sabato 11 giugno 2016

Critérium du Dauphiné - VI tappa La Rochette-Méribel

Un grazie sentitissimo alla diretta internazionale che ci ha regalato le immagini giusto giusto per gli ultimi trenta chilometri, dopo una tappa (che deve essere stata) fantastica!

141 chilometri che separano La Rochette (73) dalla nota stazione sciistica di Méribel (73), tappa non molto lunga ma composta da cinque gran premi di montagna, il più tranquillo di questi è di seconda categoria.

Pochi chilometri dalla partenza e troviamo immediatamente staccarsi una fuga a ventisei che passa i primi due gran premi di montagna (Col de Champ-Laurent di prima categoria e Col du Grand Cucheron di seconda) vinti entrambi da Tekelehaimanot.

A metà tappa comincia la salita per il Col de la Madeleine, unico Hors Catégorie del Critérium di quest’anno. Subito attaccano Contador e Aru ma a poco servono i loro sforzi: il gruppo tirato dal Team Sky della maglia gialla recupera immediatamente i due corridori. Dopo poco riprova uno scatto il capitano Astana che non viene però questa volta raggiunto, ma e si unisce alla fuga composta adesso da diciassette uomini (fra i quali ricordiamo Bakelands, Bardet, Bennett, Cherel, Gallopin, Kiserlowsky, Kreuziger, Pauwels, Pinot e Sanchez); virtualmente, dato il vantaggio superiore ai 2’, la maglia gialla è sulle spalle di Romain Bardet.

La situazione resta invariata lungo la discesa dalla Madeleine e a trenta chilometri dal traguardo ricomincia la salita, salita che porta al penultimo GPM di giornata (l’ultimo sarà l’arrivo): la Montée des Frasses di prima categoria. Salendo il gruppo dei diciassette in testa inizia a ridursi, cede Gallopin, cede Pauwels e cedono anche Fabio Aru e il compagno di squadra, alla fine in fuga restano in nove. I battipista sono agguerriti e iniziano a guadagnare terreno sul gruppo maglia gialla: prima 2’30’’, poi più di 3’, Bardet sembra sempre di più leader della classifica. Sulla Montée transita per primo Pinot, già vincitore dell’Hors Catégorie, Aru, non ancora ripreso dal gruppo, passa a 1’50’’ di ritardo.

Si entra nel cuore della gara negli ultimi dieci chilometri circa, con l’inizio della salita che porta all’arrivo di Méribel. La fuga è sempre più scarna e ai meno nove Romain Bardet si lancia verso la vittoria di tappa ma Thibaut Pinot, lo storico rivale, non si fa trovare impreparato. Il contrattacco non sembra sortire effetti e l’uomo della AG2R resta solo, ma con passo continuo il francese della FDJ riprende il connazionale ai meno otto. Il vantaggio è piuttosto alto, siamo poco sotto i due minuti, Bardet è ancora maglia gialla virtuale ma nel gruppo a fare l’andatura c'è il Team Sky: tre uomini portano il loro capitano e più ci si avvicina più i corridori nel gruppo dei migliori cedono, mentre quelli che facevano parte della fuga vengono impietosamente ripresi uno a uno. Ai meno sei è Landa a fare l’andatura poi ai meno quattro il basco si scansa e lascia davanti Henao.

Davanti i due francesi si danno il cambio ma il treno della Sky riduce sempre di più le distanza, siamo negli ultimi chilometri e Pinot smette di tirare il duo dopo un tentativo di allungo da parte di Bardet. Quasi al traguardo parte lo sprint, Pinot scatta e brucia Bardet per qualche decina di centimetri. Oltre alla vittoria Pinot conquista la maglia a pois di leader degli scalatori.

Quando manca un chilometro Froome è solo in testa al gruppetto, inforca la bici e cerca di recuperare secondi sui due già arrivati, transiterà a un minuto e dieci circa di ritardo, conservando così il titolo di leader.

Tappa di alta montagna di tutto rispetto, difficili e selettivi i GPM, soprattutto l’ultimo (principalmente per via della stanchezza accumulata nelle salite precedenti). La maglia gialla è ben ancorata sulle spalle di Chris Froome che difficilmente la lascerà nell’ultima tappa di domani, vista anche la poca reattività degli uomini di classifica nella giornata di oggi.

Voto alla tappa: 9/10, un po’ sulla fiducia, abbiam potuto vedere solo gli ultimi 30 chilometri quando le prime tre salite erano già passate.
Hombre del dìa: il Team Sky, unici a tirare, sono una specie di aspirapolvere: con la loro andatura riducono il gruppo a una decina di elementi e piano piano assorbono uno a uno i corridori che hanno fatto parte della fuga. Macchine da guerra!

Il “non pervenuto”: Alberto Contador, avrebbe potuto fare qualcosa per riprendersi il primato ma visto il fallimento dell’azione sulla Madeleine decide praticamente di ritirarsi; è vero che aveva detto di non essere interessato più di tanto alla vittoria di questo giro, ma un po’ di cattiveria in più ce la saremo aspettata.

Fugone2

Nessun commento:

Posta un commento