardi volanti, Taormina e Roccalumera, che danno il via libera all’entrata a Messina, dove si preparerà una volata su un piano un po’ ondulato fra le strade cittadine.

Se dovessimo scommettere la volata finale sarebbe quotata 1.05. Non sarà certo difficile per la Maglia Rosa mantenere il primato.

Voto al percorso: *

VI tappa
Reggio Calabria-Terme Luigiane

Dopo i primi giorni isolani si ritorna oggi sul continenete. 217km sulla costa nord della Calabria, da Reggio Calabria si arriva a Terme Luigiane, provincia di Cosenza.

Apparentemente anche quella di oggi si presenta come una tappa per velocisti: dopo una quarantina di chilometri si incontra il primo dei due GPM, Barritteri, di terza categoria, una salita di 11km non troppo faticosi. Discesa e via, due traguardi volanti a cinque chilometri l’uno dall’altro, Mileto e Vibo Valentia. Dopo una tavola da biliardo di 80km incontriamo ancora un GPM, Fuscaldo, una salitina di 2km al 7%. Dall’ultimo gran premio è tutto un saliscendi di 20km fino al traguardo, posto leggermente nell’entroterra.

Avevo detto “apparentemente” per un motivo: ai -6km una prima rampa di due chilometri con una pendenza del 6%, gli ultimi due chilometri sono ancora in salita, 5% di media, con gli ultimi 300m all’8%.

Difficile pensare a una volata, più facile immaginarsi scatti a raffica fra scalatori o simil-tali.

Voto al percorso: ***

Tappa VII
Castrovillari-Alberobello

Tagliamo oggi tutti il Golfo di Taranto, 224km da Castrovillari alla terra dei Trulli: Alberobello.

Si scende nel primo tratto dalle montagne calabresi al lungo mare lucano, dove verranno percorsi 110km in tutta tranquillità, unico probabile rischio: il vento. A Massafara, in corrispondenza del traguardo volante, parte la prima e unica salita della giornata, Bosco delle Pianelle, GPM di quarta categoria, per una quindicina di chilometri. Scesi è il turno del traguardo di Martina Franca, da qui gli ultimi 60km di saliscendi fino al traguardo di Alberobello, ondulato, ma tutto sommato tranquillo.

Si potrebbe immaginare una volata “sporcata” dalle leggere pendenze degli ultimi 5km.

Voto al percorso: *

Tappa VIII
Molfetta-Peschici

Siamo oggi sulla costa Adriatica della Puglia, partiamo da Molfetta e risaliamo a Peschici nel Gargano, per un totale di 189km.

Dopo i primi 113km di pacifico pianoro, dopo il traguardo volante di Manfredonia, parte la salita del primo GPM di giornata, Monte Sant’Angelo, II categoria. La salita non è niente scontata, 10km a pendenza media del 7%, con un sospiro di sollievo solo nella rampa finale. Ancora un GPM sul terreno ondulato del Gargano, Coppa di Santa Tecla, di quarta categoria.

Il finale si presenta piuttosto curioso: dalle montagne si scende nel centro di Peschici con una discesa a pendenze del -6.5%, 200m e via di nuovo in salita, per un chilometro e mezzo a pendenza del 5.7%, con gli ultimi 100m al 12%.

Interessante tappa di medio-bassa montagna, i corridori possono trovarsi in difficoltà prima su Monte Sant’Angelo e poi, soprattutto, in questo particolare finale “a conca”.

Voto al percorso: ***

Tappa IX
Montenero di Bisaccia-Blockhaus

Se i 149km della tappa non sembrano molti, le difficoltà oggi sono molto alte.

Si parte da Montenero di Bisaccia e dopo pochi chilometri si incontra il primo traguardo volante a Vasto. Nessuna asperità si presenta per i corridori, che certo non potranno rimanere spaventati dalla salita di Chieti, segnata non come GPM, ma come traguardo volante. Ancora una salitina, Lettomanoppello, e poi si parte: il Blockhaus. La salita effettiva è di 26km, ma le mappature fanno partire il GPM da Roccamorice, quando di chilometri in salita se ne sono già fatti più di dieci! Da Roccamorice alla cima sono quasi 14km, i primi tre non sono troppo complicati, intorno al 5%, i restanti undici, con media del 9.4% e picchi massimi del 14%. Il rettilineo finale di 300m è sull’8% costante.

Una tappa breve ma impegnativa, con questo salitone d’arrivo che farà grande selezione.


Voto al percorso: ****