lunedì 27 giugno 2016

Fotostoria II: Campionati Nazionali di Ciclismo, 25-26/06/2016 Barfo Boario Terme.

Gli occhi del mondo intero negli ultimi giorni sono puntati sul Lago d’Iseo. Chi non ha sentito parlare dell’installazione di Christo, artista bulgaro classe 1935, cioè una passerella arancione di tre chilometri e mezzo, a filo acqua, percorsa da centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo? In pratica Sulzano (il paese dell’installazione) è diventato il centro del mondo!



La nostra storia si svolge a una ventina di chilometri a nord da questo paesino lacustre, in uno dei paesi più anonimi che mi sia mai capitato di vedere in tutta la mia vita: Darfo Boario Terme.

Qualche settimana fa, dato il mio status di laureando in vacanza, ho pensato che poteva essere carino andare a vedere i campionati nazionali di ciclismo che, dopo una breve ricerca su internet, ho scoperto tenersi sul Lago d’Iseo che tutto sommato non è troppo lontano da Cuneo.



All’appello risponde subito il mio esimio collega Stefano che, salvo impedimenti seri (guerre, operazioni a cuore aperto, rivoluzioni…), non si tira mai indietro se si parla di ciclismo. 25 giugno, ore 7:30 si parte!

Il viaggio, come immaginavo, non risulta essere troppo lungo. Un tentativo infruttuoso di avvicinarci alla tanto pubblicizzata passerella ritarda però il nostro arrivo a Darfo. 3000 gradi fehranheit e nemmeno anima viva per le strade…ottimo!



Trovato uno spicchio d’ombra attacchiamo con il più campale dei pranzi, ma alcune domande continuano a tormentarci: dove diavolo sono gli abitanti di Darfo?! Ma soprattutto: se domani qui c’è una gara, come mai non si vede nulla che faccia presagire l’evento?

Dopo pranzo ci spostiamo cercando un centro città che troviamo a qualche chilometro da dove avevamo fatto pausa. In effetti un po' di movimento lo abbiamo trovato. Si sta correndo per le strade cittadine la gara femminile dei campionati e noi ne approfittiamo per occuparci un po' il pomeriggio.



Dopo aver visto il passaggio delle atlete durante uno dei numerosi giri dell’anello, pensiamo che se il posto si chiama “Darfo Boario Terme” ci sarà da qualche parte una stazione termale e un bagno potremo anche farcelo. Trovato il centro termale però il prezzo d’entrata, troppo alto per due poveri studenti, ci fa capire che forse di fare un bagno non ne avevamo tanta voglia e che è meglio tornare a vedere la gara.



Dopo otto giri, con una bella azione personale, Elena Cecchini porta a casa il titolo, seguita da Elisa Longo Borghini e da Anna Zita Maria Stricker.



Noi intanto combattiamo il caldo con una sobria coppa di gelato.



Il paese intanto inizia a popolarsi di pullman, ammiraglie e altre cose “da squadre” e in giro per le strade diventa sempre più facile imbattersi in meccanici intenti a oliare cambi o in camion trasportanti migliaia di euro sotto forma di ruote. Non mancano certamente corridori che passeggiano, che si prendono una birra o che discutono coi direttori sportivi in sale riunioni improvvisate in un qualche bar.



Intanto la nostra povertà si mette in mostra con questa fantastica cena a base di risotto già pronto scaldato sul fornelletto e degustato nel giardino dietro la stazione. Ciao ricchi!



La mancanza di fontane in paese (ma si può?! In una città termale?!) ci costringe a lavare i piatti con mezzi di fortuna.

La serata dal parchetto si sposta in un bar del centro dove, davanti a una birra locale, ci guardiamo Croazia-Portogallo (e con quattro pareggi il Portogallo passa ai quarti…che odio!) nel tepore della sera estiva. In sottofondo, nel giardino delle terme alle nostre spalle, la musica di Umberto Smaila in concerto.

La mancanza di un prato vicino al paese e la paura all’indomani di non trovare un parcheggio comodo ci persuadono a dormire in macchina (non ci si dorme nemmeno tanto male!).

Domenica, ore sette. La luce del sole ci fa da sveglia e siamo pronti per affrontare la nuova giornata; le previsioni danno pioggia, io lo spero che venga a piovere, almeno si rinfresca un po’ l’aria, ma niente, quest’anno non tocca a me portare il brutto tempo nelle gite ciclistiche!

Facciamo colazione in un bar chicchettoso vicino alla partenza a spese di un anonimo che la sera precedente aveva perso per strada cinque euro prontamente trovati da noi.

Il piazzale del foglio firme (lo stesso della partenza) si riempie di curiosi e di qualche tifoso, oltre a noi troviamo alcuni pazzi venuti da lontano: Ivrea, Firenze, Como… La poca ressa ci concede l’incontro con parecchi corridori:


Con Pozzovivo...


...con Visconti...


...con Quinziato...


...con Martinelli...


...con Vanotti...



...e col mitico Cassani!



Compaiono qua e là anche squadre mai viste o sentite con ammiraglie di tutto rispetto.

  

Alla fine i corridori partono: 227km su e giù per la Valcamonica e per finire tre giri di circuito per le strade cittadine.



Noi ci piazziamo all’ombra e cerchiamo di resistere al terribile caldo, recuperando energie “alla Chaves”.



Alle due decidiamo di andare a prendere dei buoni posti vicino al traguardo: tanto sole e nemmeno un’anima viva.

La gara si rivela parecchio emozionante negli ultimi chilometri quando il collegamento RAI è iniziato e le immagini vengono trasmesse su un maxischermo. La gente inizia a uscire di casa.



Alla fine a spuntarla è Giacomo Nizzolo…



…mentre il secondo posto va a Gianluca Brambilla.



E con piacere ci uniamo ai fans club di Filippo Pippo Pozzato (arrivato terzo) per festeggiare sotto il palco questo bellissimo podio!




Il caldo e la stanchezza ci spingono immediatamente verso la macchina pronti per tornare a casa dopo un’altra bella due giorni…non fosse per una maledetta coda che ci ha accompagnati fino a Bergamo. (Mentre eravamo piantati dico “forse in bici arrivavamo prima” e dopo qualche minuto ci vediamo sfrecciare con arroganza Dario Cataldo che non saziato dalla gara decide di farsi un giretto per i monti della Valcamonica)

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