domenica 23 aprile 2017

Liegi-Bastogne-Liegi 2017

Penultima Classica Monumento di questa stagione, si inizia con un lungo applauso per ricordare il tragico incidente di ieri occorso a Michele Scarponi, campione vero che rimarrà sempre nella nostra mente per il suo modo di fare scanzonato, la sua fedeltà e il suo coraggio.

Al km 7 parte una fuga composta da 8 uomini: Tiago Machado (Katusha), Anthony Perez, Stéphane Rossetto (Cofidis), Mekseb Debesay (Dimension Data), Bart De Clercq (Lotto Soudal), Nick Van Der Lijke (Roompot), Fabien Grellier (Direct Energie) e Aaron Gate (Aqua Blue). Il loro tentativo riesce e il loro vantaggio assume un valore importante portandosi sopra i 10 minuti prima dell'inizio delle schermaglie sulle côtes principali ai meno 90 km dall'arrivo.

Dal gruppo il primo a muovere le acque è Gerrans che viene immediatamente seguito da Cherell sulla côte de Bellevaux, riuscendo a portare avanti la loro azione fino all'imbocco della alla côte successiva: la Fermet Libert dove si assiste al forcing della Quickstep per isolare Valverde mentre i diversi favoriti iniziano a fare capolino in testa al gruppo. La corsa però non esplode e il vantaggio dei fuggitivi inizia a calare decisamente.

Sul Col du Maquisard parte il un gruppetto di contrattaccanti con Alessandro De Marchi (BMC), Pierre Latour (AG2R La Mondiale), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Carlos Betancur (Movistar), Omar Fraile and Nathan Haas (Dimension Data) e Gianluca Brambilla (Quick-Step Floors) arrivando ad iniziare la Redoute con circa 25" sul gruppo. Grazie a diverse accelerazioni in testa al gruppo l'azione dei 7 viene annullata e davanti si piazzano tutti i migliori.

La corsa finalmente esplode sulla côte De La Roche-du-Faucon sia nel gruppetto di testa che nel gruppo dei migliori: Rossetto si riporta sul compagno della Cofidis Perez che in precedenza si era lanciato in solitaria; dietro il primo a provarci è Henao, tallonato da Caruso e da Domoulin, mentre Kreuziger fa l'andatura del gruppo chiudendo su questo tentativo e partendo addirittura in prima persona portandosi dietro Wellens, Vuillermoz, Villella, Woods, Caruso, Konrad e Oomen mettendo nel mirino Rosseto rimasto solo in testa dopo la resa del compagno.
Dietro Sky e Movistar provano a reagire riuscendo a ricucire sul gruppetto prima dell'inizio del Saint Nicholas con il solo Wellens a rimanere davanti e passando in testa dopo aver ripreso Rosseto.

Sul Saint Nicholas è bravissimo Villella a partire da solo e a riprendere Welllens, lo seguono e superano Henao e Albasini, pur non facendo il vuoto, mentre da dietro ritornano sotto Izaguirre, Bardet, Majka, Van Avermaet, Valverde. Appena il gruppetto rallenta parte in contropiede Formolo allo scollinamento.

Ai meno 1,8 km parte Fraile, ma rimbalza mentre l'Orica fa il ritmo, ai meno 800 metri parte a sorpresa Martin che nel giro di poche centinaia di metri si riporta su un coraggioso Formolo, è però più bravo Valverde che riesce a riportarsi ai meno 250 sull'irlandese e a saltarlo facilmente andando a vincere la sua quarta Liegi dedicata all'aquila di Filotrano alla quale devolverà anche i soldi della vittoria. Terzo ha chiuso Kwiatkowski rimanendo però staccato.






domenica 9 aprile 2017

Questo non è un riassunto - La maledetta lotteria 2017

È una maledetta lotteria per belgi che si core sulle pietre. Anquetil non ci andava per il sottile. La Roubaix è una stronzata. Nemmeno a Hinault piaceva questa gara, nonostante l’abbia vinta con la maglia di Campione del Mondo. Perché tutto questo odio? Be’, forse una gara come questa va capita, non è da tutti prendere una bici e andare a faticare, ancora meno concepibile è l’idea di scegliersi appositamente strade scomode, pericolose e piene di insidie come sono i tratti di pavé. In tutto questo molti ci vedono coglionaggine, io ci vedo l’epico. Cosa spinse un personaggio eccentrico e a tutto tondo come Anquetil a denigrare tanto la Parigi-Roubaix? Cosa ha spinto invece Tom Boonen a scegliere di correre così i suoi ultimi 275km da professionista? L’idea che mi sono fatto è che non ci sia una vera e propria risposta o che per lo meno dobbiamo cercarla nel discrimine fra coglione e eroe.
Quando Ulisse arriva sull’Isola di Eea la Maga Circe gli propone di rimanere lì con lei. Odisseo ha trovato il paradiso: una donna che lo ama, la tranquillità, un’immensa lontananza dalla guerra, eppure no, preferisce continuare il suo viaggio e raggiungere casa, Itaca. Ulisse è un eroe o un cretino? La risposta non è assolutamente univoca. Ripensiamo un attimo ad alcuni episodi di oggi: abbiamo in fuga un gruppetto di tre corridori (Delage, Vandenbergh, Wallays) poco avanti a loro uno striscione nero, inizia la Foresta di Aremberg ma uno solo di loro sarà il primo ad entrare in quel tratto di pavé, e i tre lottano per questo. A cosa serve combattere qui? A nulla, tanto più che quello che stai per iniziare è il tratto più duro della gara, allora sei scemo? Chi te lo fa fare? Mancano 70km all’arrivo e sfortunatamente Sagan fora, siamo su pavé, le ammiraglie sono lontane, cosa farebbe una persona normale? Ovviamente non quello che ha fatto il Campione del Mondo che sì, ha lasciato il gruppo di testa, ma si è messo a tirare e quando Boonen ha provato a scattare è stato l’unico a rimanergli a ruota. Io con una ruota bucata la bici dal ciclista la porto a mano. Chi te lo fa fare? È la stessa domanda che un qualunque abitante di Eea avrebbe potuto fare a Ulisse, guardandolo mentre stava per partire.

I nostri corridori oggi sono stati questo, dei coglioni e degli eroi, dipende da che punto di vista guardi la cosa. Da una parte darai ragione a Anquetil e Hinault (e con ciò non sto dicendo che i due non fossero all’altezza della gara!), dall’altra a Boonen, Sagan, Van Avermaet o Stybar. A me piace vederli come un misto delle due cose, dei pazzi che passano la domenica a correre su delle maledette pietre (e loro sono pagati, pensate quelli che si fanno chilometri per andare a vedere questi pazzi nella polvere) ma anche eroi. Degli eroi ne canti le gesta, anche se sai come va la storia, non c’era greco che non sapesse che Ulisse sarebbe tornato in patria, non c’era nobile medievale che non sapesse che Orlando sarebbe morto a Roncisvalle, non c’era tifoso che non sapesse che Van Averaet avrebbe attaccato al Carrefour de l’Arbre. Eppure se ti innamori degli eroi le loro storie ti terranno col fiato sospeso anche fosse la centesima volta che le ascolti.


Cantiamo dunque le gesta di questi eroi e ascoltiamo le loro pazzie ripetendoci continuamente “ma chi glielo fa fare?!”.

venerdì 7 aprile 2017

Vuelta al Pais Vasco- V Tappa

Tappa regina della corsa basca anche se con un percorso non esageratamente difficile. Si parte da Bilbao e si arriva a Eibar-Arrate dopo aver affrontato 6 gpm, di cui tre di I categoria, con l'ultimo posto ad 1,5 km dall'arrivo. Alla partenza c'è da registrare il ritiro di Alaphilippe, mentre prendono un vantaggio di circa 1' 17 corridori nella prima parte di gara, Montaguti si aggiudica il gpm di Puerto de Pagatza, Mas il successivo traguardo volante, al seguito del quale Fraile prova a partire seguito da Ten Dam. Il gruppo si riporta presto sui due e la Baharein e sopratutto l'Orica si mettono in testa a fare il ritmo sulle asperità finali.

Nonostante qualche tentativo di fuoriuscita dal gruppo, si arriva alle rampe di Arrate compatti e la Movistar prende il comando della situazione portandosi in testa a tirare.
Il primo corridore a muovere le acque è Woods, Valverde però non si fa sorprendere e portandosi dietro Contador e Henao, mettendo in difficoltà la maglia gialla De La Cruz. Raggiunto Woods il ritmo cala permettendo ad altri corridori di rientrare, dopo poche centinaia di metri però il canadese riparte, prendendo un buon margine. Al suo inseguimento si butta Meintjes che lo raggiunge verso lo scollinamento poco prima del gruppetto dei big guidato da uno scatenato Valverde.

In testa si forma un gruppetto di 7/8 corridori che si accinge a giocarsi lo sprint, è sfortunato Sanchez che fa un volo terribile poco prima dell'ultimo km. In volata non c'è storia: Valverde parte lungo, ma vince nettamente conquistando anche la maglia gialla. Secondo chiude Bardet che beffa all'ultimo istante Uran, quarto Woods, quinto Meintjes. Questi 5 chiudono con lo stesso tempo, ed erano alla pari anche prima. Contador lascia sul traguardo 3". Izaguirre grande favorito per domani chiude a 15".

Nella crono di domani sarà sfida sul filo del rasoio per la conquista della classifica finale.
Comunque Valverde si può godere l'ottavo successo stagionale, non male per un "vecchietto" di quasi 37 anni.

giovedì 6 aprile 2017

Vuelta a Pais Vasco - IV tappa

Quarta frazione della Vuelta a Pais Vasco, 174 chilometri, da Donostia a Bilbao, due gran premi di montagna e un tratto finale in salita alla Poggio.

Partono subito in fuga quattro uomini: Belkov (Katusha), Lastra (Caja Rural), Moinard (BMC), Skujins (Canondale), ai meno 70 chilometri hanno un vantaggio i 4’40’’.

I due GPM passano piuttosto tranquilli, al Sollube transitano Lastra, Belkov e Moinard, al Vivero Lastra, Skujins e Moinard; ai meno trenta, dopo il primo passaggio a Bilbao, il vantaggio dei fuggitivi inizia a calare.

Mancano 25 chilometri, la fuga viene ripresa e il gruppo procede compatto. Poco prima di iniziare la salita finale due cadute: Powers (Orica) cade e si rialza, meno fortunati sono i sei corridori in gruppo con Cummings (Dimensione Data) e Navarro (Cofidis), il risultato è di sei ritiri.

Parte la salita e subito ci prova Pauwels (Dimensione Data), ma l’azione viene annullata dal gruppo tirato a forza dalla Quick-Step, nelle retrovie Bernard (Trek) fora e rallenta il capitano Contador. Sembra essersi formato un gruppetto di cinque corridori ma senza grandi speranze, è allora che si stacca Roche (BMC) che però viene subito ripreso. Anche Kreuziger (Orica) prova a staccarsi, ma senza successo. Dopo Contador è Nieve (Sky) a cedere. Ancora un attacco, sempre Orica, è Simon Yates che transita per primo alla fine della salita.

In discesa si forma un gruppo molto ridotto, fra questi anche la Maglia Gialla. Prova a lanciarsi Roglic (LottoNL), ma come sempre senza risultati. Finita la discesa mancano 3 chilometri all’arrivo e ancora una volta Roglic sorprende tutti, non sembra avere molte possibilità ma col gruppo a una decina di metri dalla ruota, passa in solitaria il traguardo portando a casa la tappa.

Una tappa col finale sorprendente, attacchi e azioni da grande giro. Ottimo lavoro della Quick-Step (vi pareva il contrario?) ma soprattutto della LottoNL che gestisce molto bene nelle fasi finali.

mercoledì 5 aprile 2017

Vuelta al Pais Vasco- III Tappa

Si inizia a fare sul serio al Giro dei Paesi Baschi con la tappa da Gasteiz a San Sebastian con un percorso fatto di sali e scendi con una salita finale che termina ai meno 10 dall'arrivo.

La velocità iniziale è parecchio elevata, non permettendo il formarsi di fughe fino al km 40 quando un gruppetto composto da Antonio Nibali,  Howes, Rosetto, Capecchi, De Marchi, Montaguti, Fuglsang,  Courteille e Pardilla conquistando in breve un vantaggio superiore ai 3' sul gruppo controllato da Sky e Movistar.

Howes si aggiudica il gpm di Mandubia, di seconda categoria, e il successivo di prima categoria andando ad indossare virtualmente la maglia di leader degli scalatori, mentre il vantaggio si mantiene sui 3'.

Da segnalare una brutta caduta di Alaphilippe ai meno 50 dall'arrivo che lo costringe ad inseguire il gruppo per il prosieguo della tappa.

Sulla salita di Alkiza lo svantaggio del gruppo si riduce in modo considerevole scendendo intorno al minuto, la fuga si riduce a soli tre uomini De Marchi, Fuglsang e Montaguti, con il rosso di Buja ultimo ad arrendersi dopo la discesa e l'inizio dell'ultima asperità di giornata.
A ricongiungimento avvenuto forano Valverde e Yates, il murciano grazie allo scambio di bici con Izaguirre riesce a rientrare velocemente sul gruppo, mentre l'inglese non riesce nella rimonta.

Il team Sky si porta in testa a fare l'andatura ma dal gruppetto parte Bardet seguito da De La Cruz, lo spagnolo accelera ulteriormente riuscendo a restare solo e Bardet viene così ripreso; provano a partire sia Vuillermoz che Fernandez ma la Sky non lascia spazio.

De La Cruz scollina con una quindicina di secondi di vantaggio sul gruppo buttandosi a tutta velocità negli ultimi 10 km principalmente in discesa.
Lo spagnolo riesce a difendere il suo margine per 3" dal ritorno del gruppo andando ad esultare a braccia alzate. Piazza d'onore per Kwiatkowski, che precede McCarthy, Valverde e Visconti.

Con il successo di tappa De La Cruz balza al comando della classifica spodestando Matthews, giunto sul traguardo staccato di una trentina di secondi.


martedì 4 aprile 2017

Vuelta a Pais Vasco - II tappa

Seconda frazione della Vuelta a Pais Vascos, 173km da Iruna a Eltziego, due gran premi di montagna, uno di seconda e uno di terza categoria.

Quasi subito si staccano due corridori: sono Fabri Ferrari (Caja Rural) e Luis Matè (Cofidis), in gruppo a fare l’andatura sono gli uomini della Sunweb di Matthews, Maglia Gialla. La fuga procede per parecchi chilometri guadagnando fino a 3’30’’, a partire dal secondo gran premio di montagna però il distacco inizierà a scendere.

Ai GPM di Etxauri e dell’Aldea il primo a transitare è Matè, seguito da Ferrari e Anton, corridore della Dimensione Data che qualche decina di chilometri prima dell’Aldea si è aggiunto alla fuga.

In gruppo la Sunweb continua il suo lavoro riducendo sempre di più il vantaggio dei fuggitivi e poco dopo il primo transito nella città di Eltziego (-25km) il peloton torna compatto. Le formazioni intenzionate a vincere la volata si dispongono in testa, in particolare il ritmo altissimo della Orica allunga il gruppo. Si porta in testa Devenyns (Quick-Step) nel tentativo, forse, di staccarsi, ma gli uomini di Yates non gli concedono spazzi. La formazione di Alaphilippe ne approfitta per portarsi in testa. Si staccano singoli dalla LottoNL e dalla Cofidis, ma la volata parte lontanissima: è un testa a testa pesantissimo fra Albasini (Orica) e Richeze (Quick-Step), ma a spuntarla alla fine è lo svizzero.


Bella volta per una gara non troppo accesa, tappa ad Albasini e maglia ancora sulle spalle di Matthews che termina quarto.

lunedì 3 aprile 2017

Vuelta al Pais Vasco- I Tappa

Archiviata la Volta a Catalunya con le corse di una settimana si riprende con la Vuelta al Pais Vasco rimanendo sempre in terra iberica, con quasi tutti gli stessi protagonisti del Catalunya, Valverde e Contador su tutti, e nuove aggiunte di livello, leggasi Alaphilippe.

Si parte con Pamplona-Eguesibar, lunga 153 km, molto ondulata, con finale adatto ai velocisti atipici.

Anton, Bagot e Bonet partono al km 5 guadagnando un vantaggio di 4', stabilizzatosi poi sopra ai 2'.
Bagot si aggiudica il primo gpm di seconda categoria, Alto de Erro, seguito da Anton mentre Bonet riesce a rientrare in discesa. Il secondo gpm di giornata è ad appanaggio di Anton e Bagot con la seconda piazza conquista la prima maglia di leader degli scalatori; Bonet invece va ad aggiudicarsi i due traguardi volanti.

La fuga perde Anton ai meno 25 km dall'arrivo quando il margine è di 52"; il tentativo dei due dura fino ai meno 13 km dall'arrivo da quel momento inizia la lunga preparazione della volata con la Sunweb e la Bora a guidare il gruppo a rotazione.
 Ai meno 5 dall'arrivo su una strada ristretta ed in salita prova a partire Wellens, il gruppo aumenta la velocità scremandosi, appena ripreso Wellens parte Alaphilippe con uno scatto secco, riuscendo a prendere un buon margine sul gruppo; la sua azione è però bloccata da una foratura ai meno 3 dall'arrivo, in zona neutralizzata. Dal gruppo prova ad uscire un quartetto con Valverde ma la Bora e la Sunweb fanno buonaguardia portando il gruppo alla volata finale. McCharthy lanciato da Benedetti, sfrutta l'ultima curva ai meno 200 metri per anticipare il resto del gruppo, è però abile Matthews a saltargli a ruota e a saltarlo in modo netto nei metri finali andando a conquistare la sua prima corsa World Tour della stagione oltre che la prima maglia di leader. Terza piazza per Gerrans.
 Da segnalare il ritardo di Contador, giunto all'arrivo staccato di circa 1' a causa di una caduta dentro la zona di neutralizzazione, nessun problema in classifica quindi.

domenica 2 aprile 2017

La campagna delle Fiandre- Il Giro delle Fiandre

La seconda Monumento della stagione divide gli appassionati di ciclismo tra chi la definisce l'università del ciclismo e chi, non amandola, una corsa per Belgi sui sassi. A prevalere oggi è stata la seconda visione: Tornado Tom Re del Belgio ha corso la sua ultima Roonde Van Vlanderen con la nobiltà che lo distingue facendosi battere dalla malasorte; il Principe Philippe di Vallonia, che sembrava ormai spodestato dal tavolo delle superpotenze del ciclismo mondiale dopo averne assunto la guida per più di un biennio, dopo l'affermazione alla tre giorni di La Panne è andato ad iscrivere il suo nome anche sul pavèe. Ma non finisce qui: lo scontro tra i due contendenti al trono del ciclismo mondiale Sagan e Van Avermaet si anche realizzato sul piano fisico con il Guascone slovacco annientato dalla caduta e il vincitore d'Olimpia capace di riazarsi e di cogliere una seconda piazza prestigiosa sulle strade di casa; infine da non dimenticare il sacrificio dello scudiero Trentin capace di servire tre padroni e che ad un certo punto sembrava poter diventare Cavalliere sfruttando la superiorità tattica raggiunta da una squadra finalmente capace di sfruttare nel miglior modo le sue frecce a disposizione.

Questo era la visione epica dei fatti del giorno, passando a un più semplice resoconto dei fatti, la corsa è stata guidata per un lungo tempo da otto fuggitivi, tra i quali il giovane Troia che hanno preso un margine sul gruppo superiore ai 10' prima che le squadre dei favoriti interrompessero la passeggiata cicloturistica e iniziassero a fare sul serio.

L'azione di svolta della gara è avvenuta ai meno 90 km dall'arrivo con un capolavoro tattico della Quickstep: Bonen scatta e riesce a portare via un gruppetto con Gilbert, Trentin, Vanmarcke, Moscon, Rowe, Modolo, Kristoff, Chavanell e Coquard, sorprendendo Sagan e Van Avermaet.
Questi contrattaccanti raggiungono l'accordo e prendono un vantaggio di un 1' sul gruppo trainato dalla Bmc e dalla Bora.

Intorno ai meno 50 dall'arrivo dopo aver ripreso i fuggitivi dal gruppetto dei contrattacanti essendo allentata la collaborazione Gilbert sfruttando il muro in pavèe saluta tutti e parte solo. Nel gruppetto dietro il ritmo cala e Sagan e Van Avermaet con ltri riescono a rientrare.

Gilbert tiene un margine di 1' sul gruppetto dal quale escono Felline e un belga della Cannondale privata del capitano per una brutta caduta sulle pietre, mentre Bonen e Trentin e Tepstra fanno buona guardia dietro rompendo i cambi.
Ed è proprio un cambio a modificare le cose: salta la catena di Bonen che viene così tagliato fuori dai giochi, Sagan parte raggiugendo i due contrattaccanti insieme a Van Avermaet, Naesen e Trentin. Il vantaggio di Gilbert però non cambia, muro dopo muro, pietra dopo pietra è sempre intorno al minuto e i km al traguardo calano sempre di più.

Sul Pattemberg ultimo muro ai meno 17 Sagan e Van Avermaet si scontrano coinvolgendo anche Naesen, lo slovacco e il corridore della AG2R escono dai giochi, mentre Van Avermaet si rialza e con il belga della Cannondale e Tepstra, guidato dalle ultime energie di Trentin.

I tre riescono a ridurre lo svantaggio fino a 30" ma nell'ultimo km Gilbert ha il tempo di goderselo pienamente e di fermarsi sulla riga del traguardo per attraversarla con la bici tra le braccia sulla falsa riga di Rosa al giro dei paesi baschi.
Van Avermaet si aggiudica la volata per il secondo posto precedendo Tepstra che completa il capolavoro tattico della Quickstep.