domenica 2 aprile 2017

La campagna delle Fiandre- Il Giro delle Fiandre

La seconda Monumento della stagione divide gli appassionati di ciclismo tra chi la definisce l'università del ciclismo e chi, non amandola, una corsa per Belgi sui sassi. A prevalere oggi è stata la seconda visione: Tornado Tom Re del Belgio ha corso la sua ultima Roonde Van Vlanderen con la nobiltà che lo distingue facendosi battere dalla malasorte; il Principe Philippe di Vallonia, che sembrava ormai spodestato dal tavolo delle superpotenze del ciclismo mondiale dopo averne assunto la guida per più di un biennio, dopo l'affermazione alla tre giorni di La Panne è andato ad iscrivere il suo nome anche sul pavèe. Ma non finisce qui: lo scontro tra i due contendenti al trono del ciclismo mondiale Sagan e Van Avermaet si anche realizzato sul piano fisico con il Guascone slovacco annientato dalla caduta e il vincitore d'Olimpia capace di riazarsi e di cogliere una seconda piazza prestigiosa sulle strade di casa; infine da non dimenticare il sacrificio dello scudiero Trentin capace di servire tre padroni e che ad un certo punto sembrava poter diventare Cavalliere sfruttando la superiorità tattica raggiunta da una squadra finalmente capace di sfruttare nel miglior modo le sue frecce a disposizione.

Questo era la visione epica dei fatti del giorno, passando a un più semplice resoconto dei fatti, la corsa è stata guidata per un lungo tempo da otto fuggitivi, tra i quali il giovane Troia che hanno preso un margine sul gruppo superiore ai 10' prima che le squadre dei favoriti interrompessero la passeggiata cicloturistica e iniziassero a fare sul serio.

L'azione di svolta della gara è avvenuta ai meno 90 km dall'arrivo con un capolavoro tattico della Quickstep: Bonen scatta e riesce a portare via un gruppetto con Gilbert, Trentin, Vanmarcke, Moscon, Rowe, Modolo, Kristoff, Chavanell e Coquard, sorprendendo Sagan e Van Avermaet.
Questi contrattaccanti raggiungono l'accordo e prendono un vantaggio di un 1' sul gruppo trainato dalla Bmc e dalla Bora.

Intorno ai meno 50 dall'arrivo dopo aver ripreso i fuggitivi dal gruppetto dei contrattacanti essendo allentata la collaborazione Gilbert sfruttando il muro in pavèe saluta tutti e parte solo. Nel gruppetto dietro il ritmo cala e Sagan e Van Avermaet con ltri riescono a rientrare.

Gilbert tiene un margine di 1' sul gruppetto dal quale escono Felline e un belga della Cannondale privata del capitano per una brutta caduta sulle pietre, mentre Bonen e Trentin e Tepstra fanno buona guardia dietro rompendo i cambi.
Ed è proprio un cambio a modificare le cose: salta la catena di Bonen che viene così tagliato fuori dai giochi, Sagan parte raggiugendo i due contrattaccanti insieme a Van Avermaet, Naesen e Trentin. Il vantaggio di Gilbert però non cambia, muro dopo muro, pietra dopo pietra è sempre intorno al minuto e i km al traguardo calano sempre di più.

Sul Pattemberg ultimo muro ai meno 17 Sagan e Van Avermaet si scontrano coinvolgendo anche Naesen, lo slovacco e il corridore della AG2R escono dai giochi, mentre Van Avermaet si rialza e con il belga della Cannondale e Tepstra, guidato dalle ultime energie di Trentin.

I tre riescono a ridurre lo svantaggio fino a 30" ma nell'ultimo km Gilbert ha il tempo di goderselo pienamente e di fermarsi sulla riga del traguardo per attraversarla con la bici tra le braccia sulla falsa riga di Rosa al giro dei paesi baschi.
Van Avermaet si aggiudica la volata per il secondo posto precedendo Tepstra che completa il capolavoro tattico della Quickstep.

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