mercoledì 28 settembre 2016

Milano-Torino 2016

Milano-Torino 2016 94esima edizione

Si è corsa oggi la Milano Torino corsa storica anche se non presente nel circuito World Tour, uno degli ultimi test in vista del mondiale di domenica prossima.

 La corsa ha preso il via da San Giuliano milanese alle 12. Fin da subito la corsa è stata vivace: al km 7 è partito un tentativo di fuga di 11 uomini annullato al km 18 dalla Androni con la collaborazione di Astana e Movistar. Il tentativo buono è stato il successivo con 3 uomini sempre presenti in fuga: De Marchi, Grosu e Kennaugh con il benestare del gruppo, mentre su di loro provava a riportarsi sfortunatamente senza successo il cuneese Drapperi. 
Il vantaggio dei tre aumenta fino a superare gli 11', il vantaggio inizia lentamente a calare dai 100 km mentre purtroppo c'è da segnalare la caduta di Scarponi, Fernandez e Malori, al ritorno alle corse dopo un lungo stop, per i due corridori della Movistar si è parlato di rottura della clavicola. 
L'Astana nella persona di Cataldo supportato dai Gazprom riduce il vantaggio dei fuggitivi a 6'30" a 50 km dal traguardo continuando a rimontare per portarsi intorno ai 2' all'inizio della prima ascesa a Superga, con il cambio in testa al gruppo con i Tinkoff che prendono il comando delle operazioni.

Nelle prime rampe Grosu perde subito contatto mentre Kennaugh allunga, mentre De Marchi lo tiene a nel mirino. Nel gruppo è la Trek a fare l'andatura con Zoidl, dal quale ai meno 21 parte Zardini, riportandosi in fretta su De Marchi e lasciandolo sul posto.
Allo scollinamento il britannico mantiene 30" sul veneto della Bardiani con il gruppo guidato dall'Astana non troppo distante. Lungo la prima ascesa pagano dazio Atapuma, Majka e Kreuziger.

Il gruppo riprende Zardini lungo la discesa, Kennaugh capitola intorno ai meno 9 dall'arrivo, una volta ripreso l'uomo della Sky il gruppo si fraziona in 2 con un gruppetto di 11 corridori lanciati in avanscoperta.

All'inizio della salita è il redivivo Zardini ad accelerare in testa al gruppetto seguito dall'attacco di Woods della Cannondale, Lopez che faceva parte del gruppetto si mette ad inseguire il canadese con un'azione interessante, il colombiano riesce a riprendere Woods ai meno 2,5 dall'arrivo.
Ai meno 2 il colombiano parte deciso restando solo, da dietro prova a rientrare l'AG2R con l'azione di Bardet seguito da Martinez, mentre Woods si riporta su Lopez.
I due lottano con le unghie e con i denti nell'ultimo km, il primo a provarci è Woods, ma Lopez non si lascia trovare impreparato e dopo qualche centinaia di metri piazza lo scatto decisivo che gli regala una vittoria di prestigio che potrebbe lanciare questa grande promessa per il futuro delle corse a tappe. Woods chiude secondo, Uran terzo. Primo degli italiani Ulissi quinto davanti a Fabio Aru.

La classifica
1) Lopez
2) Woods 9"
3) Uran 14"
4) Moreno 19"
5) Ulissi 21"
6) Aru 23"
7) Bilbao 27"
8) Torres 32"
9) Bardet 36"
10) Barguil 40"

Fugone 5.

giovedì 22 settembre 2016

Tulipani e mulini - IV tappa

Quelle che ci troviamo davanti oggi e domani sono praticamente due classiche classiche del nord. Oggi si parte da Aalter e si arriva dopo 202 chilometri a Leeuw Saint Pierre, una tappa a ritmi elevatissimi.

Moltissimi tentativi di fuga ma nessuno veramente valido, ne segnaliamo soltanto uno, ripreso a cinquanta chilometri dall'arrivo, all'interno del quale era presente Daniel Oss (BMC), già abbonato alle fughe del Giro di quest'anno. 

A trenta chilometri dall'arrivo si lanciano due uomini Astana, Grivko e Gruzdev, li inseguono Dumoulin (Giant) e Martin (Etixx). I due inseguitori vengono ripresi, mentre alla coppia di testa si aggiunge Stuyven (Trek), il gruppo è però a una decina di secondi e la fuga muore poco dopo lo striscione dei meno cinque. Stuyven non vuole però arrendersi e parte in solitaria quando mancano due chilometri e mezzo, premiamo la buona volontà ma l'azione si estingue in pochi metri.

Una caduta partita da un uomo della Orica spezza il gruppo nelle retrovie, in testa restano ben piazate l'AG2R, la Giant e la Katusha ma a spuntarla è il solito Sagan che ancora una volta ruba il primo posto per pochi centimetri, questa volta a Greipel, segue Kristoff.

Varia anche la classifica generale che vede ora il campione del mondo in testa, seguito a 7'' da Dennis.

Fatto curioso, una moto sbanda e finisce contro una protezione lungo la strada quindici secondi prima del passaggio del gruppo, poteva fare un bel danno

Ricordiamo la caduta con il conseguente ritiro di Tom Boonen (Etixx).


mercoledì 21 settembre 2016

Tulipani e mulini - III tappa


Terza frazione dell'Eneco Tour, partenza e arrivo a Ardooie per un totale di 185 chilometri.

Parte una fuga iniziale che viene ripresa coi suoi ultimi quattro componenti negli ultimi 100 metri, la volata la vince per un soffio il bomber Peter Sagan (Tinkoff) che si porta a 3'' da Rohan Dennis (BMC), vincitore ieri della prova a cronometro e attuale leader della classifica generale. 

Primo italiano di oggi Giacomo Nizzolo (Trek), sesto, primo in classifica generale il piemontese Fabio Felline (Trek) venticinquesimo.


lunedì 19 settembre 2016

Tulipani e mulini - I tappa

E' iniziato ufficialmente l'Eneco Tour!

La tappa inaugurale (di circa 190 chilometri) la vince Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo), in volata, davanti a Bouhanni e Sagan.

La fuga di giornata, che ha visto fra i partecipanti anche Matteo Bono (Lampre-Merida), era stata raggiunta dal gruppo a pochi chilometri dall'arrivo.

Il campione olandese, oltre alla tappa, si aggiudica anche la maglia bianca di leader della classifica generale. Il primo italiano in classifica è Matteo Bono (sesto), seguito da Nizzolo (undicesimo) e Guardini (tredicesimo). A causa di una brutta febbre, Elia Viviani (SKY) non è potuto partire questa mattina.

sabato 17 settembre 2016

Tulipani e mulini - anticipazione

                                         

Come si sa l’Olanda è terra di fiori, dighe, zoccoli in legno, zone sotto il livello del mare e tante belle cose stereotipate, da lunedì dobbiamo però anche aggiungerci il ciclismo, inizia infatti l’Eneco Tour, ovvero il giro d’Olanda!

Si parte con una tappa ad anello di 184 chilometri, da Bolsward a Bolsward, in Frisia, nel nord del paese. La tappa, interamente in piano (cosa ti aspetti dai Paesi Bassi?), risulta essere ottima per i velocisti. Il giorno dopo troviamo una cronometro individuale di 10 chilometri.

Da mercoledì ci spostiamo a sud del paese con altre due tappe per velocisti: Blankenberge-Ardooie di 186 chilometri e Aalter – Leeuw Saint Pierre di 202 (la tappa più lunga) che termina con un circuito nella città di arrivo.

Il venerdì troviamo una crono a squadra su un percorso formato da lunghi rettilinei per un totale di 20 chilometri, con partenza e arrivo nella cittadina di Sittard.

Gli ultimi due giorni presentano le tappe più belle: ci spostiamo in Belgio, sulle strade delle classiche di inizio stagione. Sabato con la Riemst-Lanaken (197km) saremo sulle orme della Amstel Gold Race, a pochi chilometri da Liegi, con un arrivo in salita al 3%; domenica (Bornem-Geraardesberg, 197km) invece saremo vicini a Bruxelles, e percorreremo alcuni muri classici del Giro delle Fiandre.

Fra i partecipanti citiamo immediatamente i due grandi favoriti Peter Sagan e Greg Van Avermaet: i due se le sono date la settimana scorsa in Canada e si può immaginare che lo spettacolo continui anche qui in Olanda.

In un giro prettamente per velocisti ricordiamo Greipel (Lotto Soudal), Degenkolb (Giant-Alpecin), Kittel (Etixx), Martin (Etixx), Kristoff (Kausha), Cavendish (Dimensione data) Boasson Hagen (Dimensione data), Rendhaw (Dimensione Data), Boom (Astana) e Bouhanni (Cofidis).

Gli italiani in gara saranno Gatto e Tosatto (Tinkoff), Oss e Quinziato (BMC), Trentin (Etixx), Viviani (SKY), Bettiol (Cannondale), Modolo, Bono e Cimolai (Lampre), Marcato (Wanty), Alafaci, Felline, Nizzolo, Coledan e Bonifazio (Trek).

domenica 11 settembre 2016

Vuelta a Espana - XXI e ultima tappa

E niente, siamo arrivati al capolinea! Quando finisce il Giro dici "fra un mese c'è il Tour", quando finisce il Tour dici "fra un mese c'è la Vuelta", ma quando finisce la Vuelta... non ci resta che piangere...

Partiamo da Las Rozase e dopo 104 chilometri arriviamo a Madrid, si parte alle sei di sera così fa più fresco, le ombre sono lunghe, la luce è gialla e puoi fare la premiazione al buio, insomma, è tutto più figo.

Come sempre, l'ultima tappa è passerella. I Movistar, team della maglia rossa, si danno allo champagne e scherzano fra di loro, ben più di quanto siamo abituati a vedere di solito. Anche Froome e Chaves si danno alla festa e sorridenti scherzano su come il colombiano l'abbia messa nel frak a Contador ("simpatica e discreta questa telecamera!" cit). In pratica oggi è solo festa ("fossi Trofimov partirei, tanto sono tutti ubriachi, chi ti riprende?" cit).

Fra un bicchiere e l'altro qualcuno butta lì l'idea che si possa anche fare qualcosa: si staccano Kennaugh (SKY), Jauregui (AG2R) e Chetout (Cofidis), ottima notizia per Fabio Felline (Trek) che non corre rischi per la sua maglia verde, per lo meno nello sprint intermedio. Dopo qualche chilometro parte a inseguire i tre al comando Koen Bouwman (LottoNL-Jumbo).

Grazie a un ritmo forsennato (parliamo di una media superiore ai 50 km/h, questo vuol dire circa i 60/65 km/h nei rettilinei), il gruppo recupera la fuga a una decina di chilometri dall'arrivo, solo Chetout cerca di resistere, ma anche il francese viene ripreso al suono della campana dell'ultimo giro.

Il gruppo è ora compatto, tutte le squadre con velocisti sono lì davanti, le due messe meglio sono però Giant-Aplecin e Etixx, siamo a 75km/h. La Giant si lancia ma scappa la Orica, da dietro arriva Daniele Bennati (Tinkoff) ma alla fine a spuntarla è Magnus Cort Nielsen (Orica), all'italiano va il secondo posto, al belga Meersman (Etixx) il terzo.

La Vuelta va a Quintana che ha combattuto e ha vinto: oggi leggevo "Quintana non stava facendo pena al Tour, stava preparando la Vuelta". Siamo contenti della battaglia vista con Froome, un Froome che ha saputo dare spettacolo e farsi vedere più "umano". Grandi soddisfazioni arrivano anche da Fabio Felline che passa dal bruttissimo incidente della Amstel Gold Race alla vittoria della maglia verde. La maglia a pois (molto combattuta in questa Vuelta 2016) se la porta a casa Omar Fraile della Dimensione Data.

Voto alla Vuelta: 10/10, non è mancato nulla, probabilmente uno di giri più belli degli ultimi anni.




Vuelta a Espana-Le pagelle parte I

Le pagelle de La Vuelta 2016

Terminato l'ultimo grande Giro della stagione è tempo di valutare i nostri eroi, ma anche la corsa in sè alla quale diamo un 10 meritatissimo per lo spettacolo che ha saputo offrire dopo un Tour di una noia infinita che non lasciava presagire nulla di buono anche per la corsa iberica, fortunatamente non è stato così. L'unico appunto che si può fare al percorso è che certi muri da garage potevano essere sostituiti con tappe piane per lasciare qualcosa ai velocisti puri, grandi assenti in questa edizione.
Detto ciò possiamo iniziare:

Nairo Quintana: voto 10. Secondo grande giro della sua giovane carriera, l'unico rimpianto è di non averlo visto in questa condizione al Tour. Sempre pronto a scattare ha regalato tanto allo spettacolo e ai tifosi, deve fare una statua grossa come una casa a Contador per aver fatto partire la fuga che gli ha permesso di conquistare più di 2' su Froome senza la quale il finale sarebbe stato molto più incerto. Abbiamo ritrovato un campione svegliato dal sueño amarillo, speriamo di vederlo così anche al Tour dell'anno prossimo (e magari anche al Giro, sperare non costa nulla). Buongiorno Principessa.

Chris Froome: voto 8. Lo ha tradito la sua arma più forte: la squadra. Senza la trappola ordita da Contador probabilmente la corsa sarebbe stata sua, ma tant'è. Secondo podio in un grande giro nello stesso anno, due vittorie di tappa, rimonte spettacolari, possono bastare al nostro frullatore preferito che da persona corretta ha riconosciuto la superiorità dell'avversario. Il piccolo Lord.

Esteban Chaves: voto 8. Il sorriso centra anche lui il secondo podio stagionale in un grande giro, la sua squadra fatta eccezzione la tappa di domenica scorsa è stata perfetta a livello tattico e ha saputo supportarlo al meglio. Lui non si è tirato indietro attaccando e gestendosi bene nei momenti di difficoltà, il suo tasto dolente è stata la crono, ma anche lui può ritenersi soddisfatto. Nibali ha vinto il Giro contro nessun avversario.

 Alberto Contador: voto 7. Chiude al quarto posto senza nessuna tappa all'attivo, ma nessuno pochi in carriera hanno dimostrato di essere corridori fantasiosi e grintosi come lui, il podio l'avrebbe meritato, ma non avrebbe aggiunto nulla ad una carriera eccezzionale. Comunque senza la caduta chissà cosa avrrebbe potuto combinare... Il lupo perde il podio ma non il vizio (di provarci sempre e di emozionare i tifosi).

 Alejandro Valverde: voto 7. A 36 anni concludere tutti i grandi giri nella top 15 è veramente straordinario, alla Vuelta svolge bene il suo ruolo con più accortezza tattica una vittoria di tappa sarebbe potuta arrivare. Adam Hansen luxury edition.

Darwin Atapuma: voto 6. Il nostro eroe tragico si conferma tale, anche se la conquista della maglia roja ci aveva un po' illuso, ma il fatto di averla persa alla prima tappa impegnativa ci ha fatto tornare con i piedi per terra. Darwin è uno scalatore da fughe e mai abbandonerà questo ruolo, anche se la sfortuna continua a perseguitarlo. Provaci ancora Darwin.

 

sabato 10 settembre 2016

Vuelta a Espana - XX tappa

Eccoci arrivati alla fine, l’ultima vera tappa della Vuelta 2016…e che tappa!

130 chilometri da Benidorm all’Alto de Aitana, siamo ancora nella Comunità Valenciana, cinque gran premi di montagna, l’ultimo (l’arrivo) classificato come especial (l’HC spagnolo). La classifica generale non sembra essere stabile con Froome a un minuto e mezzo da Quintana: se il britannico vuole vincere la Vuelta, questa è l’ultima occasione per provarci. Al via non si presenta Samuel Sanchez (BMC).

Si staccano subito alcuni tentativi di fuga, tutti ripresi dal gruppo, la vera fuga parte al secondo GPM con sette corridori ai quali se ne aggiungeranno altri otto poco dopo. Dal gruppetto, a un centinaio di chilometri dall’arrivo, si staccano Rudy Molard (Cofidis) e Luis Leon Sanchez (Astana) che iniziano a guadagnare pesantemente terreno. Il gruppo intanto viene tirato dagli uomini della Movistar che in un primo tempo non si rassegnano all’idea della fuga (per paura che si inserisca al suo interno qualcuno di “pericoloso”) ma poi lasciano andare i corridori in testa. Il ritmo degli uomini della maglia rossa e la stanchezza accumulata fanno una gran selezione nel gruppo già nelle prime salite. Dal gruppo parte anche Ellisonde (FDJ), abbonato alle fughe, che si inserisce nel gruppo di inseguitori.

Nella fuga, a causa di una brutta manovra di un’auto dell’organizzazione, cade Jose Rojas (Movistar): per lui frattura composta della tibia.

Il vantaggio dei due al comando inizia piano piano a scendere mentre dal gruppo si stacca Chaves (Orica) seguito dal compagno Howson, il colombiano è ora terzo in classifica, Contador (Tinkoff) deve dunque cercare di salvare il podio e, aiutato dal compagno di squadra Trofimov, va a tirare il gruppo.

All’attacco dell’ultima salita la coppia di testa è a due minuti dagli inseguitori e a quasi otto minuti dalla maglia rossa, mancano ventun chilometri all’arrivo. Valerio Conti si stacca dagli inseguitori e parte all’inseguimento dei due apripista. Parte velocissimo dal gruppo Yates (Orica) e di nuovo Contador è costretto a richiudere il buco mentre davanti la coppia si pezza e Sanchez prosegue da solo. Solo resta anche Chaves. Dopo aver ripreso Molard, Conti viene ripreso da quello che resta del gruppo degli inseguitori, ora sono Atapuma (BMC) e Frank (IAM) ad inseguire Sanchez.

Mancano cinque chilometri e Konig (SKY) sembra voler lanciare Froome (visto Quintana un po’ indietro) ma il colombiano si butta in testa al gruppetto. Froome salta sui pedali ma il leader non perde mezzo millimetro, così per ancora un quattro/cinque volte. Contador non regge gli stacchi e rimane indietro. Atapuma intanto passa in testa alla corsa, in compagnia di Latour (AG2R) e Frank, sullo sfondo appare Felline (Trek), pochi punti e la maglia verde potrebbe essere sua.

La battaglia per la tappa è tutta fra Atapuma e Latour ma sulle durissime pendenze finali a spuntarla è il francese. Felline finisce in terza posizione e prende la maglia verde. Chaves spodesta Contador e sale sul podio.

La lotta Froome/Quintana continua pesantemente, ma la maglia rossa non cede nulla davanti agli scatti frenetici della maglia bianca. Questione di orgoglio e parte la volata: Quintana, per "vendicarsi" di qualche giorno, stacca Froome al quale non resta che applaudire.

L'hombre del dìa: Alejandro Valverde, in una tappa così frenetica vede la squadra un po' agitata e prende in mano le redini della situazione rimproverando e consigliando i compagni, per "scusarsi" e motivare si inventa gregario e porta l'acqua a tutti. Psicologo.
Voto alla tappa: 9/10 bellissima tappa finale piena di emozioni regalateci soprattutto dal lavoro della Movistar e dai giochi pirotecnici della Orica.

domenica 4 settembre 2016

Vuelta a Espana-XV tappa

XV tappa da Sabiñanigo a Sallent de Gàllego.

Dopo la spettacolare tappa di ieri, la Vuelta concede ai corridori meno km, ma non meno salite da affrontare anche se con difficoltà minori a quelle del giorno precedente.

Pronti via inizia la tappa ed è la Tinkoff ad attaccare subito per portare via la fuga di giornata, ci prova anche Brambilla, ma il suo tentativo è chiuso dalla Tinkoff che va al contrattacco con il capitano Contador riuscendo a portare via un gruppo di 14 corridori del quale fa parte anche Quintana mentre Froome è costretto ad inseguire personalmente a causa delle difficoltà del suo team Sky, sorpreso dall'azione della Tinkoff.

Il gruppo di testa è così composto: Castroviejo, Fernandez, Nairo Quintana (Movistar), Contador, Rovny, Trofimov (Tinkoff), Elissonde (FDJ), Felline (Trek - Segafredo), Mamykin (Katusha), Brambilla, De la Cruz (Etixx - Quick Step), Formolo, Moser (Cannondale - Drapac) e  Fraile (Dimension Data). Questi corridori con il passare dei km riescono ad ampiare il loro vantaggio mentre dietro la situazione è esplosa con il gruppo frantumato. A 18 km dal via il loro margine sul gruppetto Froome, Chaves, Yates e Scarponi è di 40", incrementandosi ulteriormente nei km successivi.

Davanti sono sopratutto i Tinkoff e i Movistar ad animare l'attacco, mentre Froome che ha con sè il solo Lopez è costretto ad appoggiarsi all'Orica che lavora per i propri capitani, ben presto supportati dagli Astana che attuano una strategia poco condivisibile.

In cima al Paso de Petralba prosegue la lotta per la conquista della maglia a pois tra Fraile ed Elissonde, il detentore; a conquistare il gpm è il basco. Il vantaggio a questo punto per la fuga è di 2'15" sul gruppo Froome, mentre sprofonda in classifica Konig staccato di più di 7'.

Nel tratto di discesa e nel successivo falsopiano il gap aumenta ancora raggiungendo i 2'50", all'inizio del secondo gpm di giornata sono nuovamente gli Orica a portarsi davanti e a ricucire un po' il distacco. In cima al passo il copione è identico al colle precedente primo Fraile, secondo Elissonde, con un margine di 2'10" sul gruppo Froome.

Il margine rimane sempre all'incirca quello con il cambio in testa al gruppo inseguitore con gli Astana a fare il lavoro sporco, alternando grandi trenate a momentanei rallentamenti. La fuga inizia a perdere componenti a causa del grande lavoro effettuato in favore dei propri capitani. Lungo l'ascesa finale è Quintana a portarsi davanti una volta esauriti i vari uomini di classifica, mentre dietro è Sanchez a fare il ritmo e a provare ad attaccare, anche Valverde prova a dare il colpetto al Froome, imitato da Talansky che prova anch'esso ad evadere dal gruppo aiutato da King.

Intorno ai 3 km dall'arrivo Quintana prova lo scatto decisivo, rimangono con lui solo Brambilla e Contador, lo spagnolo non regge però il secondo allungo del colombiano e cede parzialmente facendosi riprendere e staccare da Felline e Elissonde che non avevano risposto inizialmente allo scatto di Quintana.
Froome va in difficoltà dietro per la prima volta da diversi anni e Valverde sfrutta la cosa per partire e a ridurre il suo svantaggio.
Nella lotta per la vittoria finale Brambilla è perfetto: non si scolla dalla ruota di Quintana e a cento metri dall'arrivo parte andando a trionfare e a infliggere 3" al colombiano. Felline chiude il podio a 25" precedendo Elissonde, mentre Contador paga 34", Formolo è ottimo settimo a 54".
Chaves riesce a recuperare parecchio nell'ultima ascesa giungendo a 1'53", mentre Froome paga  2'40".

La classifica di tappa:

La classifica generale:

Voto tappa: 10. Semplicemente una Vuelta troppo bella per essere vera.

Il migliore: Contador. Anche se ha pagato poi alla fine è stato lui a volere fortemente la fuga, la classe da grande Campione non gliela toglie neanche l'età.

Il peggiore: la Sky. Lascia solo Froome e butta via una Vuelta alla portata.

Fugone 5.

sabato 3 settembre 2016

Vuelta a Espana-XIV tappa

XIV tappa da Urdax-Dantxarinea a Aubisque-Gourette

Tappa regina di questa Vuelta con la bellezza di 3 gpm di I categoria e l'ascesa finale dell'Aubisque, cima storica dei Pirenei.
La tappa parte subito a mille con un tentativo di fuga di 5 uomini animato da Fraile e Sanchez ripresa poi dal gruppo al km 15.
Il tentativo buono vede 41 corridori coinvolti: Fernandez, Moreno, Rojas (Movistar), Bennati (Tinkoff), Lopez (Team Sky), Van Garderen (BMC), Bennett, Campenaerts, Gesink (Lotto NL Jumbo), Gerrans, Keukeleire, Nielsen (Orica - BikeExchange), Cataldo (Astana), Elissonde, Eiking, Geniez (FDJ), Zubeldia, Bernard (Trek - Segafredo), Bakelants, Quentin Jauregui (AG2R - La Mondiale), Losada, Silin (Katusha), De Clercq, Armée (Lotto Soudal), Meersman (Etixx - Quick Step),Moser, Rolland, Davide Villella (Cannondale - Drapac), Omar Fraile, Janse van Rensburg (Dimension Data), Frank, Warbasse (IAM Cycling), Cattaneo (Lampre - Merida), Hardy, Molard (Cofidis), Pfingsten (Bora-Argon 18), Bilbao, Carthy, Pardilla (Caja Rural-Seguros RGA), Sicard,  Quemeneur (Direct Energie).
Sul primo colle di giornata transita per primo Fraile che insegue la maglia di miglior scalatore, seguito da Geniez e Elissonde con un vantaggio sul gruppo di 5', la fuga  perde qualche pezzo sia in salita che in discesa a causa di una caduta.

Il vantaggio della fuga si riduce a 4' all'inizio del secondo gpm di giornata,il Col du Soudet, in cima è sempre Fraile a transitare per primo, con Elissonde e Geniez che si invertono al secondo e terzo posto, il vantaggio è intorno ai 3'34", con i punti così conquistati Fraile ritorna in possesso della maglia a pois.
Nella successiva discesa il gruppo guidato dalla Sky non forza l'andatura e il vantaggio della fuga va oltre i 6'.

Nel tratto di avvicinamento al Col de Marie-Braque gli uomini della Orica presenti in fuga si mettono in testa a fare il ritmo per far sfiancare dietro gli uomini del team Sky. Lungo la salita la fuga inizia a decimarsi, mentre nel gruppo la squadra più attiva è l'Orica che manda in avanscoperta Yates in compagnia del compagno Haig, mentre la Sky fa l'andatura in gruppo con Boswll a fare il ritmo.
In testa scollina per primo Elissonde, Yates prende quasi un minuto al gruppo della maglia roja, costringendo la Movistar a portarsi in testa. Yates scollina con 4'26" dalla testa della corsa mentre il gruppo passa a 5'35". Il britannico in discesa riesce a sfruttare il lavoro dei suoi compagni che erano impegnati precedentemente in fuga.

In discesa in testa si forma un sestetto formato da: Bernard, Silin, Elissonde, De Clercq, Bennett e Bakelants, seguito da altri 12 uomini mentre Yates recupera lungo la strada gli altri componenti della fuga. Bakelants si aggiudica il traguardo volante prima di iniziare la scalata dell'Aubisque.

Iniziata la salita i sei salgono di comune accordo, da dietro Yates prova a recuperare, mentre nel primo gruppo degli inseguitori Villella tira a lungo; da quel gruppetto parte Gesink che in breve si riporta sulla testa e dopo essersi riposato per qualche momento ai meno 6,8 km prova a partire da solo, lo riesce a seguire solo Bakelants. Nel gruppo dei big si segnala il tentativo di Quintana, non particolarmente convinto e le difficoltà di Valverde che perde molto presto contatto.
Yates riesce a riportarsi sul gruppo inseguitori ai meno 4,5 dall'arrivo, passandoli molto velocemente. Quintana vedendo la maglia in pericolo rompe gli indugi e parte dal gruppo riuscendo a staccare il resto dei big, Froome mette ad inseguire Kennaugh mentre Scarponi non riesce a stare con loro. 

Davanti Elissonde riprende Gesink; Froome accende il frullatore e si riporta velocemente su Quintana con Contador al seguito; Chaves, staccato in un primo momento, grazie ad un rallentamento dei big riesce a raggiungerli e ripartire da solo, dopo anche Contador prova a partire seguito immediatamente da Quintana che si porta dietro Froome, i due sorpassano Contador, Quintana riparte ancora e Contador alza bandiera bianca. Dopo una finta di Froome Quintana riparte ancora, ma il britannico riesce a resistere.
In testa Silin riesce a riportarsi sui due di testa nell'ultimo chilometro, ma a vincere è Gesink a segno per la prima volta in un grande Giro.
Yates chiude in quinta posizione a 39" dal vincitore, guadagnado 1'08" su Quintana e Froome che lottano fino all'ultimo metro di salita con lo scatto finale di Quintana a 200 metri dal termine, Contador chiude a 20" da questi due. Chaves riesce a guadagnare 33" sul duo Quintana Froome, insieme a Leopold Konig che è riuscito a fare meglio del capitano.


Classifica di tappa:
Classifica generale:






Voto tappa: 10. Abbiamo visto più scatti in questa tappa che negli ultimi due anni al Tour de France, una lotta tra campioni senza esclusioni di colpi.

Il migliore: Orica Bike exchange. Strategia perfetta prima fanno sfiancare il team Sky in fuga, poi azzeccano il tentativo di Yates perfettamente supportato dai compagni e completano l'opera con Chaves che guadagna su Froome e Quintana.

Il peggiore: Valverde, paga dazio pesantemente su questa salita, ma dopo una stagione sempre al top, una giornata storta è anche naturale.

Fugone 5.





 

venerdì 2 settembre 2016

Vuelta a Espana - XIII tappa

Tredicesima tappa della Vuelta 2016, si esce dalla Spagna e si entra in Francia, ma sappiamo tutti che siamo in Euskadi e ci restiamo. 213 chilometri, tappa più lunga della corsa, tutto sali scendi ma sono solo quattro gran premi di montagna, tutti di terza categoria.

Tre uomini provano la fuga dal primo chilometro ma poco dopo vengono riallacciati dal gruppo. Pochi minuti dopo si staccano dodici uomini: Gogl (Tinkoff), Wyss (BMC), Smukulis (Astana), Stamsnijder (Giant), Lagutin (Katusha), Wallays (Lotto Soudal), Lampaert (Etixx), Stake Laengen (IAM), Conti (Lampre-Merida), Rossetto (Cofidis), Benedetti (Bora-Argon18) e Cardis (Direct Energie); i fuggitivi in poco tempo guadagnano sei minuti ma nessuno di questi impensierisce la maglia rossa. Fra i dodici ricordiamo Cardis, maglia nera della gara.

Dato il percorso molto lungo la tappa si rivela piuttosto tranquilla: la fuga (che raggiunge supera i 20’ dal gruppo) tenta di vincere la tappa mentre gli uomini di classifica devono solo limitare i danni.

Tutti i GPM finiscono in tasca a Lagutin che coi suoi 22 punti prende la maglia di escalador.

Quando si inizia a “vedere” il traguardo, nella fuga, a 22’ di vantaggio, inizia tutta una serie di attacchi e contro attacchi: partono per primi Gogl e Wallays, subito dopo scatta Wyss con Conti a ruota. Ci prova anche Lampaert, dopo un piccolo scollinamento, seguito da Laengen e Lagutin: in breve tempo i due gruppetti si riuniscono, i restanti sei uomini della fuga inziale cedono. Il vantaggio sale a circa 20’’ quando parte in solitaria Valerio Conti che guadagna in poco tempo 40’’ dagli inseguitori che non riescono a trovare un accordo per raggiungerlo.

Conti prende l’ultima salita con 39’’ di vantaggio, Gogl prova ad accorciare ma il tentativo fallisce e l’uomo della Lampre arriva allo scollinamento con un vantaggio di 50’’. Poco prima di finire salita Lampeart cede dal gruppetto, mentre Conti, rincuorato dalla sua ammiraglia, a 55’’, da tutto quello che ha nella discesa finale.

Alla fine a vincere è proprio il giovane corridore romano al quale facciamo i complimenti data la bellezza dell’azione.

L’hombre del dìa: Valerio Conti, trova lo spunto vincente in un momento in cui scattare sembrava da pazzi, un’impresa eccezionale!
Il peggiore: gli inseguitori, non trovano un accordo per chiudere su Conti, operazione che sembrava (soprattutto all’inizio) facilissima.

Voto alla tappa: 7/10, tutto grazie alla fuga e all’azione di Conti. In pratica le telecamere sono state tre ore dirette solo sui dodici uomini in fuga, il gruppo, giustamente, si è riposato.

giovedì 1 settembre 2016

Vuelta a Espana - XII tappa

Quando una gara ciclistica entra in Euskadi il primo pensiero va alla mitica Euskaltel- Euskadi, e a noi scende una lacrimuccia.

Quasi 200km la tappa di oggi, da Los Corrales de Buelena a Bilbao, fa caldo e le bandiere crociate bianco-verde su sfondo arancio abbondano. Quattro gran premi di montagna, gli ultimi due sono sempre la stessa salita ripercorsa due volte.

Pochi istanti dopo la partenza parte un primo attacco di fuga guidato da uomini della LottoNL-Jumbo, il tentativo muore subito. Al chilometro 9 troviamo altri quattro uomini in testa, ma dopo due chilometri il gruppo li riprende. Ci provano allora quattordici uomini (fra cui Gilbert, Brambilla e Rolland) ma niente, anche loro vengono ripresi.

Si arriva intanto a gruppo compatto al primo GPM, Puerto de las Alisas, partono Van Garderen (BMC) e Sicard (Direct Energie), qualcuno prova a seguirli ma il gruppo viene ripreso al chilometro 45. I dieci punti del GPM li porta a casa Lopez (Sky), seguito da Meintjes (Lampre-Merida) e da Brambilla (Etixx). Dalla sommità del GPM si staccano Lopez, Kennaugh (Sky), Atapuma (BMC), Meintjes, Brambilla e Hardy (Cofidis), poco dopo si aggiunge anche Elissonde della FDJ: è la fuga di giornata.
La fuga risulta essere piuttosto interessante (per noi) e pericolosa (per gli uomini di classifica): tutti i fuggitivi sono fra la quindicesima e la quattordicesima posizione.

Al secondo GPM (Elissonde, Lopez, Atapuma) il vantaggio è sopra i due minuti. In discesa Atapuma, che sta facendo l’andatura, sbaglia una curva e cade, la fuga rimane a sei.

Mentre si sta per transitare per la prima volta nella città di Bilbao (sono previsti due giri) Alessandro Vanotti inizia a tirare l’andatura del gruppo: l’Astana vuole una vittoria di tappa, possibilmente questa!

Al primo passaggio al GPM dell’Alto el Vivero la fuga ha due minuti dal gruppo, Hardy viene ripreso dal gruppo, Lopez inizia a cedere. In testa rimangono in quattro: Elissonde, Brambilla Kennaugh e Meintjes.

Dopo il passaggio allo sprint intermedio la fuga viene ripresa. Siamo alla salita finale, mancano 15 chilometri, scatta Devenyns (IAM) che guadagna circa trenta secondi, poco dopo seguono Zeits (Astana), Bennett (LottoNL) e Van Gardere (BMC). Le possibilità di una volata sembra svanita.

Lo scatto più interessante è però quello di Contador (Tinkoff), seguito da Moreno, Valverde (Movistar) e Formolo (Cannondale), che in poco tempo riprende tutti i fuggitivi, rimane in testa solo Devenyns che continua a guadagnare terreno. Il gruppo di inseguitori aumenta e entrano fra le fila anche parecchi velocisti pronti per una volata finale una volta ripreso l’uomo al comando.

Mancano due chilometri e il belga viene riagganciato dal ritmo forsennato di Zubeldia (Trek) che sta guidando il gruppo, fra i quali notiamo Felline (Trek) e Sbaragli (Dimensione Data). È proprio vero: siamo in completa anarchia, non ci sono regole o squadre, chi ne ha deve dare tutto, magari si vince qualcosa.

A spuntarla in questa volata senza logiche è il belga Keukeleire (Orica), corridore non troppo noto, ma che era ben messo in gruppo, abbastanza sintomatico per spiegare questo finale di gara.

L’hombre del dìa: Keukeleire, va a vincere riuscendo a trovare la linea giusta nel confusissimo finale.

Voto alla tappa: 7/10, bella la fuga e belli gli attacchi finali, divertente la volata.