sabato 18 marzo 2017

La Classicissima di primavera-MilanoSanremo2017

La primavera è alle porte e come da tradizione a darle il benvenuto è la Milano-Sanremo prima delle Classiche Monumento e inizio della fase spettacolare della stagione.

Al via da Milano il meglio delle ruote veloci e degli uomini da classiche, senza un favorito assoluto come da tradizione in questa corsa sempre imprevedibile.
La corsa ha preso il via dalla Chiesa Rossa di Milano dopo una passerella di 7 km partita davanti al Castello Sforzesco, sfondo assolutamente degno di una corsa di tale portata.

La fuga di giornata è partita immediatamente con dieci corridori a cercare l'impresa impossibile: Denz, Skujiņš, Clarke, Leon Sanchez, Rovny, Marangoni, Maestri, Zurlo, Poli, il corridore più giovane al via e Amezqueta. Questo gruppetto ha preso subito un vantaggio di 4' iniziando l'avvicinamento alla Liguria con il beneplacito del gruppo.

In cima al Turchino il vantaggio della fuga rimaneva intorno ai tre minuti per poi iniziare a scendere man mano, i dieci hanno passato ancora i testa i tre Capi storici per poi arrendersi sulle prime rampe della Cipressa dove finalmente si è entrati nel vivo della corsa: l'azione di Andersen porta via un gruppetto con Oss, Trentin e Cimolai che guadagna qualche decina di metri sul plotone, al gruppetto si affiancano Van Avermaet e Gilbert che riportano su tutti; è Tim Wellens il primo dei big a provarci partendo da dietro e facendosi seguire da Gavazzi, i due non hanno buon gioco perchè da dietro la Sunweb con Getsche cuce il margine, mentre tutti i favoriti con l'eccezione di Cavendish sono ancora tutti insieme.

Nella discesa si porta in testa Gasparotto e la imposta senza rischi, al termine è di nuovo la Lotto ad attacare con Gallopin seguito da un brillante Gilbert nel ruolo di stopper, la Bora non si fa però sorprendere e con Benedetti chiude il buco. A questo punto si scatena la bagarre per prendere in testa il Poggio: Quick-Step e Sky si alternano in testa al gruppo che conta ormai una cinquantina di elementi, ma è Domulin a dettare un ritmo elevato in salita, quando si scansa è la Sky a lavorare per poco; parte infatti Sagan con uno scatto micidiale.
Colbrelli prova a resistergli, ma cede dopo poche pedalate, alla fine riescono a recuperare sul campione del mondo Alaphilippe e Kwiatkowski.
Si forma in testa un terzetto dove però a tirare è solo lo slovacco, scollinato il Poggio il margine è sufficiente per giocarsela, i due concedono a Sagan un cambio, poi Peter torna in testa all'ultimo km.

L'azione dello slovacco rimane sempre veloce, quando si accorge che il gruppo è ancora pericoloso è costretto a lanciare lo sprint, in questo caso è furbissimo Kwiatkowski che lascia un po' di spazio tra sè e la ruota di Sagan per sfruttare la scia per andare a beffare lo slovacco sul traguardo, nulla da fare per Alaphilippe che chiude terzo.
Kristoff si aggiudica la volata dei battuti precedendo Gaviria, Demare e Degenkolb, migliore degli Italiani Viviani nono.

La volata finale

Kwiatkowski trova così una stagione d'oro dopo un'annata da dimenticare dimostrando di valere i colori dell'iride che ha sul braccio, Sagan è il vincitore morale, ha fatto un numero spettacolare sul Poggio, ma la sua personalissima maledizione è tornata a farsi viva; per noi la maledizione Sanremo prosegue, probabilmente batteremo il record negativo di 17 anni senza vittoria.

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