mercoledì 31 agosto 2016

Vuelta a Espana-XI tappa

XI tappa da Colunga a Peña Cabarga

Dopo la giornata di riposo la Vuelta riparta subito a mille con l'arrivo a Peña Cabarga con una salita di 5,4 km al 9,8% ma con punte che sfiorano il 18% giusto per non perdere l'abitudine con le rampe da garage alle quali gli spagnoli sono decisamente affezionati.

Al via si registrano i ritiri di Clarke e Herklotz, seguiti poco più avanti da Bevin. La fuga riesce a partire dopo 40 km ed è parecchio numerosa: Ben Hermans, Martijn Keizer, Davide Malacarne, Koen De Kort, Johannes Fröhlicher, Kiel Reijnen, Jan Bakelits, Axel Domont, Tiago Machado, Jhonatan Restrepo, Sander Armée, Pieter Serry, Zdenek Stybar, Pierre Rolland, Jacques Janse van Rensburg, Merhawi Kudus, Larry Warbase, Kristin Durasek, Cesare Benedetti, Christoph Pfingsten, David Arroyo e Angel Madrazo con vecchie e nuove conoscenze di questa Vuelta.

I 23 al km 67 hanno un vantaggio sul gruppo tirato dalla Movistar di 2'37, ma  il loro vantaggio aumena fino ad un massimo di 5'15" a 87 km dal traguardo fino a quando in testa al gruppo si porta davanti la Tinkoff di Contador che con Paulinho recupera molto nel giro di pochi km riducendo il distacco a 1'45" prima che i corridori davanti si accorgessero del pericolo e riportassero il vantaggio sopra i 2 minuti, stabilizzandolo.

L'azione della Tinkoff riprende intensità e il gap torna sotto ai 2', davanti allora iniziano a disunirsi: Machado tenta di andarsene senza successo; da dietro il ritmo dei gialloblu è tremendo e il distacco scende anche sotto il minuto. 

All'imbocco della salita il vantaggio della fuga è intorno ai 20", davanti si portano i Movistar e la Sky, ma è la Orica a fare il ritmo nella parte iniziale sostituiti quasi subito dalla Movistar, la fuga è riassorbita a piccoli pezzi; provano a resistere al gruppo Hermans e Bakelants che però abbandona presto l'uomo BMC.
Dal gruppo prova a partire Mamikin, ma rimbalza presto sotto l'azione del treno Movistar che ha ridotto decisamente il gruppo. Hermans è ripreso ai meno 2,8 km dall'arrivo. Lopez imprime un andatura decisa, ma è Chaves a partire a meno 1,8 dall'arrivo dietro prova a rispondere Konig presto sostituito da Valverde nel fare l'andatura. A un km dall'arrivo il vantaggio di Chaves è di 18" mentre dietro continua la staffetta Valverde Konig, lo scatto decisivo è quello di Quintana, questa volta Froome non molla e gli sta dietro, Contador prova a resistergli e a limitare i danni. Procedendo ad un ritmo infernale e dopo un secondo scatto di Quintana i due riprendono Chaves andato in difficoltà.
E' Froome a piazzare il terzo scatto che non gli fa staccare Quintana, ma gli permettere di cogliere la vittoria sullo stesso traguardo di 4 anni fa. Terzo Valverde che precede Konig e Contador. Leggermente più distanti Yates, Scarponi e Chaves.

La classifica di tappa

La classifica generale


Voto tappa: 8. Bisogna ringraziare la Tinkoff per averci permesso un finale del genere, altra sfida emozionante, non fateci abituare troppo bene che al Tour dell'anno prossimo ci spariamo.

Il migliore: Froome. Oggi è stato il migliore, sembra in crescita e a corso finalmente in maniera non robotica andando anche ad esultare per la vittoria in maniera inconsueta per lui.

Il peggiore: la fuga. In 23 con più di 5' di margine non si può essere raggiunti con un'azione di una sola squadra su un percorso completamente pianeggiante.

Fugone 5.

lunedì 29 agosto 2016

Vuelta a Espana-X tappa

X tappa da Lugones a Lagos de Covadonga

 Tradizionalmente nelle corse di tre settimane il lunedì è dedicato al giorno di riposo gli spagnoli per continuare a sorprendere tutti decidono di far disputare la tappa più difficile di questa settimana, andando a chiudere il trittico montano con una tappa bellissima.

Il clima in gruppo nelle fasi iniziali è molto nervoso e si assiste a numerose cadute, il primo è stato Atapuma praticamente al via della corsa, poi è un gran numero di corridori in gruppo ad imitarlo al km 15 con successivo rallentamento per permettere a tutti di rientrare, a causa della caduta si ritirano Huzarski, Irizar e Reza.

La tregua in gruppo termina al km 22 quando si registra il tentativo di Le Bon e Fraile, ma il gruppo non lascia fare, ci provano poi Malacarne, Domont, Arashiro, Rolland e Mate ma anche il loro tenttivo fallisce al km 41. Durante l'inseguimento il gruppo è stato vittima di un'altra maxicaduta che ha coinvolto la maglia verde Meersman e ha fatto sì che una trentina di corridori tra i quali Brambilla rimanessero staccati e dovessero condurre un lungo inseguimento.

L'inseguimento di Brambilla termina intorno al km 70 quando il gruppo rallenta. Il rallentamento permette a 16 coraggiosi di trovare la fuga di giornata, i nomi sono importanti e alcuni si erano già lanciati in fuga nei giorni scorsi: Ben Hermans, Victor Camepanerts, Robert Gesink, Dmitryi Gruzdev, Tobias Ludvigsson, Fabio Felline, Jan Bakelants, Egor Silin, Louis Vervaeke, Joe Dombrowski, Moreno Moser e Pierre Rolland, Omar Fraile, Vegard Staeke Laengen, Luis Angel Mate e José Gonçalves. Predominanza Cannondale con 3 uomini seguita dalla Lotto NL Jumbo con 2.

Il vantaggio dei fuggitivi non si espande più di tanto ma rimane sempre compreso tra i 2 e 3 minuti, presentandosi all'inizio della prima salitella di giornata, anche se non segnata come gpm, con 3'40" di margine sul gruppo guidata dalla Etixx con l'aiuto dei Movistar.
Allo scollinamento il vantaggio tocca i 4'40" e si incrementa in discesa, ma nel tratto di avvicinamento alla salita di Alto de Mirador il gruppo inizia a ricucire il margine sotto l'azione della Movistar.

Sulla salita è Camepanerts a fare il ritmo davanti, mentre da dietro la Movistar non affonda il colpo permettendo alla fuga di tornare a guadagnare, mentre Moser e Gruzdev perdono contatto dal gruppo di testa.
E' Fraile ad aggiudicarsi il gpm con una volata infinita alla ricerca del traguardo a causa della pessima segnalazione, Mate prova a contrastarlo ma non riesce nel suo intento. Il basco è così virtualmente magllia a pois, i due dopo il gpm non si rialzano e continuano da soli buttandosi a tutta nella ripida discesa guadagnando una ventina di secondi, ma lungo la discesa gli ex compagni di fuga riescono a riprederli.

Silin si aggiudica lo sprint intermedio precedendo Felline e Gonçalves, mentre da dietro la Movistar torna a fare sul serio e all'inizio della salita finale il gap è inferiore ai tre minuti.

A 11 km dall'arrivo è Vervaeke a partire per primo, Rolland però riporta su di lui con quanto rimane della fuga della quale non fanno più parte Gesink e Dombrowski. Dietro invece momentaneamente la cosa più emozionante è lo scatto di un tifoso colombiano per incitare Quintana, mentre Froome va in leggera difficoltà e con Atapuma procedono del loro passo non seguendo il ritmo dei Movistar.

Rolland e Silin provano a partire ai meno 8 dall'arrivo, mentre Gesink piano piano si riporta verso la testa della corsa arrivando a raggiungere e superare Rolland. La Movistar riduce notevolmente il gruppo dei big mentre Froome perde sempre più terreno. Contador lancia il guanto della sfida e Quintana non si fa trovare impreparato, i due di accordo si riportano sui fuggitivi con Scarponi poco più indietro. Froome inizia il suo recupero impressionante e va a prendere piano piano gli altri big staccati come Chaves, Brambilla e Valverde con un'azione impressionante.

Quintana avvertito dell'azione del britannico scatta per la seconda volta riuscendo a staccarsi di ruota Contador andando a raggiungere e superare Gesink ai 2,5 km dal termine, mentre Froome con Valverde si riporta su Contador, Scarponi e un grande Fraile.  Una volta raggiunti Froome riparte e frulla ancora andando a riprendere anche Gesink mentre Quintana scatta ancora andando a vincere e a riprendersi la maglia, Gesink strappa a Froome la piazza d'onore; seguono poi Fraile, Valverde e Scarponi. Chaves riesce a limitare i danni e a precedere Contador che non ha saputo dosare bene le energie.

Classifica di tappa
Classifica generale

Voto tappa: 10. Forse la più bella dei tre grandi giri di quest'anno.

Il migliore: Fraile. Tra un Quintana finalmente ai suoi livelli e un Froome con una rimonta paurosa decidiamo di premiare il basco per la sua resistenza.

 Il peggiore:/. Avrei messo Contador, ma ha il merito di aver dato inizio all'azione di Quintana e di provarci sempre anche quando non è al meglio.

Fugone 5.





domenica 28 agosto 2016

Vuelta a Espana - IX tappa

Piove sulle Asturie, piove sulla Vuelta.

Tappa bagnata di 164 chilometri da Cistierna a Oviedo, più precisamente all’Alto del Naranco, collina a nord della città. La prima parte si presenta come un’unica salita al Puerto de San Isidoro, GPM di seconda categoria, seguita da una lunga discesa fino al paesino di Caborarna. La seconda parte è un susseguirsi di tre gran premi di montagna, non molto alti, tutti di terza categoria, che portano all’ultima salita, di seconda categoria, al termine della quale troviamo l’arrivo.

Dal primo chilometro si stacca una bellissima fuga a dodici: sono Teuns (BMC), Sanchez (Astana), Geniez (FDJ), Bakelants (AG2R), Bidard (AG2R), De Gendt (Lotto-Soudal), de la Cruz (Etixx), Moser (Cannondale), Frank (IAM), Devenyns (IAM), Huzarski (Bora-Argon18) e Bilbao (Caja Rural). Il gruppetto mantiene per quasi tutta la gara un vantaggio di 4-5 minuti, il che risulta parecchio pericoloso per la maglia rossa: De la Cruz è infatti virtualmente leader della classifica. In gruppo la Movistar fa (ovviamente) l’andatura.

Thomas De Gent conquista i punti dei primi tre GPM diventando primo nella classifica scalatori.

Al secondo GPM, Alto de Santo Emiliano, De Gent parte seguito da Geniez, sembra per prendere i punti, ma l’azione si trasforma in fuga, una fuga molto interessante che ahimè morirà in una decina di chilometri, dopo aver raggiunto un vantaggio massimo di 30’’.

A 20 chilometri dall’arrivo ci provano anche Devenys e Bakeland, i due fiamminghi verranno però raggiunti in pochi chilometri prima dal connazionale Teuns, poi da tutti i fuggitivi.

Mancano mendo di 10 chilometri, è cominciata l’ultima salita, quando si staccano De la Cruz e Devenyns, segue De Gent, che poco prima sembrava stesse mollando; il gruppo intanto aumenta l’andatura. Gli inseguitori provano continui allunghi senza risultati.

In gruppo la Sky si mobilita e lancia Kennaugh, trediciesimo in classifica generale, accompagnato da un uomo della IAM, il gruppo li riprenderà a pochi metri dalla fine

A 500 metri dall’arrivo De la Cruz lascia il compagno di fuga e vola verso la vittoria di tappa, la sua prima vittoria in carriera.

Il gruppo non riesce a rilanciare quanto dovrebbe e Quintana perde la maglia rossa.

Bella la gara di Moreno Moser che finisce terzo.

Il migliore: David De la Cruz, entra in fuga e la conclude, trova due momenti giusti per partire, prima staccandosi dai dodici con Devenyns, poi abbandonando il fiammingo per andare a vincere la tappa.
Il peggiore: Team Movistar, sottovalutano (evidentemente) la fuga e perdono la maglia. Mooolto male!!

Voto alla tappa: 7/10, tappa interessante, soprattutto per il lavoro della fuga e per gli attacchi nella stessa.

sabato 27 agosto 2016

Vuelta a Espana - VIII tappa

Immaginatevi la situazione: siete a Torino, fermata pullman Molinette Ovest, pieno agosto, fa un caldo boia e non c’è nessuno, ma proprio nessuno!! State aspettando il 18, ma il 18 non arriva, ogni tanto passa il 35, ma del 18 non c’è traccia. Cinque minuti, dieci minuti, un quarto d’ora, mezz’ora, un’ora…poi, dopo un’infinità di tempo, arriva la papamobile con la scritta 18 e il Papa, un cardinale vi offre una birra e l’autista vi porta dove dovevate andare. Ecco, la tappa di oggi è andata esattamente così.

186km da Villalpando a La Camperona, siamo nella Castilha y Leon. I primi 170km sono un tavolo da biliardo ben piallato che promettono noia a palate, gli ultimi 9km sono un muro con pendenze fino al 25% che terminano con un gran premio di montagna di prima categoria.

Nelle fasi iniziali di gara si stacca un gruppo di undici uomini: Smukulis (Astana), Waeytens (Giant-Alpecin), Domont (AG2R), Lagutin (Katusha), Restrepo (Katusha), Serry (Etixx), Van Rensburg (Dimension Data), Cattaneo (Lampre-Merida), Chetout (Cofidis), Thwaites (Bora-Argon18) e Quemeneur (Direct Energie). La fuga procede bene lungo tutta la gara, raggiungendo vantaggi sul gruppo fino a 10’, gli uomini di classifica non sono però spaventati: i fuggitivi sono troppo in dietro nella classifica generale e il muro finale stopperà (presumibilmente) tutti. In ogni caso, per evitare problemi, è la BMC di Atapuma a fare l’andatura in gruppo.

Fino ai meno nove, non succede nulla.

I fuggitivi iniziano la salita de la Camperona con un vantaggio di circa 8’ sul gruppo, intanto parte Jhonatan Restrepo in solitaria, nel tentativo di vincere la tappa.
I primi sette chilometri non sono nulla di che, il duro arriva negli ultimi tre chilometri.
Ci prova anche Quemeneu a partire all’inseguimento del colombiano in testa, in gruppo intanto a tirare sono la Sky, la BMC, l’Orica e la Movistar, ogni team vuole piazzare il suo capitano in una buona posizione per il finale.
Il gruppetto di fuggitivi ormai molto ridotto (troviamo Domont, Lagutine, Serry e Quemeneur) riesce a riportarsi sull’apripista quando manca poco più di un chilometro, intanto il gruppo si pezza: Fernandez lancia la Movistar e in molti non riescono a stare a ruota in primis Quintana (Movistar) e Atapuma (BMC), il migliore sembra Chris Froome (Sky). Quemeneur scatta, seguito da Lagutine e Serry, mancano seicento metri ma i peggiori sono gli ultimi trecento. Dal gruppo (che intanto si è quasi del tutto ricompattato) si stacca all’inseguimento Eduard Prades (Caja Rural). Manca poco e Mattia Cattaneo si riporta sui tre di testa, ma Lagutin scatta al momento giusto e vince la tappa, seguono Domont e Quemeneur.

In gruppo spaventa tutti la classica frullata di Froome, Contador (Tinkoff) e Quintana restano a ruota, Contador però cede in pochi metri e finalmente Quintana scatta lasciandosi dietro il britannico: ci è voluta una stagione intera, ma è successo! Con il suo quinto posto il colombiano della Movistar si mette sulle spalle la maglia rossa, Atapuma perde più di due minuti dal connazionale. Anche Contador riesce a scattare, lasciandosi dietro Froome negli ultimi cinquanta metri.

L’hombre del dìa: Nairo Quintana, finalmente scatta e si prende una maglia grazie a una bella azione!
Il peggiore: Chris Froome, prova a frullare ma rimane inerme davanti all’attacco di Quintana.
Voto alla tappa: ??/10 come si fa a dare un voto unitario a una tappa che sostanzialmente è stata di nove chilometri? Va bene, la fuga è nata a inizio corsa, ma per il resto buio totale fino all’attacco della salita. Prima parte 1/10, seconda parte 9/10.

NUOVA CLASSIFICA GENERALE

Nairo Quintana
Alejandro Valverde 00’19’’
Chris Froome 00’27’’
Esteban Chaves 00’57’’
Leopold Konig 1’16’’
Alberto Contador 1’39’’
Daniel Fernandez 1’44’’
Gianluca Brambilla 1’46’’
Samuel Sanchez 1’46’’

Simon Yates 1’47’’

venerdì 26 agosto 2016

La Vuelta-VII tappa

VII tappa da Maceda a Puebla de Sanabria

L'ultima tappa in Galizia di quest'edizione prende il via da Maceda alle 13:57 con subito dei tentativi di fuga propiziati anche dalla vicinanza del primo gpm di giornata, mentre abbandona Kwiatkowski.
La fuga buona parte al km 12 con il tentativo di 9 uomini: Victor Campenaerts, Johan Le Bon, Sander Armée, Davide Villella, Vegard Laengen e Luis Angel Mate. E' quest'ultimo ad aggiudicarsi il gpm sul quale la fuga transita con poco più di 3 minuti sul gruppo guidato dalla Trek e dalla Giant Alpecin.

Alle due squadre si aggiunge poi la Etixx e la triplice intesa non lascia spazio alla fuga riducendo progressivamente il distacco, i fuggitivi iniziano la seconda salita di giornata con 2'30" ed è nuovamente Mate a transitare per primo al gpm, mentre si assiste al ritiro di Bonifazio, velocista della Trek.

Il gruppo si avvicina sempre di più ma è l'azione dell'Astana a risultare decisava con una forte accelerata della squadra kazaka che va riprendere la fuga quando mancano 44 km all'arrivo, e si registrano altri ritiri: prima Igor Anton, poi Taramae colpito da un'ammiraglia.

L'azione dell'Astana si concretizza con il tentativo di Cataldo seguito immediatamente dal compagno di squadra Luis Leon Sanchez, insieme a Clarke, Brambilla e un mai domo Mate. I 5 arrivano ad avere 40" di vantaggio sul gruppo e Mate riece a conquistare anche il terzo gpm di giornata portandosi ad un solo punto dalla maglia a pois. In discesa i BMC iniziano a ricucire a causa della pericolosità in classifica di Brambilla portando il gap ad una ventina di secondi con l'aiuto degli uomini della Trek, Lotto e Giant Alpecin. 

Quando mancano 9 km al traguardo Sanchez e Clarke provano il tutto per tutto partendo da soli e ingaggiando una lotta con il gruppo conclusa con un finale da thriller: all'ultimo km i due riescono a mantenere 8" di vantaggio, ma il loro tentativo non va in porto, ai meno 200 metri vengono ripresi e a vincere è stato poi il belga Van Genechten della IAM, ottimo secondo Bennati, terzo Valverde frenato da Sanchez e Clarke, da registrare la caduta di Contador nell'ultima curva, caduta che ha coinvolto anche Froome senza conseguenze, mentre lo spagnolo dice di avere forti dolori sul lato sinistro del corpo. Caduta che non genera però distacchi in classifica poichè avvenuta all'interno degli ultimi 3 km, Atapuma sempre in roja.


Voto tappa: 8. Finale incerto fino agli ultimi metri, fantastica l'azione degli Astana che hanno animato in modo entusiasmante la tappa.

Il migliore: Sanchez. Avrebbe meritato la vittoria, non è stato fortunato, ma ha avuto il merito di crederci fino alla fine.

Il peggiore: Contador. La caduta è da computare ad un suo errore dettato dalla prudenza, Vuelta sempre più in salita per lui.

Fugone 5.





giovedì 25 agosto 2016

La Vuelta-VI tappa

VI tappa da Monforte de Lemos a Ribera Sacra

La tappa prende il via con il rispettoso gesto dell'organizzazione nei confronti dei nostri connazionali colpiti dal terremoto: in prima linea si schierano i corridori italiani con una bandiera ornata a lutto. Davvero un bel gesto.

Non prendono il via Kiserlovski e Minard dopo le cadute di ieri e dopo un'ora di gara abbandona uno dei possibili protagonisti della vigilia: Lopez in una Vuelta sfortunatissima e tutta da dimenticare per lui.

Dopo un'ora condotta ad andatura elevata a causa dei tentativi di fuga non riusciti a trovare l'occasione giusta è un gruppetto di undici di atleti formato da Andrey Zeits, Kevin Reza, Jan Bakelants, Alberto Losada, Gert Dockx, Omar Fraile, Mathias Frank, Valerio Conti, José Mendes, Gregor Muhlberger e Laurent Didier.

Nonostante il terreno di giornata sia a favore dei fuggitivi la BMC controlla perfettamente la fuga difendendo perfettamente la maglia roja di Atapuma potenzialmente messa in pericolo da Mendes distante in classifica solamente 2'51".
La fuga mantiene per diversi km un vantaggio stabile intorno ai 2'30", a dare una mano ai rossoneri ci pensano gli uomini dell' Orica.
Davanti a smuovere le acque sull'unico, sulla carta, gpm di giornata è Fraile che si procede in solitaria, frantumando il resto della fuga con i soli Zeits, Bakelants, Losada, Didier e Frank ad inseguire mentre il resto della fuga viene via via riassorbito dal gruppo.

Fraile con una bella azione transita al gpm con 1'34" sul gruppetto inseguitore e 3'04" sul gruppo che lascia fare in quanto il corridore di testa non è pericoloso per la classifica.
BMC dunque tranquilla, si porta davanti la Tinkoff a fare il lavoro, seguiti dai Movistar, da segnalare la caduta in discesa di Losada.
Al termine della discesa l'azione della Movistar riduce il distacco a 1'48".
Nel tratto successivo l'azione di Fraile subisce un rallentamento e gli inseguitori riescono a riprenderlo quando mancano 19 km al traguardo.

Una volta raggiunto Fraile è Frank a partire da solo guadagnado 28" su Zeits e Bakelants mentre si stacca Fraile, il gruppo è comunque in agguato a 47".
Da dietro è la Movistar a fare l'andatura e a ridurre progressivamente il gap.
Il primo a tentare quando mancano meno di 5 km al traguardo è Dani Moreno seguito da Yates e in seconda battuta da Hermans.
E' il britannico a sferrare il colpo decisivo ai meno 3,5 km, nè Moreno nè tantomeno Frank dopo essere stato in fuga tutto il giorno riescono a seguirlo.
Yates prende subito un margine di 20" dagli immediati inseguitori e va a tagliare agevolmente il treguardo, mentre i tre inseguitori vengono ripresi da uno scatenato Felline e da Luis Leon Sanchez che riesce a precedere l'azzurro sul traguardo. I big arrivano insieme a 29" dal vincitore.


Voto tappa: 7.  Doveva essere una tappa tranquilla con un arrivo scontato della fuga e invece così non è stato, belle azioni, finale emozionante.

Il migliore: Yates. Perfetto nella scelta del momento adatto all'attacco, va a cogliere una vittoria importante anche considerata la giovane età.

Il peggiore: Valverde. Spreca il lavoro della squadra fatto per fargli conquistare la vittoria, occasione buttata.

Fugone 5.



mercoledì 24 agosto 2016

La Vuelta-V tappa

V tappa da Viveiro a Lugo

Dopo i due arrivi in salita oggi la Vuelta tira un po' il fiato con una tappa piana, ma come piana una tappa può esserlo in Galizia, ovvero abbastanza poco.
A dare il via alla corsa è il recente campione olimpico del K2 Cristian Toro, mentre non parte Luis Mas della Caja Rural.
 La fuga prende il via al km 0 con il tentativo di Machado e Morice che ha il benestare della BMC in testa al gruppo.
Il loro vantaggio raggiunge in un primo momento i 5'45" mentre si ritira Fischer e cade nel gruppo Zoidl; per ridursi a 5'25" per l'azione della Trek per poi tornare ad incrementarsi intorno ai 6'30" per poi ritornare a scendere, insomma un tiraemolla tra il duo di testa e la Trek.

Duo di testa che dopo il rifornimento si disunisce e vede al comando il solo Machado che conserva un vantaggio di 3'10" sul gruppo inseguitore a 70 km dall'arrivo.
Machado transita per primo allo sprint intermedio, mentre Meersman conquista la terza piazza vincendo lo sprint di gruppo.
Machado si aggiudica anche l'unico gpm di giornata riuscendo ad aumentare il suo distacco dal gruppo, al momento del passaggio in cima ha infatti 5' di margine mentre Morice è a bagnomaria tra la testa e il gruppo e il suo tentativo si conclude prima dello scollinamento al gpm è infatti De Gendt in lotta per la maglia a pois a passare per secondo.
Il fuggitivo di giornata potrebbe anche arrivare, ma l'azione della Etixx insieme a Trek e Giant-Alpecin e un po' di stanchezza fanno sì che la sua azione si concluda ai meno 14,5 km dal traguardo. 

Da quel momento si portano davanti le squadre dei big per non far correre rischi ai propri capitani nel finale: da segnalare lo stupendo lavoro di Bennati per Contador.
Quando mancano 2,4 km al termine ci prova Gilbert, ma viene sverniciato da un ottimo Clarke anche se in un secondo momento il belga riesce a tornare su di lui, in questa fase da segnalare la caduta di Kruijswijk che  abbandonerà la corsa, probabile rottura della clavicola, anno nero per l'olandese.

Il tentativo dei 2 si esaurisce nell'ultimo km, una ulteriore caduta seleziona ulteriormente il gruppo mentre Stybar guida sapientemente Gianni Meersman che parte lunghissimo, ma riesce comunque ad aggiudicarsi la tappa precedendo il nostro Felline, anche se con un leggero cambio di traiettoria che sarebbe stato eccessivo sanzionare.

 

Ottima Vuelta per il belga che  mette a segno due tappe su due, l'anno prossimo ha tutto per giocarsela con corridori simili a lui come Kristoff e Degenkolb.

Voto tappa: 7. Incerta fino alla fine, peccato per le cadute nei km finali che ci privano di un protagonista assoluto.

Il migliore: Meersman e Felline. Abbiamo già tessuto le lodi del belga vogliamo fare i complimenti al corridore torinese al ritorno a livelli competitivi dopo la caduta al Giro.

Il peggiore: la regia spagola. Ci fa rimanere nel dubbio per diversi minuti sull'identità del secondo classificato facendo sbagliare anche i mitici Magrini e Aiello.

Fugone 5.





martedì 23 agosto 2016

Vuelta a Espana - IV tappa

163km da Betanzos a San Andrés de Teixido (Sant’Andrea pieno di tassi), ancora una volta in Galizia. Tre gran premi di montagna, due a inizio gara di terza categoria e uno di seconda categoria che coincide con il finale.

I corridori partono e restano compatti fino al ventesimo chilometro dove si staccano in fuga ventun uomini, fra questi ricordiamo Atapuma (BMC), Battaglin (LottoNL-Jumbo), Benedetti (Bora-Argon18), De Gent (Lotto-Soudal) e Rolland (Cannondale). In gruppo sempre pronte a tirare le formazioni Sky, Tinkoff e Movistar (che porta la maglia rossa).

Ai due gran premi di montagna guadagna i tre punti Thomas De Gent.

Nel corso della gara non succede praticamente nulla fino agli ultimi 25km quando De Gent prova ad allungare, spaccando il gruppo in due tronconi, ma la frattura viene immediatamente sanata. Poco dopo a provarci è Domont (AG2R), subito ripreso, fallito il tentativo del francese a provarci è Madrazo (Caja rural).
Nessun tentativo va in porto e il gruppo in fuga ritorna compatto con 5’30’’ di vantaggio, ora la maglia rossa virtuale è sulle spalle del colombiano Atapuma.

A 14 chilometri Domont ci riprova ancora, forse con un po’ di imprudenza, visto che nel finale ad aspettare i ciclisti c’è un GPM di seconda categoria! Il vantaggio del francese, comunque, si fa sentire, ma sembra che il corridore non possa procedere da solo. In gruppo, ancora, a farsi notare è la Tinkoff: Contador non vuole mollare e dimostra ancora una volta quanto gli stia a cuore questa Vuelta.

Domont viene ripreso (come era prevedibile) sul fare dell’ultima salita, attacca invece Calmejane (Direct energie) che viene seguito da Rollande, i tentativi di Atapuma vengono sempre smorzati dai sedici uomini che rimangono nella fuga. In gruppo molti si staccano, resta davanti a fare l’andatura la Movistar. Con tre minuti e mezzo di vantaggio i giochi per la vittoria di tappa si concludono ai meno sei chilometri, tenendo anche conto che Rolland, non riuscendo a raggiungere la ruota del connazionale, si è praticamente fermato.

Se Calmejane guadagna minuti, la fuga ne perde sul gruppo, ma Atapuma, in tredicesima posizione, risulta ancora pericoloso per gli uomini di classifica. A due chilometri dall’arrivo il colombiano scatta (seguito da Zeits (Astana) e King (Cannondale)), pronto per rendere reale la maglia virtuale: gli basterà il secondo posto per prendersi la Roja con 29’’ di vantaggio Valverde.

Il migliore: Lilian Calmejane, parte nella prima fuga e resiste fino alla fine vincendo addirittura la tappa, ottima prova di questo giovanissimo atleta.
Il peggiore: Axel Domont, si capisce che vuole la vittoria di tappa ma scatta sempre al momento sbagliato, quando arriva il momento giusto si trova senza energie.

Voto alla tappa: 6.5/10 tappa piuttosto noiosa ma gli ultimi 25km regalano parecchie emozioni.

lunedì 22 agosto 2016

Vuelta a Espana - III tappa

Cosa ci si può aspettare ad agosto in Spagna? Esatto, il caldo! Oggi ha fatto un caldo boia a Cuneo, non voglio pensare a cosa han dovuto passare i poveri ciclisti!

176km, da Marin a Dumbria, partiamo e restiamo in Galizia per questa tappa di media montagna. I primi cento chilometri non sono nulla di che, falsopiano, proti a preparare un arrivo in volata, ma al chilometro 109 iniziano i guai: tre gran premi di montagna, due di terza (il primo e l’ultimo) e uno di seconda categoria; il terzo GPM coincide con il primo arrivo in salita dell’edizione 2016 della Vuelta.

Dopo alcuni tentativi, al decimo chilometro trova lo spunto vincente una fuga composta da sette uomini: sono Arroyo (Caja rural), Cousin (Cofidis), Geniez (FDJ), Pellaud (IAM), Selig (Bora-Argon), Serry (Etixx) e Smukulis (Astana).
La fuga procede tranquilla con un vantaggio che arriva a superare i 5’ mentre in gruppo a tirare sono gli uomini della Sky, della Movistar e della Tinkoff, all’inizio della prima salita fa capolino anche la LottoNL-Jumbo di Steven Kruijswijk (che, a detta dei cronisti, sul televisore serve il 16/9 per inquadrarlo). Al primo GPM la fuga si spacca con l’attacco di Cousin e Pellaud, leggera la reazione di Arroyo che però non conclude nulla, riesce a riprende i primi Serry, seguito poi da Geniez. In gruppo tutto tace (ricordiamo solo il ritiro di Barguil) e, come previsto, i punti per la maglia a pois se li spartiscono i fuggitivi: Pellaud con uno scatto sul finale transita per primo, seguito da Geniez e Serry. Il vantaggio dei fuggitivi intanto è salito a quasi 7’.

In discesa Pellaud continua la sua corsa in solitaria, a trenta chilometri dall’arrivo il suo vantaggio sugli inseguitori è di 1’20’’, sul gruppo a 5’40’’, tutto questo si porta dietro una maglia rossa virtuale.

Alla fine lo svizzero cede, dato l’eccesso di energie impiegato nei primi 150km, in testa passano Serry e Geniez a venti chilometri dall’arrivo. I due transitano per primi al GPM di Alto das Paxareiras e la maglia a pois cambia proprietario finendo sulle spalle di Serry. Pellaud però non molla e dopo un poco rientra sui due battistrada.

In gruppo ancora non sembra succedere nulla, ma a meno sei chilometri una brutta caduta di Lopez (Aastana) ferma Smukulis e Sanchez: non sappiamo quali possano essere le conseguenze sul giovane colombiano ma non si può escludere un cambio delle gerarchie nella squadra, magari a vantaggio di Michele Scarponi.

I fuggitivi iniziano il temutissimo muro finale, pendenze fino al 30%, il loro vantaggio è i 1’55’’, in gruppo comandano il Team Sky e la Etixx di Brambilla, la Tinkoff con Contador non sembra essere interessata. Pellaud cede sui due in testa, anche Serry non regge il ritmo di Geniez mentre dal gruppo si stacca Valerio Conti (Lampre-Merida). Il gruppo si frantuma e compaiono Valverde, con Quintana e altre due compagni, Chaves e Contador a ruota, da soli. Froome fatica. Chaves attacca e nessuno gli resta a ruota, mancano 400m ma sembrano 400km!! I Movistar ritornano proprio mentre Froome raggiunge i big, a questo punto Fernandez (Movistar) lascia il gruppetto e scatta, transiterà poco dopo in seconda posizione (anche se convinto di aver vinto la tappa), quel po’ che basta per prendersi la maglia rossa.

In un mare di folla, su pendenze allucinanti Geniez va a vincere!

L’hombre del dìa: Simon Pellaud, parte in fuga, resiste e attacca al primo GPM, continua da solo, viene ripreso, cede e si riprende! Fantastico!
Voto alla tappa: 7/10 si salva grazie all’interessante fuga e alla seconda parte di percorso, pas mal!


Il festeggiato: Gianluca Brambilla, oggi è il suo compleanno, AUGURI!!!

domenica 21 agosto 2016

La Vuelta-II tappa

Ourense-Baiona II tappa

La tappa di oggi ha rispettato l'attesa ed è terminata in volata permettendo agli sprinter di cogliere una delle poche opportunità concessali dal percorso.
Dopo 5 km sono il francese Pichon e il nostro Cesare Benedetti, ultimamente sempre presente in fuga, raggiunti in un secondo momento da Naulleau. Il trio ha avuto un vantaggio stabile che ha oscillato sempre tra i 2' e i 2'30" senza che il gruppo si sia dovuto sforzare più di tanto.

Pichon si è aggiudicato l'unico gpm di giornata precedendo Benedetti ed andando ad indossare la prima maglia a pois di questa edizione. In discesa l'Astana ha ridotto lo svantaggio, ma il successivo ritmo tranquillo ha fatto sì che i fuggitivi rimanessero davanti a bagnomaria.

Il vantaggio è andato sempre più ad assotigliarsi sotto l'azione delle squadre dei velocisti andando presto sotto il minuto. A tentare di smuovere le acque è stato Gilbert che si è mosso ai meno 38 dall'arrivo e ha raggiunto il trio di testa per poi conquistare lo sprint intermedio e il conseguente abbuono di 3" che lo avvicina alla maglia roja che proverà a conquistare domani su un finale adatto alle sue caratteristiche. L'azione dei quattro è terminata ai meno 15 dal traguardo.

Una volta ricompattato il gruppo a tentare è stato Machado, che ha avuto un vantaggio massimo di una decina di secondi, ma è stato ripreso ai meno 8,5 dopo che alcuni corridori come Elissonde e Tepstra avevano tentato di seguirlo senza successo.

Lo sprint finale molto confuso è terminato con la vittoria di Gianni Meersman su Schwarzmann e Cort. 


Kwiatkowski ha chiuso in quarta posizione andando a sfilare la maglia di leader al compagno Kennaugh per il discorso piazzamenti. Solo sesto Sbaragli che non ha saputo sfruttare al meglio il lavoro di Farrar, settimo l'altro azzurro Bonifazio.


Voto tappa: 6. Copione classico per una tappa da volata, anche se con un po' di coraggio gli strappetti nel finale sarebbero potuti essere sfruttati.

Il migliore: Gianni Meersman. Ottimo corridore, aveva puntato la tappa e se l'è presa, è un ottimo corridore, per la mediocrità degli altri sprinter in gruppo può puntare ancora a togliersi altre soddisfazioni.

Il peggiore: Bonifazio. Un corridore capace di giocarsela con gente come Greipel e Kittel non può arrivare così dietro a perfetti sconosciuti, come scusante ha la giovane età e il fatto di poter soffrire l'esordio in un grande giro.

Fugone 5.

La Vuelta-I tappa

Se empieza

Alle 18.26 di ieri finalmente è iniziata la Vuelta con la partenza della Bora Argon e si è conclusa intorno alle 20.20 con l'arrivo sul traguardo di Castrelo della Tinkoff, nel mezzo abbiamo assistito ad una lotta sul filo dei centesimi tra la Movistar e il team Sky risoltosi a favore del team inglese che fa vestire al giovane Kennaugh la prima maglia roja. 
Il trionfo del team Sky

Kennaugh beato tra le miss












Alle spalle dei due super team troviamo l'Orica di Chaves a 6 secondi che batte di un solo secondo i campioni del mondo in carica di questa specalità, la BMC.
Delude la Etixx che giunge sesta a 22 secondi. Per quanto riguarda la lotta finale per la classifica regge bene la Lotto Nl Jumbo di Kruijswijk che perde 27" dalla Sky, mentre Talansky, Contador e Lopez perdono quasi un minuto, anche se il colombiano può prendersela con la sfortuna dato che pochi chilometri dopo la partenza ha subito un salto di catena, va ancora peggio ai francesi Peraud e Barguil che perdono quasi due minuti, troppi per 30 km di prova.

La classifica

 
 Voto tappa:7. Come da tradizione ormai negli ultimi anni la Vuelta si apre con la cronosquadre, a differenza dell'anno scorso fortunatamente la tappa non ha bisogno di essere neutralizzata, ma anzi riesce ad essere emozionante fino alla fine.

Il migliore: Sky. Trionfo che lascia presagire che il dominio assoluto del Tour non è ancora finito.

Il peggiore:  Tinkoff. Al primo intermedio erano sui tempi della Sky, poi si è spenta la luce, per Contador ritardo pesante nei confronti del duo Froome-Quintana.

Fugone 5.

venerdì 19 agosto 2016

La Vuelta-I favoriti

I Favoriti

La Vuelta 2016 inizia nella più totale incertezza: sono presenti i grandi nomi del ciclismo mondiale, ma la loro condizione non è ottimale, vi sono le esplosioni dell'ultimo Giro che sono chiamati a confermarsi al livello dei più grandi e i campioni del domani che proveranno ad affermarsi il prima possibile. Una cosa è certa: dopo la noia del Tour speriamo di vedere una Vuelta avvincente e spettacolare con duelli senza esclusione di colpi; il percorso e la mancanza di un favorito assoluto aiuterà di certo (o almeno si spera).
Andiamo ora ad analizzare le possibilità di vittoria dei principali protagonisti della corsa.

Alberto Contador. 
Sulla carta appare il principale favorito, appena si è ripreso dall'infortunio del Tour ha potuto preparare nel migliore dei modi, rispetto ai due avversari di maggiore spessore, Froome e Quintana, è senz'altro più fresco. Si è già aggiudicato tre edizioni della corsa, corre in patria e potrebbe essere il suo ultimo trionfo in un grande giro; tutte queste cose lo aiuteranno molto a livello motivazionale, con lui, se in forma, lo spettacolo sarà assicurato.






Miguel Angel Lopez
Il ventiduenne colombiano dell'Astana potrebbe esplodere definitivamente in questa corsa, si è aggiudicato a sorpresa il giro di Svizzera, ha dalla sua una buona squadra, la libertà e l'incoscienza della giovane età che non l'obbligherà al risultato, gli potrebbe mancare un po' il fondo sulle tre settimane, ma forse il percorso potrebbe perdonare qualcosa da questo punto di vista. Assisteremo alla nascita di una nuova stella?







Nairo Quintana
Dopo un pessimo Tour de France ha rinunciato alle Olimpiadi per poter essere competitivo alla Vuelta, la corsa deve essere il punto di svolta dell'anno fin qui deludente, la classe non gli manca, deve tirare fuori un po' di coraggio. Rimane una grossa incognita per la vittoria finale, se è in forma sarà dura per tutti, se le cose andassero male però si aprirebbe un inquietante caso Quintana.







Chris Froome
Il vincitore del Tour alle Olimpiadi non è apparso in grande forma, le fatiche francesi, sia fisiche e mentali, saranno difficili da recuperare. Con la corsa spagnola il britannico è in credito dopo l'uscita di scena tra le bestemmie dello scorso anno e il secondo posto ad un decina di secondi dallo sconosciuto Cobo nel 2011, ma il percorso molto esplosivo non sembra particolarmente adatto alle sue caratteristiche, se riuscisse nell'impresa sarebbe il terzo a fare la doppietta Tour e Vuelta nello stesso anno dopo Anquetil(1963) e Hinault(1978).





Esteban Chaves
Il colibrì dopo un Giro entusiasmante concluso al secondo posto ha staccato la spina e si è dedicato alla preparazione della Vuelta, come la scorsa edizione insegna potrebbe essere il percorso di avvicinamento migliore. Lo favorisce il disegno della corsa particolarmente esplosiva, il suo punto debole potrebbe essere la squadra. Vedremo il suo sorriso sul podio di Madrid?







Steven Kruijswijk
Discorso simile a quello fatto per Chaves, la grossa incognita sarà il ruolo del compagno di squadra Gesink che potrebbe essere la seconda punta della Lotto NL Jumbo. Una buona Vuelta lo metterebbe definitivamente al pari dei vari Contador, Froome, Nibali, Quintana per il discorso corse a tappe. E' in credito con la sorte dopo il Giro, avrà maggiore fortuna alla Vuelta?







Darwin Atapuma
Per il guerriero colombiano si tratta del primo grande Giro in cui può puntare alla classifica, se le cose si mettessero male potrà sempre ripiegare sul suo terreno preferito: le fughe in montagna; in alternativa potrà essere il luogotenente del compagno Van Gardereen, anche se al Tour ha nuovamente confermato di non essere così determinante nelle tre settimane. Sicuramente questo eroe tragico saprà emozionare di nuovo.






Gli outsider
Oltre ai già citati Gesink e Van Garderen indichiamo i francesi Barguil e Peraud e i nostri italiani che orfani delle due punte per i grandi giri proveranno a difendere l'onore azzurro: Brambilla e uno del trio Cannondale Formolo, Moser e Villella già protagonisti al Tour de Pologne, anche se sulla carta il capitano della formazione sarà Talansky. Da non sottovalutare anche il giovane Meintjes capace di un ottavo posto al Tour.
Fugone 5.

martedì 16 agosto 2016

La Vuelta-Percorso prima settimana


La Vuelta a España 2016
Il 20 agosto incomincia la settantunesima edizione della Vuelta, ultimo grande corsa a tappe della stagione. La corsa si concluderà l'undici settembre a Madrid con l'incoronazione del sucessore di Fabio Aru, che non difenderà il titolo. Andiamo a scoprire i primi dieci giorni di gara che fin da subito sono esigenti e spettacolari.

Il percorso

I Tappa

Si comincia con una cronosquadre di 29,4 km da Ourense  a Castrelo de Miño che metterà in palio la prima maglia roja. Il percorso completamente piatto favorisce le squadre specialiste di questa disciplina: Orica, Bmc, Etixx, mentre potranno dire la loro le squadre dei principali protagonisti come la Sky e la Movistar mentre sulla carta Astana e Tinkoff sono un gradino dietro. Interessanti i primi distacchi tra i big che ci diranno chi sarà tenuto ad attaccare.

II Tappa


 Prima tappa in linea che parte nuovamente da Ourense e dopo 161 km arriva a Baiona. La tappa presenta un gpm di terza categoria a metà percorso che permetterà l'assegnazione della prima maglia a pois di questa edizione. Il finale non presenta gpm, ma è comunque mosso. Probabimente assisteremo ad un tentativo da lontano prima del gpm e il finale è particolarmente adatto a gente come Gilbert, Kwiatkowski, Valverde, Terpstra e Stybar.

III Tappa


Primo arrivo in salita di questa edizione. La tappa prende il via da Marin e arriva a Dumbria dopo 176,4 km. Nel finale si susseguono 3 gpm con 2 discese che permetteranno agli specialisti e a chi vuole rischiare di provare il tutto per tutto. Per quanto riguarda i big in questa tappa si capirà non tanto chi potrà vincere la Vuelta, ma chi non la vincerà. Il profilo è nuovamente adatto agli uomini indicati in precedenza anche se la lotta tra i big potrebbe tagliarli fuori se uscisse un ritmo particolarmente alto.

IV Tappa

Ancora un arrivo in salita, con 3 gpm anche se meglio distribuiti lungo il percorso. La tappa parte da Betanzos e si conclude a San Andres de Teixido, lunga 163,5 km che si chiuderà con un gpm di seconda categoria lungo il quale i big non potranno nascondersi. I due gpm iniziali permetteranno alla fuga di partire e si potrebbe assistere ad una doppia sfida, una per la vittoria di tappa, l'altra per la maglia roja.
V Tappa
Dopo due tappe dedicate agli scalatori finalmente arriva una tappa dedicata ai velocisti. Si corre da Viveiro a Lugo per 171 km. I velocisti presenti non dovranno lasciarsi sfuggire l'occasione, anche se il livello dei ciclisti in gara non è dei più elevati. La tappa se la potrà giocare Meersman che se la vedrà con i due azzurri Bonifazio e Sbaragli.

VI Tappa

Nuova tappa mossa anche se sulla carta si ha un solo gpm di seconda categoria. Si va da Monforte de Lemos a Luintra. Sulla carta sembra perfetta per la fuga, se i big avranno voglia di invertarsi qualcosa lo spazio c'è.

VII Tappa


 Ulteriore tappa mossa con 3 gpm di terza categoria con una lunga discesa prima del traguardo. La tappa si svolge da Maceda a Puebla de Sanabria lungo 158,5 km. Per il discorso vittoria finale vale quanto detto per la tappa precedente.

VIII Tappa
Primo arrivo su un gpm di prima categoria preceduta da 170 km di nulla. Si parte da Villalpando e si arriva a La camperona dopo 181,5 km. Data la conformazione della tappa le squadre dei big appaiono agevolate nel tenere sotto controllo l'eventuale fuga. Se si arivasse tutti insieme all'imbocco della salita la lotta sarà interessantissima e bellissima.

IX Tappa
 
 La tappa da Cistierna a Oviedo sembra disegnata al contrario anche se il finale preceduto da una discesa che sembra eterna è decisamente interessante con 4 gpm consecutivi anche se quello di maggiore difficoltà è l'ultimo, di seconda categoria. Fuga quasi scontata e lotta finale dedicata agli scattisti veloci.

X Tappa

Tappa regina della settimana. Da Lugones a Lagos de Covadonga. Nel finale si sussegguono un gpm di prima categoria e l'hors categorie finale. Lo spettaccolo tra i big dovrebbe essere assicurato.

Fugone 5.



mercoledì 10 agosto 2016

Riassunto prova a cronometro maschile Rio 2016

Il percorso

Il percorso è formato da un anello da ripetere due volte per un totale di 54km. Si costeggia nel primo tratto il mare, poi una salita porta verso l’entroterra. Circumnavigata una collina si ritorna in città dove è situato il traguardo.

Alla partenza trentacinque corridori da ventinove paesi, gli atleti dovevano essere trentasette ma due non si sono presentati, ritirandosi prima della partenza.

La gara

I corridori vengono divisi in due gruppi in modo da non creare ingorghi nella zona della partenza fra chi inizia la corsa e chi ha già percorso il primo anello.

Il primo a partire è il namibiano Dan Craven, fra i grandi nomi del primo gruppo troviamo Tim Wellens (BEL), Michal Kwiatkowski (POL), Alexis Vuillermoz (FRA), Simon Geschke (GER) e Damiano Caruso (ITA). Il porta colori del Belgio sembra il corridore più in forma, sempre con il miglior tempo nei primi intermedi, ma dopo metà gara inizia a cedere davanti ai tempi di Geschke e Konig (CZ).
Sfortunato in partenza lo statunitense Bookwalter che cade alla prima curva sul pavè bagnato dalla pioggia, anche Vuillermoz corre una pessima gara, anche a causa di evidenti problemi tecnici alla bici.

Dopo la pausa partono i veri favoriti di questa gara: Fabian Cancellara (SUI), Tom Dumoulin (NED), Tony Martin (GER), Chris Froome (UK) e Vasil Kiryenka (BY).

Al primo intermedio Cancellara risulta il corridore meglio piazzato, nessuno riesce ad avvicinarsi allo svizzero con meno di 20’’ ma al secondo la situazione si ribalta e il leader temporaneo perde ben 24’’.

A combattersi il primo posto virtuale sono ora Rohan Dennis (AUS) e Jonathan Castroviejo (SPA) che già avevamo visto in buona forma durante la prova in linea. Fuori dai giochi sembra invece essere Chris Froome a 24’’ dalla medaglia d’oro.
Al terzo intertempo ritorna però a farsi vedere Cancellara che guadagna 41’’persi nei chilometri precedenti, dando 17’’ a Dennis, l’australiano perderà ancora altri secondi dopo un guasto al manubrio che lo obbliga al cambio bici. Con un ritardo sopra i due minuti passano invece due dei grandi favoriti: Kiryenka e Martin, per loro sfuma ogni speranza di vittoria (e di medaglia).

Anche al quarto intermedio Fabian Cancellara transita con il miglior tempo, con 52’’ di vantaggio su Dennis, nessuno riesce a stargli dietro, la gara dello svizzero è uno spettacolo!


Quello che tutti avevano capito da una ventina di chilometri diventa reale al passaggio degli ultimi due corridori che potevano spaventare: Tom Dumoulin, che termina a -0,47, e Chris Froome, che finisce a -1,02. Fabian Cancellara chiude la sua carriera con un bellissimo e meritatissimo oro olimpico!!

lunedì 8 agosto 2016

Gara in linea maschile Rio 2016 - le pagelle

BELGIO  
Greg Van Avermaet 10 Conduce un’ottima gara, continuazione della perfetta forma dimostrata al Tour. Riesce a tenersi sempre nelle prime posizione, soprattutto quando serve; trova lo spunto vincente con Fuglsang e raggiunge Majka che in pratica aveva già vinto. Oro meritatissimo! IL BELGIO

COLOMBIA
Esteban Chaves 2 Pur essendo il capitano colombiano non si fa mai vedere (voi lo avete sentito citare durante la gara?), non attacca e non si mette in mostra. Assolutamente no! DESAPARECIDO
Sergio Henao 9 Uscito di scena Pantano, per la Colombia non resta che lui. Appena Nibali parte è l’unico a restargli a ruota e durante i chilometri del terzetto sembra l’unico all’altezza del capitano italiano. Con Nibali condivide la sorte della caduta nell’ultima discesa. Quanto sarebbe stato bello un finale combattuto con Henao, Nibali e Majka?? SOLODIOLOSA
Jarlinson Pantano 8 Squadra a cinque componenti manda immediatamente un uomo in fuga, sembrano quelli messi meglio ma quando Pantano cede la Colombia sparisce, solo Henao riuscirà a riuscire dall’ombra. Buona comunque la sua prestazione che, ribadisco, sembrava poter dare risultati migliori. QUINTANO

DANIMARCA
Jakob Fuglsang 9 In pratica possiamo ripetere quanto già detto per Van Avermaet, ma a differenza del belga è mancata la competitività nello sprint finale. SECØNDO

FRANCIA 2
Assolutamente non pervenuti, non hanno fatto nulla di nulla; almeno la Turchia si è messa in luce con le cadute dei due componenti, e sicuramente i nomi per fare qualcosa non mancavano! CON UNA SQUADRA COSI’ LE ALTRE NAZIONALI POSSONO ACCOMPAGNARE SOLO

GRANBRETAGNA
Stephen Cummings 8 Non riesce a concludere molto ma lavora in modo eccezionale come gregario per Froome per riportarlo in gruppo dopo la foratura. IL PORTE DELLE OLIMPIADI
Chris Froome 5 Alla fine non hanno tutti i torti quelli che dicono che il frullatore vince quando ha la corrazzata Sky a supportarlo, dall’altra possiamo anche immaginare che la stanchezza del Tour si stia ancora facendo sentire. In ogni caso l’anglo-keniota non ha fatto paura a nessuno anche se, va detto, un pochino ci ha provato. FRULLATORE SPENTO

ITALIA 10
Facciamo subito una piccola precisazione: alle olimpiadi non si usano radioline, tutti gli ordini vengono dati direttamente a voce dalle ammiraglie e si arriva in sella con le tattiche già preparate. Nessuna, nessuna!, squadra ha preparato questa gara bene come i cinque di Cassani. Ognuno dei corridori aveva perfettamente in testa cosa avrebbe dovuto fare sulla strada, senza dover ricevere gli ordini da qualcuno. Lo abbiamo notato lungo tutto il percorso: nella seconda fuga su dieci corridori tre erano italiani, hanno fatto il bello e il cattivo tempo, si sono gestiti come una normalissima squadra WT, come nessun’altra equipe è riuscita a fare. SQUADRA

Fabio Aru 10 Si tiene sempre vicino al capitano ed è sempre pronto ad aiutare, come il migliore dei gregari. Conosce a memoria il percorso e sa quando è il momento di farsi da parte per lasciare mano libera allo squalo. MICHELE GISMONDI
Damiano Caruso 10 In gruppo, come Aru, si tiene vicino al capitano, poi parte come terzo uomo nella fuga a dieci dando quel qualcosa in più che nessun’altra squadra ha. Un lavoro eccezionale! SANDRINO CARREA
Alessandro de Marchi 10 Non parte nella fuga iniziale, unica pecca, anche se il lavoro fatto in gruppo compensa quella che non sappiamo se sia stato una svista o una tattica studiata. Quando il gruppo si spezza lascia la testa e corre a recuperare i compagni per riportarli in prima fila. DEVO FARE TUTTO IO??
Vincenzo Nibali svolge una gara perfetta, sempre nel posto giusto al momento giusto, supportato da una squadra che le altre nazione si sognano, viene lanciato nell’ultima salita dove scatta con le gambe del Tour 2014, nessuno è al suo livello, in tutta la stagione non lo abbiamo mai visto così, e poi…poi sappiamo come è andata a finire. Chi ha visto la gara sa che l’oro sarebbe stato suo!! SOLO IL FATO LO VINSE
Diego Rosa 10 Ottimo lavoro da gregario da parte del piemontese, peccato per il ritiro. ETTORE MILANO

OLANDA
Tom Dumoulin ??? Ma? Che diavolo è successo? O è successo qualcosa che ignoriamo o ha preferito tenersi per la cronometro…se così fosse, per fare 12km, non era meglio stare a casa? L’IMPORTANTE È PARTIRE

POLONIA
Michal Kwiatkowski 9. Ci prova con la fuga e quando il sestetto sembra spacciato, resiste con le unghie e con i denti insieme al nemico russo. Quando capisce che può fare poco dà il tutto per tutto per aiutare il compagno di squadra Majka. CHIATTOSCHI
Rafal Majka 9.5 Riesce a tenersi davanti nelle fasi finali della gara e appena partono Nibali e Henao, dopo qualche attimo di esitazione, prende loro la ruota e la tiene. Dopo la caduta dei due in fuga con lui, sembra avere già l’oro al collo ma il treno Van Avermaet-Fuglsang non ha pietà per il polacco. TRA I DUE LITIGANTI (FORSE) IL TERZO GODE

RUSSIA
Pavel Kochetkov 8 Subito nel sestetto iniziale, ultimo, insieme a Kwiatkowski, a resistere. I chilometri erano troppi per pensare a una fuga vincente, ma con un andi così e una tappa più breve forse forse in qualcosa di più si poteva sperare. LUNGA GARA, GROSSO MALANNO

SPAGNA
Jonathan Castroviejo 6 La Spagna, una delle poche squadre da cinque uomini, ha gestito in maniera orribile l’intera gara. Nella prima fuga non manda nessuno, nella seconda nemmeno e così l’equipe è sempre costretta a tirare il gruppo in modo da limitare i danni. Fra gli spagnoli l’unico a raggiungere la sufficienza è Castroviejo, il più agguerrito in questa impresa “di salvataggio”. RIMANDATI A SETTEMBRE
Alejandro Valverde 2 Chi ha controllato le quote per questa gara, Valverde era dato già praticamente vincitore. Qualcuno di voi lo ha visto fare qualcosa? ROVINA SCHEDINE


domenica 7 agosto 2016

Gara maschile in linea - Rio 2016 - Riassunto

Tre due uno e si parte! Le olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro sono iniziate e subito troviamo la gara regina della nostra disciplina.
I 143 corridori rappresentanti di 63 paesi sono pronti a partire sul lungomare di Copacabana per percorrere i 237km olimpici. La gara si compone di due circuiti, uno più tranquillo da ripetere tre volte e uno più impegnativo, da ripetere quattro volte, con una salita a pendenze fino al 24%.
Sono solo cinque le squadra avvantaggiate da una rosa di cinque corridori: Belgio, Colombia, Gran Bretagna, Italia e Spagna, le altre possono contare su meno uomini, uno svantaggio non indifferente.
Passano pochi chilometri e assistiamo alla prima di molte cadute, è il turco Balkan, costretto a ritirarsi. Dopo dodici chilometri a sorpresa a ritirarsi è anche l’olandese Tom Dumoulin: non è chiaro cosa sia successo, non si è trattato di una caduta, tanto meno di un guasto tecnico, le telecamere hanno semplicemente ripreso l’olandese in attesa dell’ammiraglia che lo avrebbe riportato a casa.
Passa ancora qualche chilometro e iniziano i giochi: si stacca dal gruppo compatto un sestetto formato da Albasini (SUI), Bystrom (NOR), Geschke (GER), Kochetkov (RUS), Kwiatkowski (POL) e Pantano (COL). Il gruppo da subito inizia a fare paura: immediatamente il vantaggio è di 2’ ma in pochissimo tempo si sale a 6’, i chilometri sono tanti ma un vantaggio così non rischia di farti raggiungere in classifica generale, rischia di farti perdere l’intera gara.
La situazione rimane invariata per molti chilometri. Si transita tre volte sul tratto di pavé, che sempre fa qualche vittima fra cadute e guasti tecnici: ci rimettono Mollema (NED), Gilbert (BEL) e Orken (TUR) e altri. Intanto nel gruppo a tirare è Alessandro de Marchi (ITA).
La media dopo un’ora e mezza è molto alta (42km/h) e il gruppo dopo 120km si spezza in tre tronconi ma la frattura si risana quasi subito. De Marchi, vedendo che i suoi non si trovavano nel primo dei tre gruppi, lascia la testa e si porta a ricuperare i compagni, in breve tempo tutta l’equipe italiana è in testa, accompagnata dalla Spagna.
Il trambusto in gruppo dà la possibilità a tre uomini di spingersi in contro attacco dietro la fuga: sono Cummings (UK), Gilbert (BEL) e Van Avermaet (BEL). Intanto la fuga inizia a cedere, si stacca Bystrom, poi Albasini e infine Geschke, restano in testa solo il russo e il polacco.
A 72km dall’arrivo Van Avermaet raggiunge la testa della corsa, con lui anche Caruso (ITA), Thomas (UK) e Taaramae (EST), Henao (COL) e Zeits (KAZ), la Spagna non riesce a mandare nessuno in fuga ed è costretta a mettersi in testa al gruppo per limitare i danni.
Ai meno 45 chilometri si stacca un gruppo di contro attaccanti formato da Roglic (SLO), Chernetski (RUS), Bennett (NZE), Durasek (CRO) e Kochetkov. La situazione rimane invariata fino alla penultima discesa dove partono Aru (ITA) e Nibali (ITA) staccando tutti senza suscitare contro attacchi. Mancano circa 25 chilometri quando Nibali prova il tutto per tutto e parte, gli rimane in ruota solo Henao ma poco dopo si aggrega Majka (POL). I tre sono in testa, seguiti da un gruppetto fra i quali notiamo Van Avermaet, nelle retrovie ci prova anche Froome ma senza nulla di fatto.
Nibali in testa domina sul gruppetto dei tre e prova in continuazione a scattare nell’ultima salita, poi la discesa. Mancano 12 chilometri all’arrivo quando le telecamere si spostano sul terzetto di testa: Henao è caduto e qualche metro più in là sull’asfalto c’è anche Nibali. Majka ha la strada spianta, finita la discesa infatti c’è l’Avenida Atlantica che, costeggiando Copacabana, porta al traguardo. Sembra fatta quando da dietro partono Van Avermaet e Fuglsang (DEN) che in breve tempo raggiungono il polacco che non sembra averne per stare dietro alla coppia.
Fuglsang e Van Avermaet sono a pochi metri dal traguardo, ma nella la volata finale la spunta il belga.

Voto alla gara: 9/10. La gara è stata veramente spettacolare, leggevo “più emozionante di tutto il Tour di quest’anno”. Non ci resta però che l’amaro in bocca, visto quello che è successo nel finale e che ha azzerato il morale di tutti gli italiani appassionati di ciclismo!

martedì 2 agosto 2016

Il percorso e i favoriti di Rio 2016

Il 6 agosto alle ore 14.30 italiane prenderà il via la prova olimpica su strada che si concluderà verso le 21 italiane.
 Il percorso

Il percorso inizia da Fort Copacabana e si conclude al Parc Flamengo di Copacabana dopo circa 255 km.
Si può suddividere in tre parti la prima prevede la ripetizione di un circuito da ripetere 4 volte con una breve salita di quarta categoria, ma con pendenze interessanti. In questa fase probabilmente potrà partire una fuga in cui le nazionali composte al massimo da 5 uomini, e non da 9 componenti come di solito, dovranno decidere se sacrificare un uomo per evitare di lavorare dietro, per l'Italia uno come De Marchi è adattissimo allo scopo.

La seconda parte al termine del circuito prevede un tratto di 30 km in piano che porta all'ultima parte del percorso con un circuito da ripetere 3 volte con la decisiva ascesa della Vista Chinesa di 8,5 km econ un'ingannevole presenza del 5,7% dovuta a due tratti di forte discesa prima che si scollini.
 Al termine della discesa mancheranno 20 km con un ultimo muro ai meno 7 dall'arrivo che in caso di un gruppettino già selezionato potrebbe risultare decisivo.


 I favoriti

Il favorito numero uno è Valverde, il percorso è adattissimo al murciano che può sfruttare sia la salita di Vista Chinesa, che il muro ai meno 7 dall'arrivo che la volata ristretta all'arrivo, discorso simile per il compagno di squadra Rodriguez, decisiva sarà la tattica anche se Joaquim potrebbe restituire lo sgarbo di Firenze 2013. Nibali che sembra uscito molto bene dal Tour è la freccia dell'arco azzurro, mentre Rosa potrebbe rappresentare una valida alternativa. Anche la Colombia ha più mosse a disposizione con Pantano come capitano e il Colibrì Chaves e Atapuma come validissime alternative. 
Inoltre mai correre il rischio di sottovalutare Froome anche se la vittoria al Tour potrebbe averlo deconcentrato e potrebbe puntare decisamente sulla crono. Tra gli outsider citiamo Domoulin anche se non è al meglio della condizione a causa di un infortunio, Majka, Bardet, Alaphilippe, Wellens, Mollema recente vincitore della Classica di San Sebastian, Cummings che se azzeccase la fuga giusta sarebbe un cliente scomodissimo.

Fugone 5.