sabato 1 ottobre 2016

Giro di Lombardia

Giro di Lombardia

Quinta e ultima Classica Monumento della stagione, corsa che una volta chiudeva la stagione e che offre l'opportunità di salvare l'anno a chi non è riuscito ad andare come sperava.
La partenza è stata data da Como e i corridori sono partiti molto forte, la fuga è partita sul Ghisallo con Cherel, Denifl, Molard e Caruso. I 4 hanno preso un vantaggio di 5', mentre in cima al Ghisallo è da registrare il ritiro di Formolo. 

Sul Valcava la fuga perde un componente, Denifl, mentre il gruppo guidato dalla FDJ inizia a guadagnare sui fuggitivi, riducendo lo svantaggio a 4'. In testa alla corsa perde contatto anche Cherel, mentre dal gruppo al termine della discesa prova a partire Gilbert seguito in un secondo momento da Frank. Il tentativo non ha particolare fortuna.

Sulla terza salita di giornata, il S.Antonio abbandonato novità per la corsa, Caruso imprime un ritmo troppo elevato per Molard e rimane solo in testa, nel gruppo iniziano a fare il ritmo i Movistar, il vantaggio di Caruso rimane sui 3'. Lungo la salita nel gruppo dei big il primo a provarci è il russo Mamykin, già protagonista alla Vuelta. L'attacco del russo da il via alla bagarre tra i big, Gesink, Rosa, Villella, De La Cruz e Latour si riportano per primi sul russo poi da dietro partono Bardet e Chaves mentre Aru è preso in contropiede e prova a reagire in discesa insieme a Brambilla riuscendo nella rimonta prima dell'attacco della quarta salita di giornata, Miragolo.

All'imbocco della salita parte Latour, giovane francese compagno di squadra di Bardet, mentre Caruso mantiene un vantaggio di 2' sul gruppo dei big del quale non fa parte Uran.
Latour riprende il connazionale Molard, sui due si riporta in un secondo momento De La Cruz.
Il gruppetto dei big però non lascia troppo spazio e sotto il ritmo di Rosa chiudono sul terzetto ai meno 46 dall'arrivo, con un distacco da Caruso di 1', mentre Uran con un grande sforzo riesce a rientrare su questo gruppo.

Caruso viene ripreso ai meno 44 dall'arrivo permettendo a Rosa di diminuire l'andatura e rifiatare momentaneamente. 
Iniziato il Selvino parte Chaves immediatamente seguito da Uran e Bardet mentre Aru si fa sorprendere e insieme a Barguil, Brambilla e Valverde provano a riportarsi su di loro. Rosa in un primo momento si era fermato ad aspettare Aru ma dall'ammiraglia ha ricevuto il via libera potendo provare a riportarsi sul trio di testa, riuscendo nell'intento prima dello scollinamento con una grandissima azione.

Terminata la discesa il vantaggio del quartetto supera il minuto, il discorso vittoria è limitato a loro, dietro è Visconti a fare il ritmo mentre il giovane Torres dell'Androni prova a partire più volte restando solo.

Sull'ascesa a Bergamo alta Rosa si muove per primo cercando di sorprendere tutti, ma Chaves reagisce riportando tutti sul piemontese e riparte immediatamente, Bardet prova a stargli a ruota, ma va in fuorigiri mentre Uran è l'unico a restare con il connazionale. Rosa però non demorde e con grande tenacia nella discesa successiva riesce a riportarsi sul duo di testa ed è ancora lui a tentare di scappare a sorpresa, ma il tentativo non riesce. A questo punto è volata: ai 300 metri dal termine è sempre il piemontese a scattare, sembra farcela mancano poche decine di metri al traguardo, ma un sorprendente Chaves lo passa a destra e coglie il successo più importante della sua carriera. Uran che sulla carta era il più veloce allo sprint chiude terzo, Bardet staccato quardo.

Chaves è stato perfetto, ma bisogna fare i complimenti a Rosa che ha corso una corsa stupenda spendendo tanto per aiutare Aru e dovendo inseguire i 3 sul Selvino, avrà tempo per rifarsi.

Ordine d'arrivo:
1) Chaves
2) Rosa
3) Uran
4) Bardet
5) Villella
6) Valverde
7) Gesink
8) Barguil
9) De Marchi
10) Latour

Fugone 5.


mercoledì 28 settembre 2016

Milano-Torino 2016

Milano-Torino 2016 94esima edizione

Si è corsa oggi la Milano Torino corsa storica anche se non presente nel circuito World Tour, uno degli ultimi test in vista del mondiale di domenica prossima.

 La corsa ha preso il via da San Giuliano milanese alle 12. Fin da subito la corsa è stata vivace: al km 7 è partito un tentativo di fuga di 11 uomini annullato al km 18 dalla Androni con la collaborazione di Astana e Movistar. Il tentativo buono è stato il successivo con 3 uomini sempre presenti in fuga: De Marchi, Grosu e Kennaugh con il benestare del gruppo, mentre su di loro provava a riportarsi sfortunatamente senza successo il cuneese Drapperi. 
Il vantaggio dei tre aumenta fino a superare gli 11', il vantaggio inizia lentamente a calare dai 100 km mentre purtroppo c'è da segnalare la caduta di Scarponi, Fernandez e Malori, al ritorno alle corse dopo un lungo stop, per i due corridori della Movistar si è parlato di rottura della clavicola. 
L'Astana nella persona di Cataldo supportato dai Gazprom riduce il vantaggio dei fuggitivi a 6'30" a 50 km dal traguardo continuando a rimontare per portarsi intorno ai 2' all'inizio della prima ascesa a Superga, con il cambio in testa al gruppo con i Tinkoff che prendono il comando delle operazioni.

Nelle prime rampe Grosu perde subito contatto mentre Kennaugh allunga, mentre De Marchi lo tiene a nel mirino. Nel gruppo è la Trek a fare l'andatura con Zoidl, dal quale ai meno 21 parte Zardini, riportandosi in fretta su De Marchi e lasciandolo sul posto.
Allo scollinamento il britannico mantiene 30" sul veneto della Bardiani con il gruppo guidato dall'Astana non troppo distante. Lungo la prima ascesa pagano dazio Atapuma, Majka e Kreuziger.

Il gruppo riprende Zardini lungo la discesa, Kennaugh capitola intorno ai meno 9 dall'arrivo, una volta ripreso l'uomo della Sky il gruppo si fraziona in 2 con un gruppetto di 11 corridori lanciati in avanscoperta.

All'inizio della salita è il redivivo Zardini ad accelerare in testa al gruppetto seguito dall'attacco di Woods della Cannondale, Lopez che faceva parte del gruppetto si mette ad inseguire il canadese con un'azione interessante, il colombiano riesce a riprendere Woods ai meno 2,5 dall'arrivo.
Ai meno 2 il colombiano parte deciso restando solo, da dietro prova a rientrare l'AG2R con l'azione di Bardet seguito da Martinez, mentre Woods si riporta su Lopez.
I due lottano con le unghie e con i denti nell'ultimo km, il primo a provarci è Woods, ma Lopez non si lascia trovare impreparato e dopo qualche centinaia di metri piazza lo scatto decisivo che gli regala una vittoria di prestigio che potrebbe lanciare questa grande promessa per il futuro delle corse a tappe. Woods chiude secondo, Uran terzo. Primo degli italiani Ulissi quinto davanti a Fabio Aru.

La classifica
1) Lopez
2) Woods 9"
3) Uran 14"
4) Moreno 19"
5) Ulissi 21"
6) Aru 23"
7) Bilbao 27"
8) Torres 32"
9) Bardet 36"
10) Barguil 40"

Fugone 5.

giovedì 22 settembre 2016

Tulipani e mulini - IV tappa

Quelle che ci troviamo davanti oggi e domani sono praticamente due classiche classiche del nord. Oggi si parte da Aalter e si arriva dopo 202 chilometri a Leeuw Saint Pierre, una tappa a ritmi elevatissimi.

Moltissimi tentativi di fuga ma nessuno veramente valido, ne segnaliamo soltanto uno, ripreso a cinquanta chilometri dall'arrivo, all'interno del quale era presente Daniel Oss (BMC), già abbonato alle fughe del Giro di quest'anno. 

A trenta chilometri dall'arrivo si lanciano due uomini Astana, Grivko e Gruzdev, li inseguono Dumoulin (Giant) e Martin (Etixx). I due inseguitori vengono ripresi, mentre alla coppia di testa si aggiunge Stuyven (Trek), il gruppo è però a una decina di secondi e la fuga muore poco dopo lo striscione dei meno cinque. Stuyven non vuole però arrendersi e parte in solitaria quando mancano due chilometri e mezzo, premiamo la buona volontà ma l'azione si estingue in pochi metri.

Una caduta partita da un uomo della Orica spezza il gruppo nelle retrovie, in testa restano ben piazate l'AG2R, la Giant e la Katusha ma a spuntarla è il solito Sagan che ancora una volta ruba il primo posto per pochi centimetri, questa volta a Greipel, segue Kristoff.

Varia anche la classifica generale che vede ora il campione del mondo in testa, seguito a 7'' da Dennis.

Fatto curioso, una moto sbanda e finisce contro una protezione lungo la strada quindici secondi prima del passaggio del gruppo, poteva fare un bel danno

Ricordiamo la caduta con il conseguente ritiro di Tom Boonen (Etixx).


mercoledì 21 settembre 2016

Tulipani e mulini - III tappa


Terza frazione dell'Eneco Tour, partenza e arrivo a Ardooie per un totale di 185 chilometri.

Parte una fuga iniziale che viene ripresa coi suoi ultimi quattro componenti negli ultimi 100 metri, la volata la vince per un soffio il bomber Peter Sagan (Tinkoff) che si porta a 3'' da Rohan Dennis (BMC), vincitore ieri della prova a cronometro e attuale leader della classifica generale. 

Primo italiano di oggi Giacomo Nizzolo (Trek), sesto, primo in classifica generale il piemontese Fabio Felline (Trek) venticinquesimo.


lunedì 19 settembre 2016

Tulipani e mulini - I tappa

E' iniziato ufficialmente l'Eneco Tour!

La tappa inaugurale (di circa 190 chilometri) la vince Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo), in volata, davanti a Bouhanni e Sagan.

La fuga di giornata, che ha visto fra i partecipanti anche Matteo Bono (Lampre-Merida), era stata raggiunta dal gruppo a pochi chilometri dall'arrivo.

Il campione olandese, oltre alla tappa, si aggiudica anche la maglia bianca di leader della classifica generale. Il primo italiano in classifica è Matteo Bono (sesto), seguito da Nizzolo (undicesimo) e Guardini (tredicesimo). A causa di una brutta febbre, Elia Viviani (SKY) non è potuto partire questa mattina.

sabato 17 settembre 2016

Tulipani e mulini - anticipazione

                                         

Come si sa l’Olanda è terra di fiori, dighe, zoccoli in legno, zone sotto il livello del mare e tante belle cose stereotipate, da lunedì dobbiamo però anche aggiungerci il ciclismo, inizia infatti l’Eneco Tour, ovvero il giro d’Olanda!

Si parte con una tappa ad anello di 184 chilometri, da Bolsward a Bolsward, in Frisia, nel nord del paese. La tappa, interamente in piano (cosa ti aspetti dai Paesi Bassi?), risulta essere ottima per i velocisti. Il giorno dopo troviamo una cronometro individuale di 10 chilometri.

Da mercoledì ci spostiamo a sud del paese con altre due tappe per velocisti: Blankenberge-Ardooie di 186 chilometri e Aalter – Leeuw Saint Pierre di 202 (la tappa più lunga) che termina con un circuito nella città di arrivo.

Il venerdì troviamo una crono a squadra su un percorso formato da lunghi rettilinei per un totale di 20 chilometri, con partenza e arrivo nella cittadina di Sittard.

Gli ultimi due giorni presentano le tappe più belle: ci spostiamo in Belgio, sulle strade delle classiche di inizio stagione. Sabato con la Riemst-Lanaken (197km) saremo sulle orme della Amstel Gold Race, a pochi chilometri da Liegi, con un arrivo in salita al 3%; domenica (Bornem-Geraardesberg, 197km) invece saremo vicini a Bruxelles, e percorreremo alcuni muri classici del Giro delle Fiandre.

Fra i partecipanti citiamo immediatamente i due grandi favoriti Peter Sagan e Greg Van Avermaet: i due se le sono date la settimana scorsa in Canada e si può immaginare che lo spettacolo continui anche qui in Olanda.

In un giro prettamente per velocisti ricordiamo Greipel (Lotto Soudal), Degenkolb (Giant-Alpecin), Kittel (Etixx), Martin (Etixx), Kristoff (Kausha), Cavendish (Dimensione data) Boasson Hagen (Dimensione data), Rendhaw (Dimensione Data), Boom (Astana) e Bouhanni (Cofidis).

Gli italiani in gara saranno Gatto e Tosatto (Tinkoff), Oss e Quinziato (BMC), Trentin (Etixx), Viviani (SKY), Bettiol (Cannondale), Modolo, Bono e Cimolai (Lampre), Marcato (Wanty), Alafaci, Felline, Nizzolo, Coledan e Bonifazio (Trek).

domenica 11 settembre 2016

Vuelta a Espana - XXI e ultima tappa

E niente, siamo arrivati al capolinea! Quando finisce il Giro dici "fra un mese c'è il Tour", quando finisce il Tour dici "fra un mese c'è la Vuelta", ma quando finisce la Vuelta... non ci resta che piangere...

Partiamo da Las Rozase e dopo 104 chilometri arriviamo a Madrid, si parte alle sei di sera così fa più fresco, le ombre sono lunghe, la luce è gialla e puoi fare la premiazione al buio, insomma, è tutto più figo.

Come sempre, l'ultima tappa è passerella. I Movistar, team della maglia rossa, si danno allo champagne e scherzano fra di loro, ben più di quanto siamo abituati a vedere di solito. Anche Froome e Chaves si danno alla festa e sorridenti scherzano su come il colombiano l'abbia messa nel frak a Contador ("simpatica e discreta questa telecamera!" cit). In pratica oggi è solo festa ("fossi Trofimov partirei, tanto sono tutti ubriachi, chi ti riprende?" cit).

Fra un bicchiere e l'altro qualcuno butta lì l'idea che si possa anche fare qualcosa: si staccano Kennaugh (SKY), Jauregui (AG2R) e Chetout (Cofidis), ottima notizia per Fabio Felline (Trek) che non corre rischi per la sua maglia verde, per lo meno nello sprint intermedio. Dopo qualche chilometro parte a inseguire i tre al comando Koen Bouwman (LottoNL-Jumbo).

Grazie a un ritmo forsennato (parliamo di una media superiore ai 50 km/h, questo vuol dire circa i 60/65 km/h nei rettilinei), il gruppo recupera la fuga a una decina di chilometri dall'arrivo, solo Chetout cerca di resistere, ma anche il francese viene ripreso al suono della campana dell'ultimo giro.

Il gruppo è ora compatto, tutte le squadre con velocisti sono lì davanti, le due messe meglio sono però Giant-Aplecin e Etixx, siamo a 75km/h. La Giant si lancia ma scappa la Orica, da dietro arriva Daniele Bennati (Tinkoff) ma alla fine a spuntarla è Magnus Cort Nielsen (Orica), all'italiano va il secondo posto, al belga Meersman (Etixx) il terzo.

La Vuelta va a Quintana che ha combattuto e ha vinto: oggi leggevo "Quintana non stava facendo pena al Tour, stava preparando la Vuelta". Siamo contenti della battaglia vista con Froome, un Froome che ha saputo dare spettacolo e farsi vedere più "umano". Grandi soddisfazioni arrivano anche da Fabio Felline che passa dal bruttissimo incidente della Amstel Gold Race alla vittoria della maglia verde. La maglia a pois (molto combattuta in questa Vuelta 2016) se la porta a casa Omar Fraile della Dimensione Data.

Voto alla Vuelta: 10/10, non è mancato nulla, probabilmente uno di giri più belli degli ultimi anni.




Vuelta a Espana-Le pagelle parte I

Le pagelle de La Vuelta 2016

Terminato l'ultimo grande Giro della stagione è tempo di valutare i nostri eroi, ma anche la corsa in sè alla quale diamo un 10 meritatissimo per lo spettacolo che ha saputo offrire dopo un Tour di una noia infinita che non lasciava presagire nulla di buono anche per la corsa iberica, fortunatamente non è stato così. L'unico appunto che si può fare al percorso è che certi muri da garage potevano essere sostituiti con tappe piane per lasciare qualcosa ai velocisti puri, grandi assenti in questa edizione.
Detto ciò possiamo iniziare:

Nairo Quintana: voto 10. Secondo grande giro della sua giovane carriera, l'unico rimpianto è di non averlo visto in questa condizione al Tour. Sempre pronto a scattare ha regalato tanto allo spettacolo e ai tifosi, deve fare una statua grossa come una casa a Contador per aver fatto partire la fuga che gli ha permesso di conquistare più di 2' su Froome senza la quale il finale sarebbe stato molto più incerto. Abbiamo ritrovato un campione svegliato dal sueño amarillo, speriamo di vederlo così anche al Tour dell'anno prossimo (e magari anche al Giro, sperare non costa nulla). Buongiorno Principessa.

Chris Froome: voto 8. Lo ha tradito la sua arma più forte: la squadra. Senza la trappola ordita da Contador probabilmente la corsa sarebbe stata sua, ma tant'è. Secondo podio in un grande giro nello stesso anno, due vittorie di tappa, rimonte spettacolari, possono bastare al nostro frullatore preferito che da persona corretta ha riconosciuto la superiorità dell'avversario. Il piccolo Lord.

Esteban Chaves: voto 8. Il sorriso centra anche lui il secondo podio stagionale in un grande giro, la sua squadra fatta eccezzione la tappa di domenica scorsa è stata perfetta a livello tattico e ha saputo supportarlo al meglio. Lui non si è tirato indietro attaccando e gestendosi bene nei momenti di difficoltà, il suo tasto dolente è stata la crono, ma anche lui può ritenersi soddisfatto. Nibali ha vinto il Giro contro nessun avversario.

 Alberto Contador: voto 7. Chiude al quarto posto senza nessuna tappa all'attivo, ma nessuno pochi in carriera hanno dimostrato di essere corridori fantasiosi e grintosi come lui, il podio l'avrebbe meritato, ma non avrebbe aggiunto nulla ad una carriera eccezzionale. Comunque senza la caduta chissà cosa avrrebbe potuto combinare... Il lupo perde il podio ma non il vizio (di provarci sempre e di emozionare i tifosi).

 Alejandro Valverde: voto 7. A 36 anni concludere tutti i grandi giri nella top 15 è veramente straordinario, alla Vuelta svolge bene il suo ruolo con più accortezza tattica una vittoria di tappa sarebbe potuta arrivare. Adam Hansen luxury edition.

Darwin Atapuma: voto 6. Il nostro eroe tragico si conferma tale, anche se la conquista della maglia roja ci aveva un po' illuso, ma il fatto di averla persa alla prima tappa impegnativa ci ha fatto tornare con i piedi per terra. Darwin è uno scalatore da fughe e mai abbandonerà questo ruolo, anche se la sfortuna continua a perseguitarlo. Provaci ancora Darwin.

 

sabato 10 settembre 2016

Vuelta a Espana - XX tappa

Eccoci arrivati alla fine, l’ultima vera tappa della Vuelta 2016…e che tappa!

130 chilometri da Benidorm all’Alto de Aitana, siamo ancora nella Comunità Valenciana, cinque gran premi di montagna, l’ultimo (l’arrivo) classificato come especial (l’HC spagnolo). La classifica generale non sembra essere stabile con Froome a un minuto e mezzo da Quintana: se il britannico vuole vincere la Vuelta, questa è l’ultima occasione per provarci. Al via non si presenta Samuel Sanchez (BMC).

Si staccano subito alcuni tentativi di fuga, tutti ripresi dal gruppo, la vera fuga parte al secondo GPM con sette corridori ai quali se ne aggiungeranno altri otto poco dopo. Dal gruppetto, a un centinaio di chilometri dall’arrivo, si staccano Rudy Molard (Cofidis) e Luis Leon Sanchez (Astana) che iniziano a guadagnare pesantemente terreno. Il gruppo intanto viene tirato dagli uomini della Movistar che in un primo tempo non si rassegnano all’idea della fuga (per paura che si inserisca al suo interno qualcuno di “pericoloso”) ma poi lasciano andare i corridori in testa. Il ritmo degli uomini della maglia rossa e la stanchezza accumulata fanno una gran selezione nel gruppo già nelle prime salite. Dal gruppo parte anche Ellisonde (FDJ), abbonato alle fughe, che si inserisce nel gruppo di inseguitori.

Nella fuga, a causa di una brutta manovra di un’auto dell’organizzazione, cade Jose Rojas (Movistar): per lui frattura composta della tibia.

Il vantaggio dei due al comando inizia piano piano a scendere mentre dal gruppo si stacca Chaves (Orica) seguito dal compagno Howson, il colombiano è ora terzo in classifica, Contador (Tinkoff) deve dunque cercare di salvare il podio e, aiutato dal compagno di squadra Trofimov, va a tirare il gruppo.

All’attacco dell’ultima salita la coppia di testa è a due minuti dagli inseguitori e a quasi otto minuti dalla maglia rossa, mancano ventun chilometri all’arrivo. Valerio Conti si stacca dagli inseguitori e parte all’inseguimento dei due apripista. Parte velocissimo dal gruppo Yates (Orica) e di nuovo Contador è costretto a richiudere il buco mentre davanti la coppia si pezza e Sanchez prosegue da solo. Solo resta anche Chaves. Dopo aver ripreso Molard, Conti viene ripreso da quello che resta del gruppo degli inseguitori, ora sono Atapuma (BMC) e Frank (IAM) ad inseguire Sanchez.

Mancano cinque chilometri e Konig (SKY) sembra voler lanciare Froome (visto Quintana un po’ indietro) ma il colombiano si butta in testa al gruppetto. Froome salta sui pedali ma il leader non perde mezzo millimetro, così per ancora un quattro/cinque volte. Contador non regge gli stacchi e rimane indietro. Atapuma intanto passa in testa alla corsa, in compagnia di Latour (AG2R) e Frank, sullo sfondo appare Felline (Trek), pochi punti e la maglia verde potrebbe essere sua.

La battaglia per la tappa è tutta fra Atapuma e Latour ma sulle durissime pendenze finali a spuntarla è il francese. Felline finisce in terza posizione e prende la maglia verde. Chaves spodesta Contador e sale sul podio.

La lotta Froome/Quintana continua pesantemente, ma la maglia rossa non cede nulla davanti agli scatti frenetici della maglia bianca. Questione di orgoglio e parte la volata: Quintana, per "vendicarsi" di qualche giorno, stacca Froome al quale non resta che applaudire.

L'hombre del dìa: Alejandro Valverde, in una tappa così frenetica vede la squadra un po' agitata e prende in mano le redini della situazione rimproverando e consigliando i compagni, per "scusarsi" e motivare si inventa gregario e porta l'acqua a tutti. Psicologo.
Voto alla tappa: 9/10 bellissima tappa finale piena di emozioni regalateci soprattutto dal lavoro della Movistar e dai giochi pirotecnici della Orica.

domenica 4 settembre 2016

Vuelta a Espana-XV tappa

XV tappa da Sabiñanigo a Sallent de Gàllego.

Dopo la spettacolare tappa di ieri, la Vuelta concede ai corridori meno km, ma non meno salite da affrontare anche se con difficoltà minori a quelle del giorno precedente.

Pronti via inizia la tappa ed è la Tinkoff ad attaccare subito per portare via la fuga di giornata, ci prova anche Brambilla, ma il suo tentativo è chiuso dalla Tinkoff che va al contrattacco con il capitano Contador riuscendo a portare via un gruppo di 14 corridori del quale fa parte anche Quintana mentre Froome è costretto ad inseguire personalmente a causa delle difficoltà del suo team Sky, sorpreso dall'azione della Tinkoff.

Il gruppo di testa è così composto: Castroviejo, Fernandez, Nairo Quintana (Movistar), Contador, Rovny, Trofimov (Tinkoff), Elissonde (FDJ), Felline (Trek - Segafredo), Mamykin (Katusha), Brambilla, De la Cruz (Etixx - Quick Step), Formolo, Moser (Cannondale - Drapac) e  Fraile (Dimension Data). Questi corridori con il passare dei km riescono ad ampiare il loro vantaggio mentre dietro la situazione è esplosa con il gruppo frantumato. A 18 km dal via il loro margine sul gruppetto Froome, Chaves, Yates e Scarponi è di 40", incrementandosi ulteriormente nei km successivi.

Davanti sono sopratutto i Tinkoff e i Movistar ad animare l'attacco, mentre Froome che ha con sè il solo Lopez è costretto ad appoggiarsi all'Orica che lavora per i propri capitani, ben presto supportati dagli Astana che attuano una strategia poco condivisibile.

In cima al Paso de Petralba prosegue la lotta per la conquista della maglia a pois tra Fraile ed Elissonde, il detentore; a conquistare il gpm è il basco. Il vantaggio a questo punto per la fuga è di 2'15" sul gruppo Froome, mentre sprofonda in classifica Konig staccato di più di 7'.

Nel tratto di discesa e nel successivo falsopiano il gap aumenta ancora raggiungendo i 2'50", all'inizio del secondo gpm di giornata sono nuovamente gli Orica a portarsi davanti e a ricucire un po' il distacco. In cima al passo il copione è identico al colle precedente primo Fraile, secondo Elissonde, con un margine di 2'10" sul gruppo Froome.

Il margine rimane sempre all'incirca quello con il cambio in testa al gruppo inseguitore con gli Astana a fare il lavoro sporco, alternando grandi trenate a momentanei rallentamenti. La fuga inizia a perdere componenti a causa del grande lavoro effettuato in favore dei propri capitani. Lungo l'ascesa finale è Quintana a portarsi davanti una volta esauriti i vari uomini di classifica, mentre dietro è Sanchez a fare il ritmo e a provare ad attaccare, anche Valverde prova a dare il colpetto al Froome, imitato da Talansky che prova anch'esso ad evadere dal gruppo aiutato da King.

Intorno ai 3 km dall'arrivo Quintana prova lo scatto decisivo, rimangono con lui solo Brambilla e Contador, lo spagnolo non regge però il secondo allungo del colombiano e cede parzialmente facendosi riprendere e staccare da Felline e Elissonde che non avevano risposto inizialmente allo scatto di Quintana.
Froome va in difficoltà dietro per la prima volta da diversi anni e Valverde sfrutta la cosa per partire e a ridurre il suo svantaggio.
Nella lotta per la vittoria finale Brambilla è perfetto: non si scolla dalla ruota di Quintana e a cento metri dall'arrivo parte andando a trionfare e a infliggere 3" al colombiano. Felline chiude il podio a 25" precedendo Elissonde, mentre Contador paga 34", Formolo è ottimo settimo a 54".
Chaves riesce a recuperare parecchio nell'ultima ascesa giungendo a 1'53", mentre Froome paga  2'40".

La classifica di tappa:

La classifica generale:

Voto tappa: 10. Semplicemente una Vuelta troppo bella per essere vera.

Il migliore: Contador. Anche se ha pagato poi alla fine è stato lui a volere fortemente la fuga, la classe da grande Campione non gliela toglie neanche l'età.

Il peggiore: la Sky. Lascia solo Froome e butta via una Vuelta alla portata.

Fugone 5.

sabato 3 settembre 2016

Vuelta a Espana-XIV tappa

XIV tappa da Urdax-Dantxarinea a Aubisque-Gourette

Tappa regina di questa Vuelta con la bellezza di 3 gpm di I categoria e l'ascesa finale dell'Aubisque, cima storica dei Pirenei.
La tappa parte subito a mille con un tentativo di fuga di 5 uomini animato da Fraile e Sanchez ripresa poi dal gruppo al km 15.
Il tentativo buono vede 41 corridori coinvolti: Fernandez, Moreno, Rojas (Movistar), Bennati (Tinkoff), Lopez (Team Sky), Van Garderen (BMC), Bennett, Campenaerts, Gesink (Lotto NL Jumbo), Gerrans, Keukeleire, Nielsen (Orica - BikeExchange), Cataldo (Astana), Elissonde, Eiking, Geniez (FDJ), Zubeldia, Bernard (Trek - Segafredo), Bakelants, Quentin Jauregui (AG2R - La Mondiale), Losada, Silin (Katusha), De Clercq, Armée (Lotto Soudal), Meersman (Etixx - Quick Step),Moser, Rolland, Davide Villella (Cannondale - Drapac), Omar Fraile, Janse van Rensburg (Dimension Data), Frank, Warbasse (IAM Cycling), Cattaneo (Lampre - Merida), Hardy, Molard (Cofidis), Pfingsten (Bora-Argon 18), Bilbao, Carthy, Pardilla (Caja Rural-Seguros RGA), Sicard,  Quemeneur (Direct Energie).
Sul primo colle di giornata transita per primo Fraile che insegue la maglia di miglior scalatore, seguito da Geniez e Elissonde con un vantaggio sul gruppo di 5', la fuga  perde qualche pezzo sia in salita che in discesa a causa di una caduta.

Il vantaggio della fuga si riduce a 4' all'inizio del secondo gpm di giornata,il Col du Soudet, in cima è sempre Fraile a transitare per primo, con Elissonde e Geniez che si invertono al secondo e terzo posto, il vantaggio è intorno ai 3'34", con i punti così conquistati Fraile ritorna in possesso della maglia a pois.
Nella successiva discesa il gruppo guidato dalla Sky non forza l'andatura e il vantaggio della fuga va oltre i 6'.

Nel tratto di avvicinamento al Col de Marie-Braque gli uomini della Orica presenti in fuga si mettono in testa a fare il ritmo per far sfiancare dietro gli uomini del team Sky. Lungo la salita la fuga inizia a decimarsi, mentre nel gruppo la squadra più attiva è l'Orica che manda in avanscoperta Yates in compagnia del compagno Haig, mentre la Sky fa l'andatura in gruppo con Boswll a fare il ritmo.
In testa scollina per primo Elissonde, Yates prende quasi un minuto al gruppo della maglia roja, costringendo la Movistar a portarsi in testa. Yates scollina con 4'26" dalla testa della corsa mentre il gruppo passa a 5'35". Il britannico in discesa riesce a sfruttare il lavoro dei suoi compagni che erano impegnati precedentemente in fuga.

In discesa in testa si forma un sestetto formato da: Bernard, Silin, Elissonde, De Clercq, Bennett e Bakelants, seguito da altri 12 uomini mentre Yates recupera lungo la strada gli altri componenti della fuga. Bakelants si aggiudica il traguardo volante prima di iniziare la scalata dell'Aubisque.

Iniziata la salita i sei salgono di comune accordo, da dietro Yates prova a recuperare, mentre nel primo gruppo degli inseguitori Villella tira a lungo; da quel gruppetto parte Gesink che in breve si riporta sulla testa e dopo essersi riposato per qualche momento ai meno 6,8 km prova a partire da solo, lo riesce a seguire solo Bakelants. Nel gruppo dei big si segnala il tentativo di Quintana, non particolarmente convinto e le difficoltà di Valverde che perde molto presto contatto.
Yates riesce a riportarsi sul gruppo inseguitori ai meno 4,5 dall'arrivo, passandoli molto velocemente. Quintana vedendo la maglia in pericolo rompe gli indugi e parte dal gruppo riuscendo a staccare il resto dei big, Froome mette ad inseguire Kennaugh mentre Scarponi non riesce a stare con loro. 

Davanti Elissonde riprende Gesink; Froome accende il frullatore e si riporta velocemente su Quintana con Contador al seguito; Chaves, staccato in un primo momento, grazie ad un rallentamento dei big riesce a raggiungerli e ripartire da solo, dopo anche Contador prova a partire seguito immediatamente da Quintana che si porta dietro Froome, i due sorpassano Contador, Quintana riparte ancora e Contador alza bandiera bianca. Dopo una finta di Froome Quintana riparte ancora, ma il britannico riesce a resistere.
In testa Silin riesce a riportarsi sui due di testa nell'ultimo chilometro, ma a vincere è Gesink a segno per la prima volta in un grande Giro.
Yates chiude in quinta posizione a 39" dal vincitore, guadagnado 1'08" su Quintana e Froome che lottano fino all'ultimo metro di salita con lo scatto finale di Quintana a 200 metri dal termine, Contador chiude a 20" da questi due. Chaves riesce a guadagnare 33" sul duo Quintana Froome, insieme a Leopold Konig che è riuscito a fare meglio del capitano.


Classifica di tappa:
Classifica generale:






Voto tappa: 10. Abbiamo visto più scatti in questa tappa che negli ultimi due anni al Tour de France, una lotta tra campioni senza esclusioni di colpi.

Il migliore: Orica Bike exchange. Strategia perfetta prima fanno sfiancare il team Sky in fuga, poi azzeccano il tentativo di Yates perfettamente supportato dai compagni e completano l'opera con Chaves che guadagna su Froome e Quintana.

Il peggiore: Valverde, paga dazio pesantemente su questa salita, ma dopo una stagione sempre al top, una giornata storta è anche naturale.

Fugone 5.





 

venerdì 2 settembre 2016

Vuelta a Espana - XIII tappa

Tredicesima tappa della Vuelta 2016, si esce dalla Spagna e si entra in Francia, ma sappiamo tutti che siamo in Euskadi e ci restiamo. 213 chilometri, tappa più lunga della corsa, tutto sali scendi ma sono solo quattro gran premi di montagna, tutti di terza categoria.

Tre uomini provano la fuga dal primo chilometro ma poco dopo vengono riallacciati dal gruppo. Pochi minuti dopo si staccano dodici uomini: Gogl (Tinkoff), Wyss (BMC), Smukulis (Astana), Stamsnijder (Giant), Lagutin (Katusha), Wallays (Lotto Soudal), Lampaert (Etixx), Stake Laengen (IAM), Conti (Lampre-Merida), Rossetto (Cofidis), Benedetti (Bora-Argon18) e Cardis (Direct Energie); i fuggitivi in poco tempo guadagnano sei minuti ma nessuno di questi impensierisce la maglia rossa. Fra i dodici ricordiamo Cardis, maglia nera della gara.

Dato il percorso molto lungo la tappa si rivela piuttosto tranquilla: la fuga (che raggiunge supera i 20’ dal gruppo) tenta di vincere la tappa mentre gli uomini di classifica devono solo limitare i danni.

Tutti i GPM finiscono in tasca a Lagutin che coi suoi 22 punti prende la maglia di escalador.

Quando si inizia a “vedere” il traguardo, nella fuga, a 22’ di vantaggio, inizia tutta una serie di attacchi e contro attacchi: partono per primi Gogl e Wallays, subito dopo scatta Wyss con Conti a ruota. Ci prova anche Lampaert, dopo un piccolo scollinamento, seguito da Laengen e Lagutin: in breve tempo i due gruppetti si riuniscono, i restanti sei uomini della fuga inziale cedono. Il vantaggio sale a circa 20’’ quando parte in solitaria Valerio Conti che guadagna in poco tempo 40’’ dagli inseguitori che non riescono a trovare un accordo per raggiungerlo.

Conti prende l’ultima salita con 39’’ di vantaggio, Gogl prova ad accorciare ma il tentativo fallisce e l’uomo della Lampre arriva allo scollinamento con un vantaggio di 50’’. Poco prima di finire salita Lampeart cede dal gruppetto, mentre Conti, rincuorato dalla sua ammiraglia, a 55’’, da tutto quello che ha nella discesa finale.

Alla fine a vincere è proprio il giovane corridore romano al quale facciamo i complimenti data la bellezza dell’azione.

L’hombre del dìa: Valerio Conti, trova lo spunto vincente in un momento in cui scattare sembrava da pazzi, un’impresa eccezionale!
Il peggiore: gli inseguitori, non trovano un accordo per chiudere su Conti, operazione che sembrava (soprattutto all’inizio) facilissima.

Voto alla tappa: 7/10, tutto grazie alla fuga e all’azione di Conti. In pratica le telecamere sono state tre ore dirette solo sui dodici uomini in fuga, il gruppo, giustamente, si è riposato.

giovedì 1 settembre 2016

Vuelta a Espana - XII tappa

Quando una gara ciclistica entra in Euskadi il primo pensiero va alla mitica Euskaltel- Euskadi, e a noi scende una lacrimuccia.

Quasi 200km la tappa di oggi, da Los Corrales de Buelena a Bilbao, fa caldo e le bandiere crociate bianco-verde su sfondo arancio abbondano. Quattro gran premi di montagna, gli ultimi due sono sempre la stessa salita ripercorsa due volte.

Pochi istanti dopo la partenza parte un primo attacco di fuga guidato da uomini della LottoNL-Jumbo, il tentativo muore subito. Al chilometro 9 troviamo altri quattro uomini in testa, ma dopo due chilometri il gruppo li riprende. Ci provano allora quattordici uomini (fra cui Gilbert, Brambilla e Rolland) ma niente, anche loro vengono ripresi.

Si arriva intanto a gruppo compatto al primo GPM, Puerto de las Alisas, partono Van Garderen (BMC) e Sicard (Direct Energie), qualcuno prova a seguirli ma il gruppo viene ripreso al chilometro 45. I dieci punti del GPM li porta a casa Lopez (Sky), seguito da Meintjes (Lampre-Merida) e da Brambilla (Etixx). Dalla sommità del GPM si staccano Lopez, Kennaugh (Sky), Atapuma (BMC), Meintjes, Brambilla e Hardy (Cofidis), poco dopo si aggiunge anche Elissonde della FDJ: è la fuga di giornata.
La fuga risulta essere piuttosto interessante (per noi) e pericolosa (per gli uomini di classifica): tutti i fuggitivi sono fra la quindicesima e la quattordicesima posizione.

Al secondo GPM (Elissonde, Lopez, Atapuma) il vantaggio è sopra i due minuti. In discesa Atapuma, che sta facendo l’andatura, sbaglia una curva e cade, la fuga rimane a sei.

Mentre si sta per transitare per la prima volta nella città di Bilbao (sono previsti due giri) Alessandro Vanotti inizia a tirare l’andatura del gruppo: l’Astana vuole una vittoria di tappa, possibilmente questa!

Al primo passaggio al GPM dell’Alto el Vivero la fuga ha due minuti dal gruppo, Hardy viene ripreso dal gruppo, Lopez inizia a cedere. In testa rimangono in quattro: Elissonde, Brambilla Kennaugh e Meintjes.

Dopo il passaggio allo sprint intermedio la fuga viene ripresa. Siamo alla salita finale, mancano 15 chilometri, scatta Devenyns (IAM) che guadagna circa trenta secondi, poco dopo seguono Zeits (Astana), Bennett (LottoNL) e Van Gardere (BMC). Le possibilità di una volata sembra svanita.

Lo scatto più interessante è però quello di Contador (Tinkoff), seguito da Moreno, Valverde (Movistar) e Formolo (Cannondale), che in poco tempo riprende tutti i fuggitivi, rimane in testa solo Devenyns che continua a guadagnare terreno. Il gruppo di inseguitori aumenta e entrano fra le fila anche parecchi velocisti pronti per una volata finale una volta ripreso l’uomo al comando.

Mancano due chilometri e il belga viene riagganciato dal ritmo forsennato di Zubeldia (Trek) che sta guidando il gruppo, fra i quali notiamo Felline (Trek) e Sbaragli (Dimensione Data). È proprio vero: siamo in completa anarchia, non ci sono regole o squadre, chi ne ha deve dare tutto, magari si vince qualcosa.

A spuntarla in questa volata senza logiche è il belga Keukeleire (Orica), corridore non troppo noto, ma che era ben messo in gruppo, abbastanza sintomatico per spiegare questo finale di gara.

L’hombre del dìa: Keukeleire, va a vincere riuscendo a trovare la linea giusta nel confusissimo finale.

Voto alla tappa: 7/10, bella la fuga e belli gli attacchi finali, divertente la volata.

mercoledì 31 agosto 2016

Vuelta a Espana-XI tappa

XI tappa da Colunga a Peña Cabarga

Dopo la giornata di riposo la Vuelta riparta subito a mille con l'arrivo a Peña Cabarga con una salita di 5,4 km al 9,8% ma con punte che sfiorano il 18% giusto per non perdere l'abitudine con le rampe da garage alle quali gli spagnoli sono decisamente affezionati.

Al via si registrano i ritiri di Clarke e Herklotz, seguiti poco più avanti da Bevin. La fuga riesce a partire dopo 40 km ed è parecchio numerosa: Ben Hermans, Martijn Keizer, Davide Malacarne, Koen De Kort, Johannes Fröhlicher, Kiel Reijnen, Jan Bakelits, Axel Domont, Tiago Machado, Jhonatan Restrepo, Sander Armée, Pieter Serry, Zdenek Stybar, Pierre Rolland, Jacques Janse van Rensburg, Merhawi Kudus, Larry Warbase, Kristin Durasek, Cesare Benedetti, Christoph Pfingsten, David Arroyo e Angel Madrazo con vecchie e nuove conoscenze di questa Vuelta.

I 23 al km 67 hanno un vantaggio sul gruppo tirato dalla Movistar di 2'37, ma  il loro vantaggio aumena fino ad un massimo di 5'15" a 87 km dal traguardo fino a quando in testa al gruppo si porta davanti la Tinkoff di Contador che con Paulinho recupera molto nel giro di pochi km riducendo il distacco a 1'45" prima che i corridori davanti si accorgessero del pericolo e riportassero il vantaggio sopra i 2 minuti, stabilizzandolo.

L'azione della Tinkoff riprende intensità e il gap torna sotto ai 2', davanti allora iniziano a disunirsi: Machado tenta di andarsene senza successo; da dietro il ritmo dei gialloblu è tremendo e il distacco scende anche sotto il minuto. 

All'imbocco della salita il vantaggio della fuga è intorno ai 20", davanti si portano i Movistar e la Sky, ma è la Orica a fare il ritmo nella parte iniziale sostituiti quasi subito dalla Movistar, la fuga è riassorbita a piccoli pezzi; provano a resistere al gruppo Hermans e Bakelants che però abbandona presto l'uomo BMC.
Dal gruppo prova a partire Mamikin, ma rimbalza presto sotto l'azione del treno Movistar che ha ridotto decisamente il gruppo. Hermans è ripreso ai meno 2,8 km dall'arrivo. Lopez imprime un andatura decisa, ma è Chaves a partire a meno 1,8 dall'arrivo dietro prova a rispondere Konig presto sostituito da Valverde nel fare l'andatura. A un km dall'arrivo il vantaggio di Chaves è di 18" mentre dietro continua la staffetta Valverde Konig, lo scatto decisivo è quello di Quintana, questa volta Froome non molla e gli sta dietro, Contador prova a resistergli e a limitare i danni. Procedendo ad un ritmo infernale e dopo un secondo scatto di Quintana i due riprendono Chaves andato in difficoltà.
E' Froome a piazzare il terzo scatto che non gli fa staccare Quintana, ma gli permettere di cogliere la vittoria sullo stesso traguardo di 4 anni fa. Terzo Valverde che precede Konig e Contador. Leggermente più distanti Yates, Scarponi e Chaves.

La classifica di tappa

La classifica generale


Voto tappa: 8. Bisogna ringraziare la Tinkoff per averci permesso un finale del genere, altra sfida emozionante, non fateci abituare troppo bene che al Tour dell'anno prossimo ci spariamo.

Il migliore: Froome. Oggi è stato il migliore, sembra in crescita e a corso finalmente in maniera non robotica andando anche ad esultare per la vittoria in maniera inconsueta per lui.

Il peggiore: la fuga. In 23 con più di 5' di margine non si può essere raggiunti con un'azione di una sola squadra su un percorso completamente pianeggiante.

Fugone 5.

lunedì 29 agosto 2016

Vuelta a Espana-X tappa

X tappa da Lugones a Lagos de Covadonga

 Tradizionalmente nelle corse di tre settimane il lunedì è dedicato al giorno di riposo gli spagnoli per continuare a sorprendere tutti decidono di far disputare la tappa più difficile di questa settimana, andando a chiudere il trittico montano con una tappa bellissima.

Il clima in gruppo nelle fasi iniziali è molto nervoso e si assiste a numerose cadute, il primo è stato Atapuma praticamente al via della corsa, poi è un gran numero di corridori in gruppo ad imitarlo al km 15 con successivo rallentamento per permettere a tutti di rientrare, a causa della caduta si ritirano Huzarski, Irizar e Reza.

La tregua in gruppo termina al km 22 quando si registra il tentativo di Le Bon e Fraile, ma il gruppo non lascia fare, ci provano poi Malacarne, Domont, Arashiro, Rolland e Mate ma anche il loro tenttivo fallisce al km 41. Durante l'inseguimento il gruppo è stato vittima di un'altra maxicaduta che ha coinvolto la maglia verde Meersman e ha fatto sì che una trentina di corridori tra i quali Brambilla rimanessero staccati e dovessero condurre un lungo inseguimento.

L'inseguimento di Brambilla termina intorno al km 70 quando il gruppo rallenta. Il rallentamento permette a 16 coraggiosi di trovare la fuga di giornata, i nomi sono importanti e alcuni si erano già lanciati in fuga nei giorni scorsi: Ben Hermans, Victor Camepanerts, Robert Gesink, Dmitryi Gruzdev, Tobias Ludvigsson, Fabio Felline, Jan Bakelants, Egor Silin, Louis Vervaeke, Joe Dombrowski, Moreno Moser e Pierre Rolland, Omar Fraile, Vegard Staeke Laengen, Luis Angel Mate e José Gonçalves. Predominanza Cannondale con 3 uomini seguita dalla Lotto NL Jumbo con 2.

Il vantaggio dei fuggitivi non si espande più di tanto ma rimane sempre compreso tra i 2 e 3 minuti, presentandosi all'inizio della prima salitella di giornata, anche se non segnata come gpm, con 3'40" di margine sul gruppo guidata dalla Etixx con l'aiuto dei Movistar.
Allo scollinamento il vantaggio tocca i 4'40" e si incrementa in discesa, ma nel tratto di avvicinamento alla salita di Alto de Mirador il gruppo inizia a ricucire il margine sotto l'azione della Movistar.

Sulla salita è Camepanerts a fare il ritmo davanti, mentre da dietro la Movistar non affonda il colpo permettendo alla fuga di tornare a guadagnare, mentre Moser e Gruzdev perdono contatto dal gruppo di testa.
E' Fraile ad aggiudicarsi il gpm con una volata infinita alla ricerca del traguardo a causa della pessima segnalazione, Mate prova a contrastarlo ma non riesce nel suo intento. Il basco è così virtualmente magllia a pois, i due dopo il gpm non si rialzano e continuano da soli buttandosi a tutta nella ripida discesa guadagnando una ventina di secondi, ma lungo la discesa gli ex compagni di fuga riescono a riprederli.

Silin si aggiudica lo sprint intermedio precedendo Felline e Gonçalves, mentre da dietro la Movistar torna a fare sul serio e all'inizio della salita finale il gap è inferiore ai tre minuti.

A 11 km dall'arrivo è Vervaeke a partire per primo, Rolland però riporta su di lui con quanto rimane della fuga della quale non fanno più parte Gesink e Dombrowski. Dietro invece momentaneamente la cosa più emozionante è lo scatto di un tifoso colombiano per incitare Quintana, mentre Froome va in leggera difficoltà e con Atapuma procedono del loro passo non seguendo il ritmo dei Movistar.

Rolland e Silin provano a partire ai meno 8 dall'arrivo, mentre Gesink piano piano si riporta verso la testa della corsa arrivando a raggiungere e superare Rolland. La Movistar riduce notevolmente il gruppo dei big mentre Froome perde sempre più terreno. Contador lancia il guanto della sfida e Quintana non si fa trovare impreparato, i due di accordo si riportano sui fuggitivi con Scarponi poco più indietro. Froome inizia il suo recupero impressionante e va a prendere piano piano gli altri big staccati come Chaves, Brambilla e Valverde con un'azione impressionante.

Quintana avvertito dell'azione del britannico scatta per la seconda volta riuscendo a staccarsi di ruota Contador andando a raggiungere e superare Gesink ai 2,5 km dal termine, mentre Froome con Valverde si riporta su Contador, Scarponi e un grande Fraile.  Una volta raggiunti Froome riparte e frulla ancora andando a riprendere anche Gesink mentre Quintana scatta ancora andando a vincere e a riprendersi la maglia, Gesink strappa a Froome la piazza d'onore; seguono poi Fraile, Valverde e Scarponi. Chaves riesce a limitare i danni e a precedere Contador che non ha saputo dosare bene le energie.

Classifica di tappa
Classifica generale

Voto tappa: 10. Forse la più bella dei tre grandi giri di quest'anno.

Il migliore: Fraile. Tra un Quintana finalmente ai suoi livelli e un Froome con una rimonta paurosa decidiamo di premiare il basco per la sua resistenza.

 Il peggiore:/. Avrei messo Contador, ma ha il merito di aver dato inizio all'azione di Quintana e di provarci sempre anche quando non è al meglio.

Fugone 5.





domenica 28 agosto 2016

Vuelta a Espana - IX tappa

Piove sulle Asturie, piove sulla Vuelta.

Tappa bagnata di 164 chilometri da Cistierna a Oviedo, più precisamente all’Alto del Naranco, collina a nord della città. La prima parte si presenta come un’unica salita al Puerto de San Isidoro, GPM di seconda categoria, seguita da una lunga discesa fino al paesino di Caborarna. La seconda parte è un susseguirsi di tre gran premi di montagna, non molto alti, tutti di terza categoria, che portano all’ultima salita, di seconda categoria, al termine della quale troviamo l’arrivo.

Dal primo chilometro si stacca una bellissima fuga a dodici: sono Teuns (BMC), Sanchez (Astana), Geniez (FDJ), Bakelants (AG2R), Bidard (AG2R), De Gendt (Lotto-Soudal), de la Cruz (Etixx), Moser (Cannondale), Frank (IAM), Devenyns (IAM), Huzarski (Bora-Argon18) e Bilbao (Caja Rural). Il gruppetto mantiene per quasi tutta la gara un vantaggio di 4-5 minuti, il che risulta parecchio pericoloso per la maglia rossa: De la Cruz è infatti virtualmente leader della classifica. In gruppo la Movistar fa (ovviamente) l’andatura.

Thomas De Gent conquista i punti dei primi tre GPM diventando primo nella classifica scalatori.

Al secondo GPM, Alto de Santo Emiliano, De Gent parte seguito da Geniez, sembra per prendere i punti, ma l’azione si trasforma in fuga, una fuga molto interessante che ahimè morirà in una decina di chilometri, dopo aver raggiunto un vantaggio massimo di 30’’.

A 20 chilometri dall’arrivo ci provano anche Devenys e Bakeland, i due fiamminghi verranno però raggiunti in pochi chilometri prima dal connazionale Teuns, poi da tutti i fuggitivi.

Mancano mendo di 10 chilometri, è cominciata l’ultima salita, quando si staccano De la Cruz e Devenyns, segue De Gent, che poco prima sembrava stesse mollando; il gruppo intanto aumenta l’andatura. Gli inseguitori provano continui allunghi senza risultati.

In gruppo la Sky si mobilita e lancia Kennaugh, trediciesimo in classifica generale, accompagnato da un uomo della IAM, il gruppo li riprenderà a pochi metri dalla fine

A 500 metri dall’arrivo De la Cruz lascia il compagno di fuga e vola verso la vittoria di tappa, la sua prima vittoria in carriera.

Il gruppo non riesce a rilanciare quanto dovrebbe e Quintana perde la maglia rossa.

Bella la gara di Moreno Moser che finisce terzo.

Il migliore: David De la Cruz, entra in fuga e la conclude, trova due momenti giusti per partire, prima staccandosi dai dodici con Devenyns, poi abbandonando il fiammingo per andare a vincere la tappa.
Il peggiore: Team Movistar, sottovalutano (evidentemente) la fuga e perdono la maglia. Mooolto male!!

Voto alla tappa: 7/10, tappa interessante, soprattutto per il lavoro della fuga e per gli attacchi nella stessa.

sabato 27 agosto 2016

Vuelta a Espana - VIII tappa

Immaginatevi la situazione: siete a Torino, fermata pullman Molinette Ovest, pieno agosto, fa un caldo boia e non c’è nessuno, ma proprio nessuno!! State aspettando il 18, ma il 18 non arriva, ogni tanto passa il 35, ma del 18 non c’è traccia. Cinque minuti, dieci minuti, un quarto d’ora, mezz’ora, un’ora…poi, dopo un’infinità di tempo, arriva la papamobile con la scritta 18 e il Papa, un cardinale vi offre una birra e l’autista vi porta dove dovevate andare. Ecco, la tappa di oggi è andata esattamente così.

186km da Villalpando a La Camperona, siamo nella Castilha y Leon. I primi 170km sono un tavolo da biliardo ben piallato che promettono noia a palate, gli ultimi 9km sono un muro con pendenze fino al 25% che terminano con un gran premio di montagna di prima categoria.

Nelle fasi iniziali di gara si stacca un gruppo di undici uomini: Smukulis (Astana), Waeytens (Giant-Alpecin), Domont (AG2R), Lagutin (Katusha), Restrepo (Katusha), Serry (Etixx), Van Rensburg (Dimension Data), Cattaneo (Lampre-Merida), Chetout (Cofidis), Thwaites (Bora-Argon18) e Quemeneur (Direct Energie). La fuga procede bene lungo tutta la gara, raggiungendo vantaggi sul gruppo fino a 10’, gli uomini di classifica non sono però spaventati: i fuggitivi sono troppo in dietro nella classifica generale e il muro finale stopperà (presumibilmente) tutti. In ogni caso, per evitare problemi, è la BMC di Atapuma a fare l’andatura in gruppo.

Fino ai meno nove, non succede nulla.

I fuggitivi iniziano la salita de la Camperona con un vantaggio di circa 8’ sul gruppo, intanto parte Jhonatan Restrepo in solitaria, nel tentativo di vincere la tappa.
I primi sette chilometri non sono nulla di che, il duro arriva negli ultimi tre chilometri.
Ci prova anche Quemeneu a partire all’inseguimento del colombiano in testa, in gruppo intanto a tirare sono la Sky, la BMC, l’Orica e la Movistar, ogni team vuole piazzare il suo capitano in una buona posizione per il finale.
Il gruppetto di fuggitivi ormai molto ridotto (troviamo Domont, Lagutine, Serry e Quemeneur) riesce a riportarsi sull’apripista quando manca poco più di un chilometro, intanto il gruppo si pezza: Fernandez lancia la Movistar e in molti non riescono a stare a ruota in primis Quintana (Movistar) e Atapuma (BMC), il migliore sembra Chris Froome (Sky). Quemeneur scatta, seguito da Lagutine e Serry, mancano seicento metri ma i peggiori sono gli ultimi trecento. Dal gruppo (che intanto si è quasi del tutto ricompattato) si stacca all’inseguimento Eduard Prades (Caja Rural). Manca poco e Mattia Cattaneo si riporta sui tre di testa, ma Lagutin scatta al momento giusto e vince la tappa, seguono Domont e Quemeneur.

In gruppo spaventa tutti la classica frullata di Froome, Contador (Tinkoff) e Quintana restano a ruota, Contador però cede in pochi metri e finalmente Quintana scatta lasciandosi dietro il britannico: ci è voluta una stagione intera, ma è successo! Con il suo quinto posto il colombiano della Movistar si mette sulle spalle la maglia rossa, Atapuma perde più di due minuti dal connazionale. Anche Contador riesce a scattare, lasciandosi dietro Froome negli ultimi cinquanta metri.

L’hombre del dìa: Nairo Quintana, finalmente scatta e si prende una maglia grazie a una bella azione!
Il peggiore: Chris Froome, prova a frullare ma rimane inerme davanti all’attacco di Quintana.
Voto alla tappa: ??/10 come si fa a dare un voto unitario a una tappa che sostanzialmente è stata di nove chilometri? Va bene, la fuga è nata a inizio corsa, ma per il resto buio totale fino all’attacco della salita. Prima parte 1/10, seconda parte 9/10.

NUOVA CLASSIFICA GENERALE

Nairo Quintana
Alejandro Valverde 00’19’’
Chris Froome 00’27’’
Esteban Chaves 00’57’’
Leopold Konig 1’16’’
Alberto Contador 1’39’’
Daniel Fernandez 1’44’’
Gianluca Brambilla 1’46’’
Samuel Sanchez 1’46’’

Simon Yates 1’47’’

venerdì 26 agosto 2016

La Vuelta-VII tappa

VII tappa da Maceda a Puebla de Sanabria

L'ultima tappa in Galizia di quest'edizione prende il via da Maceda alle 13:57 con subito dei tentativi di fuga propiziati anche dalla vicinanza del primo gpm di giornata, mentre abbandona Kwiatkowski.
La fuga buona parte al km 12 con il tentativo di 9 uomini: Victor Campenaerts, Johan Le Bon, Sander Armée, Davide Villella, Vegard Laengen e Luis Angel Mate. E' quest'ultimo ad aggiudicarsi il gpm sul quale la fuga transita con poco più di 3 minuti sul gruppo guidato dalla Trek e dalla Giant Alpecin.

Alle due squadre si aggiunge poi la Etixx e la triplice intesa non lascia spazio alla fuga riducendo progressivamente il distacco, i fuggitivi iniziano la seconda salita di giornata con 2'30" ed è nuovamente Mate a transitare per primo al gpm, mentre si assiste al ritiro di Bonifazio, velocista della Trek.

Il gruppo si avvicina sempre di più ma è l'azione dell'Astana a risultare decisava con una forte accelerata della squadra kazaka che va riprendere la fuga quando mancano 44 km all'arrivo, e si registrano altri ritiri: prima Igor Anton, poi Taramae colpito da un'ammiraglia.

L'azione dell'Astana si concretizza con il tentativo di Cataldo seguito immediatamente dal compagno di squadra Luis Leon Sanchez, insieme a Clarke, Brambilla e un mai domo Mate. I 5 arrivano ad avere 40" di vantaggio sul gruppo e Mate riece a conquistare anche il terzo gpm di giornata portandosi ad un solo punto dalla maglia a pois. In discesa i BMC iniziano a ricucire a causa della pericolosità in classifica di Brambilla portando il gap ad una ventina di secondi con l'aiuto degli uomini della Trek, Lotto e Giant Alpecin. 

Quando mancano 9 km al traguardo Sanchez e Clarke provano il tutto per tutto partendo da soli e ingaggiando una lotta con il gruppo conclusa con un finale da thriller: all'ultimo km i due riescono a mantenere 8" di vantaggio, ma il loro tentativo non va in porto, ai meno 200 metri vengono ripresi e a vincere è stato poi il belga Van Genechten della IAM, ottimo secondo Bennati, terzo Valverde frenato da Sanchez e Clarke, da registrare la caduta di Contador nell'ultima curva, caduta che ha coinvolto anche Froome senza conseguenze, mentre lo spagnolo dice di avere forti dolori sul lato sinistro del corpo. Caduta che non genera però distacchi in classifica poichè avvenuta all'interno degli ultimi 3 km, Atapuma sempre in roja.


Voto tappa: 8. Finale incerto fino agli ultimi metri, fantastica l'azione degli Astana che hanno animato in modo entusiasmante la tappa.

Il migliore: Sanchez. Avrebbe meritato la vittoria, non è stato fortunato, ma ha avuto il merito di crederci fino alla fine.

Il peggiore: Contador. La caduta è da computare ad un suo errore dettato dalla prudenza, Vuelta sempre più in salita per lui.

Fugone 5.





giovedì 25 agosto 2016

La Vuelta-VI tappa

VI tappa da Monforte de Lemos a Ribera Sacra

La tappa prende il via con il rispettoso gesto dell'organizzazione nei confronti dei nostri connazionali colpiti dal terremoto: in prima linea si schierano i corridori italiani con una bandiera ornata a lutto. Davvero un bel gesto.

Non prendono il via Kiserlovski e Minard dopo le cadute di ieri e dopo un'ora di gara abbandona uno dei possibili protagonisti della vigilia: Lopez in una Vuelta sfortunatissima e tutta da dimenticare per lui.

Dopo un'ora condotta ad andatura elevata a causa dei tentativi di fuga non riusciti a trovare l'occasione giusta è un gruppetto di undici di atleti formato da Andrey Zeits, Kevin Reza, Jan Bakelants, Alberto Losada, Gert Dockx, Omar Fraile, Mathias Frank, Valerio Conti, José Mendes, Gregor Muhlberger e Laurent Didier.

Nonostante il terreno di giornata sia a favore dei fuggitivi la BMC controlla perfettamente la fuga difendendo perfettamente la maglia roja di Atapuma potenzialmente messa in pericolo da Mendes distante in classifica solamente 2'51".
La fuga mantiene per diversi km un vantaggio stabile intorno ai 2'30", a dare una mano ai rossoneri ci pensano gli uomini dell' Orica.
Davanti a smuovere le acque sull'unico, sulla carta, gpm di giornata è Fraile che si procede in solitaria, frantumando il resto della fuga con i soli Zeits, Bakelants, Losada, Didier e Frank ad inseguire mentre il resto della fuga viene via via riassorbito dal gruppo.

Fraile con una bella azione transita al gpm con 1'34" sul gruppetto inseguitore e 3'04" sul gruppo che lascia fare in quanto il corridore di testa non è pericoloso per la classifica.
BMC dunque tranquilla, si porta davanti la Tinkoff a fare il lavoro, seguiti dai Movistar, da segnalare la caduta in discesa di Losada.
Al termine della discesa l'azione della Movistar riduce il distacco a 1'48".
Nel tratto successivo l'azione di Fraile subisce un rallentamento e gli inseguitori riescono a riprenderlo quando mancano 19 km al traguardo.

Una volta raggiunto Fraile è Frank a partire da solo guadagnado 28" su Zeits e Bakelants mentre si stacca Fraile, il gruppo è comunque in agguato a 47".
Da dietro è la Movistar a fare l'andatura e a ridurre progressivamente il gap.
Il primo a tentare quando mancano meno di 5 km al traguardo è Dani Moreno seguito da Yates e in seconda battuta da Hermans.
E' il britannico a sferrare il colpo decisivo ai meno 3,5 km, nè Moreno nè tantomeno Frank dopo essere stato in fuga tutto il giorno riescono a seguirlo.
Yates prende subito un margine di 20" dagli immediati inseguitori e va a tagliare agevolmente il treguardo, mentre i tre inseguitori vengono ripresi da uno scatenato Felline e da Luis Leon Sanchez che riesce a precedere l'azzurro sul traguardo. I big arrivano insieme a 29" dal vincitore.


Voto tappa: 7.  Doveva essere una tappa tranquilla con un arrivo scontato della fuga e invece così non è stato, belle azioni, finale emozionante.

Il migliore: Yates. Perfetto nella scelta del momento adatto all'attacco, va a cogliere una vittoria importante anche considerata la giovane età.

Il peggiore: Valverde. Spreca il lavoro della squadra fatto per fargli conquistare la vittoria, occasione buttata.

Fugone 5.



mercoledì 24 agosto 2016

La Vuelta-V tappa

V tappa da Viveiro a Lugo

Dopo i due arrivi in salita oggi la Vuelta tira un po' il fiato con una tappa piana, ma come piana una tappa può esserlo in Galizia, ovvero abbastanza poco.
A dare il via alla corsa è il recente campione olimpico del K2 Cristian Toro, mentre non parte Luis Mas della Caja Rural.
 La fuga prende il via al km 0 con il tentativo di Machado e Morice che ha il benestare della BMC in testa al gruppo.
Il loro vantaggio raggiunge in un primo momento i 5'45" mentre si ritira Fischer e cade nel gruppo Zoidl; per ridursi a 5'25" per l'azione della Trek per poi tornare ad incrementarsi intorno ai 6'30" per poi ritornare a scendere, insomma un tiraemolla tra il duo di testa e la Trek.

Duo di testa che dopo il rifornimento si disunisce e vede al comando il solo Machado che conserva un vantaggio di 3'10" sul gruppo inseguitore a 70 km dall'arrivo.
Machado transita per primo allo sprint intermedio, mentre Meersman conquista la terza piazza vincendo lo sprint di gruppo.
Machado si aggiudica anche l'unico gpm di giornata riuscendo ad aumentare il suo distacco dal gruppo, al momento del passaggio in cima ha infatti 5' di margine mentre Morice è a bagnomaria tra la testa e il gruppo e il suo tentativo si conclude prima dello scollinamento al gpm è infatti De Gendt in lotta per la maglia a pois a passare per secondo.
Il fuggitivo di giornata potrebbe anche arrivare, ma l'azione della Etixx insieme a Trek e Giant-Alpecin e un po' di stanchezza fanno sì che la sua azione si concluda ai meno 14,5 km dal traguardo. 

Da quel momento si portano davanti le squadre dei big per non far correre rischi ai propri capitani nel finale: da segnalare lo stupendo lavoro di Bennati per Contador.
Quando mancano 2,4 km al termine ci prova Gilbert, ma viene sverniciato da un ottimo Clarke anche se in un secondo momento il belga riesce a tornare su di lui, in questa fase da segnalare la caduta di Kruijswijk che  abbandonerà la corsa, probabile rottura della clavicola, anno nero per l'olandese.

Il tentativo dei 2 si esaurisce nell'ultimo km, una ulteriore caduta seleziona ulteriormente il gruppo mentre Stybar guida sapientemente Gianni Meersman che parte lunghissimo, ma riesce comunque ad aggiudicarsi la tappa precedendo il nostro Felline, anche se con un leggero cambio di traiettoria che sarebbe stato eccessivo sanzionare.

 

Ottima Vuelta per il belga che  mette a segno due tappe su due, l'anno prossimo ha tutto per giocarsela con corridori simili a lui come Kristoff e Degenkolb.

Voto tappa: 7. Incerta fino alla fine, peccato per le cadute nei km finali che ci privano di un protagonista assoluto.

Il migliore: Meersman e Felline. Abbiamo già tessuto le lodi del belga vogliamo fare i complimenti al corridore torinese al ritorno a livelli competitivi dopo la caduta al Giro.

Il peggiore: la regia spagola. Ci fa rimanere nel dubbio per diversi minuti sull'identità del secondo classificato facendo sbagliare anche i mitici Magrini e Aiello.

Fugone 5.





martedì 23 agosto 2016

Vuelta a Espana - IV tappa

163km da Betanzos a San Andrés de Teixido (Sant’Andrea pieno di tassi), ancora una volta in Galizia. Tre gran premi di montagna, due a inizio gara di terza categoria e uno di seconda categoria che coincide con il finale.

I corridori partono e restano compatti fino al ventesimo chilometro dove si staccano in fuga ventun uomini, fra questi ricordiamo Atapuma (BMC), Battaglin (LottoNL-Jumbo), Benedetti (Bora-Argon18), De Gent (Lotto-Soudal) e Rolland (Cannondale). In gruppo sempre pronte a tirare le formazioni Sky, Tinkoff e Movistar (che porta la maglia rossa).

Ai due gran premi di montagna guadagna i tre punti Thomas De Gent.

Nel corso della gara non succede praticamente nulla fino agli ultimi 25km quando De Gent prova ad allungare, spaccando il gruppo in due tronconi, ma la frattura viene immediatamente sanata. Poco dopo a provarci è Domont (AG2R), subito ripreso, fallito il tentativo del francese a provarci è Madrazo (Caja rural).
Nessun tentativo va in porto e il gruppo in fuga ritorna compatto con 5’30’’ di vantaggio, ora la maglia rossa virtuale è sulle spalle del colombiano Atapuma.

A 14 chilometri Domont ci riprova ancora, forse con un po’ di imprudenza, visto che nel finale ad aspettare i ciclisti c’è un GPM di seconda categoria! Il vantaggio del francese, comunque, si fa sentire, ma sembra che il corridore non possa procedere da solo. In gruppo, ancora, a farsi notare è la Tinkoff: Contador non vuole mollare e dimostra ancora una volta quanto gli stia a cuore questa Vuelta.

Domont viene ripreso (come era prevedibile) sul fare dell’ultima salita, attacca invece Calmejane (Direct energie) che viene seguito da Rollande, i tentativi di Atapuma vengono sempre smorzati dai sedici uomini che rimangono nella fuga. In gruppo molti si staccano, resta davanti a fare l’andatura la Movistar. Con tre minuti e mezzo di vantaggio i giochi per la vittoria di tappa si concludono ai meno sei chilometri, tenendo anche conto che Rolland, non riuscendo a raggiungere la ruota del connazionale, si è praticamente fermato.

Se Calmejane guadagna minuti, la fuga ne perde sul gruppo, ma Atapuma, in tredicesima posizione, risulta ancora pericoloso per gli uomini di classifica. A due chilometri dall’arrivo il colombiano scatta (seguito da Zeits (Astana) e King (Cannondale)), pronto per rendere reale la maglia virtuale: gli basterà il secondo posto per prendersi la Roja con 29’’ di vantaggio Valverde.

Il migliore: Lilian Calmejane, parte nella prima fuga e resiste fino alla fine vincendo addirittura la tappa, ottima prova di questo giovanissimo atleta.
Il peggiore: Axel Domont, si capisce che vuole la vittoria di tappa ma scatta sempre al momento sbagliato, quando arriva il momento giusto si trova senza energie.

Voto alla tappa: 6.5/10 tappa piuttosto noiosa ma gli ultimi 25km regalano parecchie emozioni.

lunedì 22 agosto 2016

Vuelta a Espana - III tappa

Cosa ci si può aspettare ad agosto in Spagna? Esatto, il caldo! Oggi ha fatto un caldo boia a Cuneo, non voglio pensare a cosa han dovuto passare i poveri ciclisti!

176km, da Marin a Dumbria, partiamo e restiamo in Galizia per questa tappa di media montagna. I primi cento chilometri non sono nulla di che, falsopiano, proti a preparare un arrivo in volata, ma al chilometro 109 iniziano i guai: tre gran premi di montagna, due di terza (il primo e l’ultimo) e uno di seconda categoria; il terzo GPM coincide con il primo arrivo in salita dell’edizione 2016 della Vuelta.

Dopo alcuni tentativi, al decimo chilometro trova lo spunto vincente una fuga composta da sette uomini: sono Arroyo (Caja rural), Cousin (Cofidis), Geniez (FDJ), Pellaud (IAM), Selig (Bora-Argon), Serry (Etixx) e Smukulis (Astana).
La fuga procede tranquilla con un vantaggio che arriva a superare i 5’ mentre in gruppo a tirare sono gli uomini della Sky, della Movistar e della Tinkoff, all’inizio della prima salita fa capolino anche la LottoNL-Jumbo di Steven Kruijswijk (che, a detta dei cronisti, sul televisore serve il 16/9 per inquadrarlo). Al primo GPM la fuga si spacca con l’attacco di Cousin e Pellaud, leggera la reazione di Arroyo che però non conclude nulla, riesce a riprende i primi Serry, seguito poi da Geniez. In gruppo tutto tace (ricordiamo solo il ritiro di Barguil) e, come previsto, i punti per la maglia a pois se li spartiscono i fuggitivi: Pellaud con uno scatto sul finale transita per primo, seguito da Geniez e Serry. Il vantaggio dei fuggitivi intanto è salito a quasi 7’.

In discesa Pellaud continua la sua corsa in solitaria, a trenta chilometri dall’arrivo il suo vantaggio sugli inseguitori è di 1’20’’, sul gruppo a 5’40’’, tutto questo si porta dietro una maglia rossa virtuale.

Alla fine lo svizzero cede, dato l’eccesso di energie impiegato nei primi 150km, in testa passano Serry e Geniez a venti chilometri dall’arrivo. I due transitano per primi al GPM di Alto das Paxareiras e la maglia a pois cambia proprietario finendo sulle spalle di Serry. Pellaud però non molla e dopo un poco rientra sui due battistrada.

In gruppo ancora non sembra succedere nulla, ma a meno sei chilometri una brutta caduta di Lopez (Aastana) ferma Smukulis e Sanchez: non sappiamo quali possano essere le conseguenze sul giovane colombiano ma non si può escludere un cambio delle gerarchie nella squadra, magari a vantaggio di Michele Scarponi.

I fuggitivi iniziano il temutissimo muro finale, pendenze fino al 30%, il loro vantaggio è i 1’55’’, in gruppo comandano il Team Sky e la Etixx di Brambilla, la Tinkoff con Contador non sembra essere interessata. Pellaud cede sui due in testa, anche Serry non regge il ritmo di Geniez mentre dal gruppo si stacca Valerio Conti (Lampre-Merida). Il gruppo si frantuma e compaiono Valverde, con Quintana e altre due compagni, Chaves e Contador a ruota, da soli. Froome fatica. Chaves attacca e nessuno gli resta a ruota, mancano 400m ma sembrano 400km!! I Movistar ritornano proprio mentre Froome raggiunge i big, a questo punto Fernandez (Movistar) lascia il gruppetto e scatta, transiterà poco dopo in seconda posizione (anche se convinto di aver vinto la tappa), quel po’ che basta per prendersi la maglia rossa.

In un mare di folla, su pendenze allucinanti Geniez va a vincere!

L’hombre del dìa: Simon Pellaud, parte in fuga, resiste e attacca al primo GPM, continua da solo, viene ripreso, cede e si riprende! Fantastico!
Voto alla tappa: 7/10 si salva grazie all’interessante fuga e alla seconda parte di percorso, pas mal!


Il festeggiato: Gianluca Brambilla, oggi è il suo compleanno, AUGURI!!!