giovedì 1 settembre 2016

Vuelta a Espana - XII tappa

Quando una gara ciclistica entra in Euskadi il primo pensiero va alla mitica Euskaltel- Euskadi, e a noi scende una lacrimuccia.

Quasi 200km la tappa di oggi, da Los Corrales de Buelena a Bilbao, fa caldo e le bandiere crociate bianco-verde su sfondo arancio abbondano. Quattro gran premi di montagna, gli ultimi due sono sempre la stessa salita ripercorsa due volte.

Pochi istanti dopo la partenza parte un primo attacco di fuga guidato da uomini della LottoNL-Jumbo, il tentativo muore subito. Al chilometro 9 troviamo altri quattro uomini in testa, ma dopo due chilometri il gruppo li riprende. Ci provano allora quattordici uomini (fra cui Gilbert, Brambilla e Rolland) ma niente, anche loro vengono ripresi.

Si arriva intanto a gruppo compatto al primo GPM, Puerto de las Alisas, partono Van Garderen (BMC) e Sicard (Direct Energie), qualcuno prova a seguirli ma il gruppo viene ripreso al chilometro 45. I dieci punti del GPM li porta a casa Lopez (Sky), seguito da Meintjes (Lampre-Merida) e da Brambilla (Etixx). Dalla sommità del GPM si staccano Lopez, Kennaugh (Sky), Atapuma (BMC), Meintjes, Brambilla e Hardy (Cofidis), poco dopo si aggiunge anche Elissonde della FDJ: è la fuga di giornata.
La fuga risulta essere piuttosto interessante (per noi) e pericolosa (per gli uomini di classifica): tutti i fuggitivi sono fra la quindicesima e la quattordicesima posizione.

Al secondo GPM (Elissonde, Lopez, Atapuma) il vantaggio è sopra i due minuti. In discesa Atapuma, che sta facendo l’andatura, sbaglia una curva e cade, la fuga rimane a sei.

Mentre si sta per transitare per la prima volta nella città di Bilbao (sono previsti due giri) Alessandro Vanotti inizia a tirare l’andatura del gruppo: l’Astana vuole una vittoria di tappa, possibilmente questa!

Al primo passaggio al GPM dell’Alto el Vivero la fuga ha due minuti dal gruppo, Hardy viene ripreso dal gruppo, Lopez inizia a cedere. In testa rimangono in quattro: Elissonde, Brambilla Kennaugh e Meintjes.

Dopo il passaggio allo sprint intermedio la fuga viene ripresa. Siamo alla salita finale, mancano 15 chilometri, scatta Devenyns (IAM) che guadagna circa trenta secondi, poco dopo seguono Zeits (Astana), Bennett (LottoNL) e Van Gardere (BMC). Le possibilità di una volata sembra svanita.

Lo scatto più interessante è però quello di Contador (Tinkoff), seguito da Moreno, Valverde (Movistar) e Formolo (Cannondale), che in poco tempo riprende tutti i fuggitivi, rimane in testa solo Devenyns che continua a guadagnare terreno. Il gruppo di inseguitori aumenta e entrano fra le fila anche parecchi velocisti pronti per una volata finale una volta ripreso l’uomo al comando.

Mancano due chilometri e il belga viene riagganciato dal ritmo forsennato di Zubeldia (Trek) che sta guidando il gruppo, fra i quali notiamo Felline (Trek) e Sbaragli (Dimensione Data). È proprio vero: siamo in completa anarchia, non ci sono regole o squadre, chi ne ha deve dare tutto, magari si vince qualcosa.

A spuntarla in questa volata senza logiche è il belga Keukeleire (Orica), corridore non troppo noto, ma che era ben messo in gruppo, abbastanza sintomatico per spiegare questo finale di gara.

L’hombre del dìa: Keukeleire, va a vincere riuscendo a trovare la linea giusta nel confusissimo finale.

Voto alla tappa: 7/10, bella la fuga e belli gli attacchi finali, divertente la volata.

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