Un grazie sentitissimo alla diretta
internazionale che ci ha regalato le immagini giusto giusto per gli ultimi trenta
chilometri, dopo una tappa (che deve essere stata) fantastica!
141 chilometri che separano La
Rochette (73) dalla nota stazione sciistica di Méribel (73), tappa non molto
lunga ma composta da cinque gran premi di montagna, il più tranquillo di questi
è di seconda categoria.
Pochi chilometri dalla partenza e
troviamo immediatamente staccarsi una fuga a ventisei che passa i primi due
gran premi di montagna (Col de Champ-Laurent di prima categoria e Col du Grand
Cucheron di seconda) vinti entrambi da Tekelehaimanot.
A metà tappa comincia la salita per
il Col de la Madeleine, unico Hors Catégorie del Critérium di quest’anno.
Subito attaccano Contador e Aru ma a poco servono i loro sforzi: il gruppo
tirato dal Team Sky della maglia gialla recupera immediatamente i due
corridori. Dopo poco riprova uno scatto il capitano Astana che non viene però questa
volta raggiunto, ma e si unisce alla fuga composta adesso da diciassette uomini
(fra i quali ricordiamo Bakelands, Bardet, Bennett, Cherel, Gallopin,
Kiserlowsky, Kreuziger, Pauwels, Pinot e Sanchez); virtualmente, dato il vantaggio
superiore ai 2’, la maglia gialla è sulle spalle di Romain Bardet.
La situazione resta invariata lungo
la discesa dalla Madeleine e a trenta chilometri dal traguardo ricomincia la
salita, salita che porta al penultimo GPM di giornata (l’ultimo sarà l’arrivo):
la Montée des Frasses di prima categoria. Salendo il gruppo dei diciassette in
testa inizia a ridursi, cede Gallopin, cede Pauwels e cedono anche Fabio Aru e
il compagno di squadra, alla fine in fuga restano in nove. I battipista sono
agguerriti e iniziano a guadagnare terreno sul gruppo maglia gialla: prima 2’30’’,
poi più di 3’, Bardet sembra sempre di più leader della classifica. Sulla Montée
transita per primo Pinot, già vincitore dell’Hors Catégorie, Aru, non ancora
ripreso dal gruppo, passa a 1’50’’ di ritardo.
Si entra nel cuore della gara negli
ultimi dieci chilometri circa, con l’inizio della salita che porta all’arrivo
di Méribel. La fuga è sempre più scarna e ai meno nove Romain Bardet si lancia
verso la vittoria di tappa ma Thibaut Pinot, lo storico rivale, non si fa trovare impreparato. Il contrattacco non sembra sortire effetti e l’uomo della AG2R resta
solo, ma con passo continuo il francese della FDJ riprende il connazionale ai
meno otto. Il vantaggio è piuttosto alto, siamo poco sotto i due minuti, Bardet
è ancora maglia gialla virtuale ma nel gruppo a fare l’andatura c'è il Team Sky:
tre uomini portano il loro capitano e più ci si avvicina più i corridori nel
gruppo dei migliori cedono, mentre quelli che facevano parte della fuga vengono
impietosamente ripresi uno a uno. Ai meno sei è Landa a fare l’andatura poi ai
meno quattro il basco si scansa e lascia davanti Henao.
Davanti i due francesi si danno il
cambio ma il treno della Sky riduce sempre di più le distanza, siamo negli
ultimi chilometri e Pinot smette di tirare il duo dopo un tentativo di allungo da parte di Bardet. Quasi al traguardo parte lo sprint, Pinot scatta e brucia Bardet per
qualche decina di centimetri. Oltre alla vittoria Pinot conquista la maglia a pois di leader degli scalatori.
Quando manca un chilometro Froome è
solo in testa al gruppetto, inforca la bici e cerca di recuperare secondi sui
due già arrivati, transiterà a un minuto e dieci circa di ritardo, conservando
così il titolo di leader.
Tappa di alta montagna di tutto
rispetto, difficili e selettivi i GPM, soprattutto l’ultimo (principalmente per
via della stanchezza accumulata nelle salite precedenti). La maglia gialla è
ben ancorata sulle spalle di Chris Froome che difficilmente la lascerà nell’ultima
tappa di domani, vista anche la poca reattività degli uomini di classifica
nella giornata di oggi.
Voto
alla tappa: 9/10, un po’ sulla fiducia, abbiam potuto vedere solo gli
ultimi 30 chilometri quando le prime tre salite erano già passate.
Hombre
del dìa: il Team Sky, unici a tirare, sono una specie di aspirapolvere: con
la loro andatura riducono il gruppo a una decina di elementi e piano piano
assorbono uno a uno i corridori che hanno fatto parte della fuga. Macchine da guerra!
Il
“non pervenuto”: Alberto Contador, avrebbe potuto fare qualcosa per
riprendersi il primato ma visto il fallimento dell’azione sulla Madeleine
decide praticamente di ritirarsi; è vero che aveva detto di non essere
interessato più di tanto alla vittoria di questo giro, ma un po’ di cattiveria
in più ce la saremo aspettata.
Fugone2
Nessun commento:
Posta un commento