domenica 9 aprile 2017

Questo non è un riassunto - La maledetta lotteria 2017

È una maledetta lotteria per belgi che si core sulle pietre. Anquetil non ci andava per il sottile. La Roubaix è una stronzata. Nemmeno a Hinault piaceva questa gara, nonostante l’abbia vinta con la maglia di Campione del Mondo. Perché tutto questo odio? Be’, forse una gara come questa va capita, non è da tutti prendere una bici e andare a faticare, ancora meno concepibile è l’idea di scegliersi appositamente strade scomode, pericolose e piene di insidie come sono i tratti di pavé. In tutto questo molti ci vedono coglionaggine, io ci vedo l’epico. Cosa spinse un personaggio eccentrico e a tutto tondo come Anquetil a denigrare tanto la Parigi-Roubaix? Cosa ha spinto invece Tom Boonen a scegliere di correre così i suoi ultimi 275km da professionista? L’idea che mi sono fatto è che non ci sia una vera e propria risposta o che per lo meno dobbiamo cercarla nel discrimine fra coglione e eroe.
Quando Ulisse arriva sull’Isola di Eea la Maga Circe gli propone di rimanere lì con lei. Odisseo ha trovato il paradiso: una donna che lo ama, la tranquillità, un’immensa lontananza dalla guerra, eppure no, preferisce continuare il suo viaggio e raggiungere casa, Itaca. Ulisse è un eroe o un cretino? La risposta non è assolutamente univoca. Ripensiamo un attimo ad alcuni episodi di oggi: abbiamo in fuga un gruppetto di tre corridori (Delage, Vandenbergh, Wallays) poco avanti a loro uno striscione nero, inizia la Foresta di Aremberg ma uno solo di loro sarà il primo ad entrare in quel tratto di pavé, e i tre lottano per questo. A cosa serve combattere qui? A nulla, tanto più che quello che stai per iniziare è il tratto più duro della gara, allora sei scemo? Chi te lo fa fare? Mancano 70km all’arrivo e sfortunatamente Sagan fora, siamo su pavé, le ammiraglie sono lontane, cosa farebbe una persona normale? Ovviamente non quello che ha fatto il Campione del Mondo che sì, ha lasciato il gruppo di testa, ma si è messo a tirare e quando Boonen ha provato a scattare è stato l’unico a rimanergli a ruota. Io con una ruota bucata la bici dal ciclista la porto a mano. Chi te lo fa fare? È la stessa domanda che un qualunque abitante di Eea avrebbe potuto fare a Ulisse, guardandolo mentre stava per partire.

I nostri corridori oggi sono stati questo, dei coglioni e degli eroi, dipende da che punto di vista guardi la cosa. Da una parte darai ragione a Anquetil e Hinault (e con ciò non sto dicendo che i due non fossero all’altezza della gara!), dall’altra a Boonen, Sagan, Van Avermaet o Stybar. A me piace vederli come un misto delle due cose, dei pazzi che passano la domenica a correre su delle maledette pietre (e loro sono pagati, pensate quelli che si fanno chilometri per andare a vedere questi pazzi nella polvere) ma anche eroi. Degli eroi ne canti le gesta, anche se sai come va la storia, non c’era greco che non sapesse che Ulisse sarebbe tornato in patria, non c’era nobile medievale che non sapesse che Orlando sarebbe morto a Roncisvalle, non c’era tifoso che non sapesse che Van Averaet avrebbe attaccato al Carrefour de l’Arbre. Eppure se ti innamori degli eroi le loro storie ti terranno col fiato sospeso anche fosse la centesima volta che le ascolti.


Cantiamo dunque le gesta di questi eroi e ascoltiamo le loro pazzie ripetendoci continuamente “ma chi glielo fa fare?!”.

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